Al British Museum di Londra arriva The Citi exhibition, mostra dedicata ai manga giapponesi
L’esposizione indaga il genere letterario e grafico tipicamente giapponese che vanta appassionati e amatori in tutto il mondo, dai primi disegni di Hokusai fino a Dragon Ball
![Al British Museum di Londra arriva The Citi exhibition, mostra dedicata ai manga giapponesi](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2019/01/Theatre-curtain-approved-scaled-1024x273.jpg)
È tra i prodotti culturali “made in Japan” più noti a livello globale, vantando fan, appassionati e amatori di tutte le generazioni: è il manga, il caratteristico “fumetto” giapponese – potremmo definirlo un romanzo grafico – a cui il British Museum di Londra dal prossimo 23 maggio dedicherà un’ampia mostra. The Citi exhibition Manga è il titolo dell’esposizione che indagherà il genere letterario e artistico dei manga, business multimiliardario che abbraccia anche anime e giochi, forgiando nel corso del tempo un nuovo linguaggio visivo internazionale. A partire dalla sua storia: dai primi personaggi del genere realizzati dall’artista giapponese del XIX secolo Katsushika Hokusai, i cui vari disegni di persone, animali e natura venivano pubblicati come “Hokusai Manga”. Da allora, tuttavia, il genere si è evoluto fino a diventare una forma di narrazione immersiva con personaggi unici e che abbracciano questioni universali. La mostra Citi Manga rifletterà sul modo in cui questa forma d’arte, dal Giappone, sia diventata un fenomeno culturale mondiale, presentando al pubblico disegni comici e drammatici degli artisti storici Katsushika Hokusai e Kawanabe Kyōsai, fino ai più contemporanei Tezuka Osamu e Toriyama Akira, rispettivamente autori dei celeberrimi Astro Boy e Dragon Ball. Ecco le prime immagini…
– Desirée Maida
Londra // dal 23 maggio al 26 agosto 2019
The Citi exhibition Manga
British Museum
www.britishmuseum.org
![Kawanabe Kyōsai (1831-1889), Shintomiza Kabuki Theatre Curtain, 1880 ©Tsubouchi Memorial Theatre Museum, Waseda University](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2019/01/Theatre-curtain-approved-scaled-768x205.jpg)
![Noda Satoru, Golden Kamuy, 2014 onwards ©Satoru Noda / SHUEISHA](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2019/01/Golden-Kamuy-768x1153.jpg)
![Kohada Koheiji from One Hundred Ghost Tales. Colour woodblock, 1833. Purchase funded by the Theresia Gerda Buch bequest in memory of her parents Rudolph and Julie Buch © The Trustees of the British Museum](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2019/01/Hokusai-768x1082.jpg)
![The Poe Clan, Hagio Moto (b. 1949), 1972-1976 ©MOTO HAGIO/SHOGAKUKAN.INC](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2019/01/NEW-Hagio-Moto-The-Poe-Clan_cropped-768x953.jpg)
![Higashimura Akiko (b.1975), Princess Jellyfish (Kuragehime), 2008-2017 © Akiko Higashimura / Kodansha Ltd.](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2019/01/Princess-Jellyfish-768x853.jpg)
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