Vittorio Accornero ed Edina Altara. La coppia d’oro dell’illustrazione
Il formidabile sodalizio creativo fra gli illustratori Vittorio Accornero ed Edina Altara è al centro della mostra allestita al MAN di Nuoro. Un focus su una coppia d’oro dell’arte novecentesca.
Edina Altara (Sassari, 1898 – Lanusei, 1983), illustratrice, decoratrice, pittrice e ceramista, inizia da autodidatta, ama i colori, disegnare e ritagliare la carta. Incoraggiata dal pittore Giuseppe Biasi, nel 1917, a diciotto anni, partecipa alla mostra della Società degli Amici dell’Arte di Torino, dove il re Vittorio Emanuele III acquista il suo collage Nella terra degli intrepidi sardi, attualmente nelle collezioni del Palazzo del Quirinale. Edina Altara ha illustrato numerosi libri per ragazzi e attraverso le sue immagini ha collaborato con riviste e periodici come Il giornalino della domenica, Cuor d’oro, La Donna, Noi e il mondo, Lidel, Bellezza, Grazia. Negli Anni Trenta si dedica alla produzione di ceramiche e apre un atelier di moda nella propria abitazione di Milano.
Realizza figurini di moda per le riviste Grazia (1941-45) e Bellezza (1942). Negli Anni Quaranta e Cinquanta, in collaborazione con Gio Ponti, si dedica all’arredo e al design, e insieme lavorano alla decorazione di numerosi appartamenti e di cinque transatlantici.
CHI ERA VITTORIO ACCORNERO
Vittorio Accornero de Testa (Casale Monferrato, 1896 ‒ Milano, 1982) è stato illustratore, pittore, scenografo, designer per celebri foulard del marchio Gucci. Nel dopoguerra si firma “Ninon” e poi usa lo pseudonimo “Victor Max Ninon” ‒ Victor e Max indicano forza e mascolinità, Ninon fanciullezza. Collabora con riviste del calibro di Lidel, L’Illustrazione Italiana, La Donna, Grazia, Domenica del Corriere, Il Corriere dei Piccoli. Nel 1925 ottiene una medaglia d’oro all’Esposizione internazionale di arti decorative e industriali moderne di Parigi con i suoi pochoir in stile settecentesco.
Trasferitosi a Milano nel 1934, continua a illustrare libri di fiabe per ragazzi, da Andersen, Perrault e Grimm ai racconti di Poe, Pinocchio e Cuore editi da Mondadori, Mursia e Hoepli. Nel 1936 realizza scene e costumi per il cinema e collabora anche con il mondo teatrale, ideando scenografie e costumi per i maggiori teatri milanesi, tra cui il Teatro alla Scala. Ha collaborato con Gucci dal 1960 al 1981, disegnando circa ottanta foulard, come il famosissimo Flora (1966), realizzato per Grace Kelly.
LA MOSTRA AL MAN DI NUORO
La prima retrospettiva dedicata al lavoro e di Vittorio Accornero ed Edina Altara dal MAN di Nuoro indaga l’intreccio fra arte e vita nella biografia e creatività di questa coppia d’arte del Novecento. Vittorio ed Edina si conoscono a Casale Monferrato grazie al Giornalino della domenica di Vamba, dove collaborano i migliori illustratori e scrittori italiani del tempo. Accornero debutta su queste pagine nel 1919, Altara nel 1920. Nel 1922 si sposano a Reggello, in Toscana. Insieme disegnano la partecipazione di nozze, lui con un pierrot, lei con una dama orientale che con le loro mani reggono un cuore con scritto i loro nomi. Lavorano in coppia firmandosi “Edina e Ninon”. Il matrimonio termina in maniera amichevole nel 1934.
Tra Liberty e Art Déco, la coppia illustra libri per bambini e adulti, sino a occuparsi di arti applicate. Nelle sale del MAN rivive la fiaba che unì Edina e Ninon, sullo sfondo delle immagini per il transatlantico Rex (1931) e gli oggetti al confine tra design e architettura, come gli specchi e le architetture neo-rococò. Sono esposti disegni, dipinti, illustrazioni, materiale bibliografico provenienti dell’Archivio Accornero-Altara a Sassari e da numerose collezioni pubbliche.
Per l’occasione Loïc Hamelin, Sabrina Cuccu e Sergio Mancosu, gruppo di scenografi del Teatro di Sardegna, hanno trasformato le sale del MAN in un libro illustrato da Accornero e Altara, trasportando il visitatore in un viaggio nel Novecento, tra la Sardegna, l’Italia e il mondo.
‒ Alessio Onnis
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