Torino Graphic Days 2018. Il festival della comunicazione visiva in 5 mostre
Questa terza edizione del festival interamente dedicato alla comunicazione e alle arti visive presenterà, negli spazi di Toolbox, 30 percorsi espositivi. Dal graphic design di Varsavia al poster digitale, eccone una selezione
Far scoprire il mondo del visual design ai non addetti ai lavori, portando a Torino gli artisti più interessanti del panorama europeo della comunicazione visiva: questo è l’obiettivo con cui è nato nel 2016 il festival internazionale Torino Graphic Days che ritorna negli spazi di Toolbox Coworking dall’11 al 14 ottobre, anticipando di quasi tre settimane l’art week torinese e i giorni di Artissima. “L’intento che anima il progetto Torino Graphic Days è quello di avvicinare e coinvolgere pubblici diversi nelle attività legate alla comunicazione visiva, dimostrando quanto essa risulti pervasiva in tutti gli ambiti della vita quotidiana”, afferma Fabio Guida, Coordinatore del festival e Docente del corso di Communication Design al Politecnico di Torino. “L’audience engagement, infatti, è il nostro obiettivo primario: proporre contenuti basati sull’interazione e sulla sperimentazione è la chiave per democratizzare un settore – quello del visual design – che per troppo tempo è rimasto relegato in un contesto di addetti ai lavori”. Questa terza edizione del festival interamente dedicato alla comunicazione e alle arti visive – un progetto congiunto di Print Club Torino, Plug, Try Again Lab, Quattrolinee ed Mg2 Architetture – oltre a presentare workshop, conferenze, performance sul tema, offrirà anche trenta percorsi espositivi. Tra questi: un focus sulla scena della comunicazione visiva polacca, una mostra dedicata ad Albe e Lica Steiner, curata dalla figlia Anna Steiner, ed una serie di contributi della casa editrice Einaudi – grazie alla concessione di Stefano Molina e Claudio Pavese -, fino ad arrivare alle ultime sperimentazioni digitali di poster cinetici, che si aggiungono ai percorsi esperienziali in cui i visitatori potranno sperimentare diverse tecniche di produzione grafica. Ecco una selezione delle mostre principali…
– Claudia Giraud
LA COLLANA DI EINAUDI I CORALLI 1947-1976
La collana “I coralli” di Einaudi ha sempre mantenuto una posizione di rilievo nella storia dell’editoria italiana. Inizialmente curata da Cesare Pavese, è stata trampolino di lancio per autori agli esordi come Italo Calvino, e vetrina per proporre al pubblico italiano opere di grandi romanzieri come Hemingway, Joyce o Queneau. Con i suoi 312 titoli, la collana ha cambiato più volte veste grafica. Una prima versione, adottata solo per il primo anno, prevedeva che sulla copertina venisse incollata una riproduzione di un’opera realizzata da artisti quali Guttuso, Cassinari o Morlotti. La seconda variante, utilizzata fino al 1950, presentava copertine di cartoncino colorato che ospitavano un particolare tratto da opere di Picasso, Matisse e altri ancora. La stessa impostazione con un fondo di color avorio caratterizzava la terza versione fino al 1961. Con la quarta versione venne introdotta una diversa legatura, con una sovracoperta illustrata a protezione delle nuove copertine di tela rosso-corallo. Tutto questo è possibile vederlo nella mostra curata da Claudio Pavese e Stefano Molina.
I coralli 1947-1976
A cura di Claudio Pavese e Stefano Molina
I MANIFESTI DI IMPEGNO CIVILE PROGETTATI DA ALBE E LICA STEINER
Questa mostra espone una selezione dei manifesti di impegno civile progettati dal grande graphic designer Albe Steiner (Milano 1913-Raffadali, 1974) – art director della Rinascente e tra i promotori della mostra che darà origine al Premio Compasso d’oro – insieme alla moglie Lica Steiner (Milano 1914-2008). Il tutto a partire dalla riproduzione di quello che Albe stesso ha definito “il suo primo cartellone stradale” fatto all’età di 11 anni, quando, venuto a conoscenza dell’uccisione dello zio Giacomo Matteotti, fece di getto un disegno del “faccione” di Mussolini con la scritta “abbasso Mussolini gran capo degli assassini”. La mostra si conclude con i manifesti progettati da Lica dopo la morte di Albe, sulla condizione della donna, misura di civiltà. L’attenzione agli eventi politici internazionali, i diritti civili, la memoria della Resistenza, i vari temi per le mostre culturali sono il filo conduttore. Le forme grafiche scaturiscono dal contenuto di ognuno e dall’urgenza di comunicare messaggi forti per temi importanti.
Manifesto
A cura di Anna Steiner – Studio Origoni Steiner con Federica Cocco
IL POSTER CINETICO
Questo progetto è un’indagine, un inventario di un nuovo e promettente mezzo di comunicazione, il poster cinetico. La collezione mostra sia l’ampio spettro di possibilità sia i limiti del poster digitale, cercando di dare risposta a domande come: quali sono le tecniche e i metodi narrativi? Dove finisce il poster e dove inizia il video? Tutto ciò porta a domandarci cos’è davvero un poster e come questo nuovo mezzo di comunicazione si evolverà nel futuro.
The Moving Poster
A cura di Josh Schaub
LA COMUNICAZIONE VISIVA POLACCA
Il graphic design trasforma idee in progetti visivi destinati alla rappresentazione di un concetto, messaggio o identità. Negli ultimi 20 anni Varsavia ha formato una nuova generazione di designer in grado di evolvere questa concezione della grafica, riflettendo sul proprio ruolo nella società. Nonostante un difficile passato di battaglie politico-sociali l’abbia segnata profondamente, la Polonia è infatti ripartita anche grazie a giovani designer, grafici e artisti schierati in prima linea. Questi nuovi creativi combattono anche per portare il nome del loro Paese nel mondo: il vettore del cambiamento è proprio la comunicazione visiva. Poster, font, zine, loghi e libri diventano così il simbolo della battaglia di un paese in movimento verso la ricostruzione di una identità. La mostra Wars/zawa presenta i contrasti e le sfaccettature di una città distrutta dalle guerre e ricostruita per superare. Varsavia abbandona così il passato e si lancia verso un futuro sempre più legato alla creatività, inserendosi nel panorama internazionale grazie soprattutto al visual design.
Wars/Zawa
A cura di Luisella Cresto, Fabio Guida, Ilaria Reposo, Erik Bovio, Mauro Murano, Lorenzo Ritorto, Francesco Zivoli
OLTRE UN SECOLO DI MODA ILLUSTRATA
Nurant illustration mag presenta 12 x 12, un appuntamento per scoprire, in 12 passaggi, l’evoluzione della moda e della società dagli albori del ‘900 fino a oggi e oltre, attraverso l’interpretazione di 4 illustratori per ogni decennio. Frammenti che diventano una ricca mostra collettiva, una timeline visuale con 48 illustratori e 96 opere. 12 x 12 nasce a febbraio 2017, quando Sonia Mion e Nicola Iannibello (Nurant / VZNstudio) inaugurano alla Milano Fashion Library una serie di mostre. Con cadenza mensile, per un anno, 12 x 12 esplora oltre un secolo di moda, un decennio per volta, partendo dal 1900 e arrivando al 2020.
Nurant 12×12
A cura di Nicola Iannibello, Sonia Mion, VZNstudio, Nurant magazine, Federico Caruso
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