Altro che Benedetta Parodi
Nulla a che vedere con i banali ricettari che infestano le librerie degli Autogrill. Qui si tratta di un documento d’annata, con piatti suggeriti da artisti e letterati. E un’infinita di prelibatezze da preparare andando alla ricerca di ingredienti d’altri tempi. La firma è di Alice B. Toklas.
C’è la ricetta della Minestra di alloro di Dora Maar (una delle infinite varianti dell’“acqua cotta”) e quella degli Gnocchi alla romana secondo Fernanda Pivano, ma pure le Mele glassate di Cecil Beaton e decine di altri consigli. Raccolti in un capitolo specifico intitolato semplicemente Ricette di amici.
Responsabile della collazione (con due L), storica compagna di Gertrude Stein e animatrice – in specie per le sue straordinarie e raffinatissime doti culinarie – di un cenacolo parigino dove, intorno alla coppia, si radunava la crème degli americani in Francia e pure la comunità artistica più d’avanguardia, Picasso in testa (in onore del quale viene “inventato” l’omonimo branzino; anche se “il solo pittore da cui ebbi mai una ricetta fu Francis Picabia, e, anche se si tratta semplicemente di un piatto di uova, è all’altezza della fama del suo creatore”).
La Toklas ha così costruito una sorta di biografia scandita da piatti e preparazioni, da creme e dolci, da paste e cotture. In altre parole, aneddoti e tranche de vie abbondantemente innaffiati da succulente e talora elaboratissime ricette, da lei stessa concepite o carpite ai migliori chef dell’epoca o ancora scovate sulle pagine di personaggi come Stephane Mallarmé o Josephine Baker. Dando vita a un libro che ha il suo maggior pregio nell’essere difficilmente collocabile e definibile.
Insomma, non un banale ricettario di quelli che infestano le librerie degli Autogrill, ma un volume in cui l’autrice è molto francese, intendendo con quest’ultimo termine nel senso che la stessa Toklas specifica: “I francesi hanno un modo tipicamente francese di accostarsi al cibo; mettono, nel considerare l’importanza della buona cucina, lo stesso rispetto, impegno, intelligenza e interesse che riservano alle altre arti, alla pittura, alla letteratura e al teatro”. E così può capitare che addirittura i pesi si ribaltino: “Dopo aver gustato il primo ineffabile gazpacho a Malaga e un secondo, completamente diverso ma altrettanto delizioso, a Siviglia, ottenere le relative ricette diventò una questione indubbiamente molto più importante di tutti i Greco e gli Zurbarán, di tutte le cattedrali e i musei”.
Marco Enrico Giacomelli
Alice B. Toklas – I biscotti di Baudelaire
Bollati Boringhieri, Torino 2013
Pagg. 234, € 16,50
ISBN 9788833924243
http://www.bollatiboringhieri.it/
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #15
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