Poesia a fumetti. Gipi a Pisa
Palazzo Blu, Pisa – fino al 13 ottobre 2019. In oltre novanta disegni, la mostra ripercorre la carriera del fumettista, scrittore, illustratore e regista toscano, i cui recenti successi (fra i quali l’inclusione della graphic novel Unastoria nei dodici finalisti del Premio Strega 2014), confermano una percezione più matura e consapevole della critica e del pubblico nei confronti del fumetto come forma d’arte.
Cavalieri erranti, città del futuro, cieli materici, distributori di benzina; un realismo leggermente distorto, spiazzante come una barzelletta giapponese, e da cui esala un opprimente, oscuro senso di precarietà e di pessimismo. Coglie l’aria dei nostri tempi Gipi (Gian Alfonso Pacinotti, Pisa, 1963), tra insofferenza inconsciamente anarchica e la ricerca di un romanticismo perduto.
Dai bozzetti alle tavole tratte dai volumi di maggior successo come Esterno notte e La terra dei figli scaturiscono scene dal profondo afflato narrativo, dall’inquadratura spesso cinematografica di ampio respiro, dove l’attenzione al reale, alla provincia, e una sofferta rilettura del passato fanno ripensare alla disperazione urbana di Pier Vittorio Tondelli, affiancata però all’ironia affilata e un po’ amara di Andrea Pazienza.
Acquerello, gessetto, matita, pennarello, olio o acrilico, cambia la tecnica ma rimane intatta la delicatezza del tratto, che in più occasioni raggiunge l’altezza della poesia.
‒ Niccolò Lucarelli
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati