Leonardo in polaroid. Il libro di Maurizio Galimberti

Il fotografo Maurizio Galimberti ha dato alle stampe un volume che riunisce le sue polaroid dedicate al Cenacolo leonardesco. Frutto di lunghi mesi di lavoro.

Da giovane lavorava nel campo dell’imprenditoria edile e oggi, senza alcuna esitazione, afferma che ancora riesce a quantificare “a occhio” l’estensione del ponteggio necessario per avvolgere di incastellature un palazzo. Maurizio Galimberti, maestro dell’obiettivo di dimensione internazionale, non nasconde affatto le sue origini professionali, lontane dall’ambito della fotografia. Anzi, stabilisce un ponte fra passato e presente. Non a caso, curiosamente, i bordi chiari delle polaroid con cui ritrae da decenni gli aspetti del reale che più catturano la sua attenzione e che compone a mosaico, l’una accanto all’altra, con scarti visivi accuratamente progettati, intensificando la percezione dell’immagine, disegnano la struttura di una perfetta architettura che indirizza e sorregge lo sguardo. Così come un ponteggio guida in sicurezza l’opera di chi si occupa della costruzione di un edificio.
Il fotografo racconta dunque di sé, e lo fa in una circostanza particolare, cioè in occasione della presentazione del suo ultimo libro, Il Cenacolo di Leonardo da Vinci a Milano, presso il Convento di Santa Maria delle Grazie, nella Sala di San Domenico. Il luogo è attiguo al Refettorio dove è conservato il Cenacolo del maestro rinascimentale, di cui quest’anno si celebra il cinquecentenario della morte. Galimberti sostiene di essere partito molto tempo fa con il progetto, senza aver voluto compiere una celebrazione di tale anniversario. Il fascino della sfida di misurarsi con l’opera leonardesca è stato più forte del desiderio di cavalcare ricorrenze di rilevante significato.

Maurizio Galimberti ‒ Il Cenacolo di Leonardo da Vinci (Skira, Milano 2019) _cover

Maurizio Galimberti ‒ Il Cenacolo di Leonardo da Vinci (Skira, Milano 2019) _cover

IL PROGETTO DI GALIMBERTI

Il volume, con testo di Maurizio Rebuzzini, racchiude la lettura dell’affresco attraverso le polaroid che il fotografo ha scattato in vari mesi di lavoro, utilizzando come modello la fotografia HD a grandezza naturale, ottenuta da Getty Images e stampata con il plotter. Se la pellicola polaroid una decina di anni fa era stata data per morta, oggi non si può negare il suo ritorno grazie alla Fuji Instax Square SQ 20. Il mezzo, “una vera bomba di creatività”, come sottolinea Galimberti, aiuta a sviluppare ulteriori indagini sulle tecniche espressive. L’artista ha fatto uso di tale strumento integrandolo con una Giant Camera per mappare l’affresco e interpretarlo secondo i parametri della sua sensibilità. Vedere con chiarezza la realtà non è una delle finalità della sua ricerca, anzi, quanto più la visione artistica, nella sua imperfezione rispetto al reale, riesce a suscitare emozione e suggestione poetica, senza rivelarne la presunta oggettività, tanto più risulta per lui convincente. Nel volume l’opera fotografica che riproduce l’affresco nella sua completezza è affiancata da una serie di riprese parziali che rivelano lo studio svolto nel dettaglio da Galimberti. Le alternanze cromatiche e i differenti focus, ora sugli Apostoli ora sul Cristo, che rimandano al gioco delle “sfaccettature” concettuali sottese alla sua operazione fotografica, rivelano come un capolavoro già analizzato da altri artisti, da Andy Warhol a Peter Greenaway, possa presentare altri aspetti da indagare. Suscitando sempre domande, senza mai dare risposte definitive.

Alessandra Quattordio

Maurizio Galimberti ‒ Il Cenacolo di Leonardo da Vinci (a cura di Federico Mininni)
Skira, Milano 2019
Pagg. 76, € 35
ISBN 885724023
www.skira.net

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Alessandra Quattordio

Alessandra Quattordio

Alessandra Quattordio, storica dell’arte e giornalista indipendente, ha esordito a fine Anni Settanta come curatrice dei cataloghi d’arte e fotografia editi dalla Galleria del Levante a Milano. Dopo la laurea in Storia dell’arte all’Università Statale di Milano, inizia a collaborare…

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