Rimossa la fascetta trasparente che chiude il volume, si comincia ad apprezzare ancora di più il prodotto uscito per i tipi di Boabooks: le alette della succitata sovraccoperta in cartoncino sono larghe quasi quanto le pagine del libro e contengono, disposto rispettivamente sui lati sinistro e destro, il testo di Matilde Amaturo, direttrice del Museo Andersen di Roma, che ospitava la mostra conclusasi lo scorso febbraio. Una maniera originale di sfruttare uno spazio solitamente dedicato a brevi cenni su autore e testo.
E se già la solita sovraccoperta incuriosiva per il suo invito (in forma di forbici e linea tratteggiata) a ritagliare la circonvoluta scultura di Luigi Ontani ivi riprodotta, ora ci si accorge che ne contiene altre quattro, prive di alette ma ricche di immagini stampate sulla stessa carta a fondo oro e di buona grammatura. Insomma, ancora il libro non è stato aperto e già si nota il lavoro di fino fatto dall’artista, dal curatore Luca Lo Pinto, dal fotografo Matteo Alessandri, dal graphic designer Izet Sheshivari e da tutto lo staff della casa editrice ginevrina.
All’interno, tre facciate per il bel testo di Lo Pinto (ElegiaElogiOntani) e poi un indice/didascalia pulito e sintetico, dove sono sufficienti numerazione, titolo e anno. Tutto il resto, circa 120 pagine per 32 euro, è dedicato all’immagine, con un netto predominio degli scatti dell’allestimento straordinario, in specie dove Ontani ha interagito con le opere del titolare del museo, innescando un dialogo stridente e gaudente fra marmi bianchi e accesi cromatismi. Con il fil rouge di un erotismo raffinato e colto, dove s’intrecciano lungo i secoli culture d’Oriente e d’Occidente.
Nessuna sbavatura in mostra, nessuna sbavatura in catalogo.
Marco Enrico Giacomelli
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #12
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