Ilfilodipartenope. Quando il libro è un’arte
Napoli, pieno centro storico: qui ha sede la casa editrice Ilfilodipartenope. Dove i testi diventano libri d’artista e gli spazi per la progettazione e la pubblicazione sono allo stesso tempo luogo di esposizione. Abbiamo intervistato i fondatori, Lina Marigliano e Alberto D’Angelo.
In che anno è nata la vostra casa editrice e con quali obiettivi?
Ilfilodipartenope è nata nel 2003 ma in realtà, già prima, nella produzione del laboratorio di decorazioni, mosaici e oggetti autoprodotti gestito da Lina, c’erano piccoli librini materici a copia unica realizzati per le librerie Archivi del ‘900 di Milano, Babele di Firenze, Tour de Babel di Parigi. Il nostro obiettivo era di dar vita a una piccola casa editrice in cui il lavoro artigiano non fosse inteso semplicemente come riabilitazione della manualità ma anche come coscienza di tutti i partecipanti al progetto complessivo. Possiamo dire che la spinta iniziale è stata la voglia di coniugare in un’unica attività due passioni, l’arte e le parole, per dar vita a dei libri fatti bene, in tiratura limitata, cioè libri nei quali con estrema cura si scelgono i testi ma anche i materiali e le varie componenti: dalla carta agli inchiostri, ai piombi alle incisioni, e ovviamente le opere che gli artisti che invitiamo a collaborare creano appositamente per le nostre pubblicazioni.
Cos’ha fatto fino ad oggi Ilfilodipartenope? Quali sono gli autori e gli artisti con cui avete collaborato?
Ad oggi abbiamo pubblicato oltre cinquanta titoli per una tiratura complessiva di circa 7mila libri in dieci collane. Riguardo ai testi, i principali autori sono: Adonis, Alda Merini, Nico Orengo, Raffaele La Capria, Erri De Luca, Michele Sovente, Riccardo Dalisi, Stella Cervasio, Maria Luisa Spaziani, Katherine Mansfield, Alfonsina Storni, Mimmo Sammartino, Franco Buffoni, Mohammed Bennis, Silvio Perrella, Ermanno Rea, Enza Silvestrini, Emily Dickinson. Riguardo le opere, tra gli artisti che hanno collaborato con noi: Vittorio Avella, Mathelda Balatresi, Anna Crescenzi, Laura Cristinzio, Adriana Del Vento, Lello Esposito, Sergio Fermariello, Lino Fiorito, Antonio Petti, Daniela Pergreffi, Carla Viparelli, Alessandro Nocentini, Enrico Pulsoni, Davide Vargas, Caroline Peyron, Lucia Sforza, Christian Leperino, Vincenzo Rusciano, Antonio Picardi, Giosetta Fioroni, Pietro Lista, Giuliano Tomaino, Rinedda, Mario Persico, Renata Petti.
Quale può essere il valore di mercato dei vostri libri? E secondo voi come va affrontato il problema della manutenzione e della conservazione di queste edizioni la cui veste fa sì che possano essere considerate veri e propri libri d’arte?
Un elemento che ha ispirato fin da principio il nostro lavoro è stato quello di avvicinare il pubblico dei lettori al libro d’artista considerato, nell’accezione comune, come un libro dai linguaggi criptici e comunque costoso. La nostra ambizione è infatti realizzare quelli che scherzosamente definiamo con l’acronimo “L.A.P. (Libri d’Artista Popolari)”, cioè libri d’artista a costi accessibili. E possiamo dire che fino ad oggi, anche grazie alla generosità di poeti, scrittori e artisti che hanno partecipato ai nostri progetti, siamo riusciti a realizzare questo nostro impegno. Per noi il libro d’artista è infatti prezioso non per il suo valore di mercato, perlopiù legato all’artista, ma per la sua capacità di rendere esplicito il legame dell’artista con il poeta-scrittore.
Riguardo alle problematiche di manutenzione-conservazione, invece, da noi è sempre possibile toccare, sfogliare, leggere i nostri libri proprio per concedere la dimensione più intima a chi si avvicina alle nostre edizioni. Tuttavia spesso si pone il problema della fragilità materica, in particolare cartacea, ma noi preferiamo raggirare questo rischio regalando la possibilità di un contatto diretto e sensoriale. La conservazione infatti è anche memoria tattile e di pensiero basata sull’interazione.
Quali sono i nuovi progetti che Ilfilodipartenope sta realizzando?
A inizio novembre siamo usciti con una nuova pubblicazione, Canto di lavoro, il secondo titolo della collana “Operette”. In questa collana sono pubblicate traduzioni, di senso e non letterali, di canzoni popolari, traduzioni affidate a un poeta-scrittore, mentre agli artisti è chiesto di tradurre in segno la medesima canzone realizzando per queste pubblicazioni opere di piccolo formato. Canto di lavoro nasce da una canzone e da una poesia di Raffaele Viviani. La traduzione del senso è affidata a Ermanno Rea. La traduzione in segno invece è affidata agli artisti Antonio Picardi, Vincenzo Rusciano, Sergio Siano e Filippo Felaco.
Marianna Agliottone
ILFILODIPARTENOPE
Via Costantinopoli 48 – Napoli
081 458643 / 338 8581875
[email protected]
http://ilfilodipartenope.blogspot.it/
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