C’è tutto: grandi quadri, grandi disegni, i film, le maquette, le sculture. Tutto. E poi ci sono i grandi investimenti e l’attenzione dei grandi mercanti che trattano le sue opere (David Zwirner in primis, naturalmente). Per finire, l’apertura – strategica – a livello internazionale di una mostra che gira e girerà nei luoghi giusti al momento giusto: a Bruxelles durante la fiera (e fino al 3 agosto), in Medio Oriente (ovviamente in Israele, al Tel Aviv Museum of Art dal, 4 settembre al 31 gennaio 2015) e poi negli Stati Uniti, nel ricco Texas (al Dallas Museum of Art, dal 15 marzo al 5 luglio 2015).
Quella che vede protagonista Michaël Borremans – nato nelle Fiandre nel 1963 e residente a Ghent – è un’operazione culturale, una operazione commerciale e una operazione editoriale in un colpo solo, per un artista assoluto che ottiene così la sua grande retrospettiva di mezza carriera, quella retrospettiva che ti fa diventare definitivamente un big e che tutti gli artisti cinquantenni vorrebbero avere.
A coronamento di tutto quanto abbiamo appena detto c’è il catalogo stampato da Hatje Cantz in tre edizioni (inglese, francese, olandese). Il formato è di quelli importanti – 30×35 centimetri per 300 pagine -, ma senza eccedere, evitando così il rischio di produrre un volume ingestibile e illeggibile. Così invece i deliziosi quadri di piccole dimensioni sono riprodotti in scala 1:1, mentre le grandi opere mantengono un respiro sufficiente a farne comprendere la straordinarietà. Accorta anche la politica di prezzo: poco meno di cinquanta euro (in mostra) per un libro del genere è una spesa corretta e pressoché popolare. Curatela affidata a Jeffrey Grove, graphic design firmato da Kim Beirnaert, contributi critici di uno stuolo composto, fra gli altri, da Michael Amy, Philippe Van Cauteren, Hans D. Christ, David Coggins, Iris Dressler, Martin Germann, Jeffrey Grove, Jan Hoet, Jens Hoffmann, Jeffrey Kastner, David Lynch, Hans Martens, Charlotte Mullins e Lisa Zeitz.
Massimiliano Tonelli
Jeffrey Grove (ed.), Michaël Borremans. As sweet as it gets
Hatje Cantz, Ostfildern 2014
Pagg. 304, € 58
ISBN 9783775737692
www.hatjecantz.de
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #19
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