Come mai nel mercato dell’arte alcune opere, seppur valutate inizialmente a prezzi pressoché simili, vengono poi battute all’asta a cifre nettamente differenti? Per quale motivo, nell’arco di pochi anni, uno stesso quadro viene valutato con un prezzo di partenza sensibilmente diverso dalla precedente asta? Come è possibile che talvolta, fra due quadri identici e realizzati da uno stesso artista, venga comprata a un prezzo esageratamente maggiore la copia di minor qualità? Dietro queste apparenti contraddizioni del mercato dell’arte, si muove l’analisi disincantata e a tratti ironica di Simone Facchinetti, ricercatore di storia dell’arte moderna dell’Università del Salento.
Il libro consiste in una raccolta di brevissimi contributi, per buona parte già pubblicati dall’autore in riviste come Alias Domenica e Il Giornale dell’Arte. Nello sfogliare il volume, il lettore troverà di fronte a sé una sequenza di casi emblematici del mercato dell’arte che hanno per protagonisti alcuni quadri del tardo Cinquecento e del Seicento. La scelta degli esempi deriva dal fatto di essere direttamente collegati all’esperienza dell’autore che vi si è accostato grazie alle sue ricerche, conoscenze e collaborazioni.
“Per quale motivo, nell’arco di pochi anni, uno stesso quadro viene valutato con un prezzo di partenza sensibilmente diverso dalla precedente asta?”
I temi della discussione sono le tre principali variabili che determinano la valutazione economica di un quadro: il valore intrinseco (commisurato in base alla qualità artistica e alle condizioni di conservazione), l’attribuzione e le tendenze di gusto del mercato. Un’attenzione speciale è riservata alle modalità con cui gli storici dell’arte hanno formulato attribuzioni di volta in volta diverse, tanto da contraddirsi, determinando uno stravolgimento del prezzo di partenza. A tal proposito, l’autore accoglie nel suo libro alcune interviste a storici dell’arte e collezionisti nel tentativo di rivelare al lettore gli strani meccanismi del “colpo d’occhio”, principale viatico dell’indagine attribuzionistica, e di quella ostinata passione che talvolta spinge l’acquirente a spendere più di quanto sia l’effettivo valore dell’opera.
Il libro è suddiviso in quattro capitoli. I primi due (1. Attribuire; 2. Vero o falso?) cercano di illustrare gli intricati, e a volte fallaci, elementi indiziari che spingono i professionisti assunti dalle case d’asta ad attribuire un’opera d’arte. Alcune volte si tratta di iscrizioni presenti sul quadro che vengono male interpretate; altre volte si annuncia la scoperta di un dipinto che si pensava scomparso, mentre si tratta di una copia moderna realizzata a partire da una stampa dell’originale effettivamente smarrito; altre volte, infine, accade che la nazionalità degli storici dell’arte influenzi l’attribuzione, tanto da stabilire una medesima provenienza culturale anche per l’autore del dipinto (“gli spagnoli riconoscono gli spagnoli, non parliamo degli olandesi, figuriamoci i francesi”).
LA VOLUBILITÀ DEL MERCATO
Negli ultimi due capitoli (3. Il mondo dei collezionisti: in pubblico e in privato; 4. Il valore delle opere d’arte e le montagne russe del mercato) l’autore ci rivela la volubilità del mercato. Infatti la clientela, attraverso i suoi gusti e le sue mode, determina un prezzo di partenza di volta in volta diverso, spesso contraddittorio. Per esempio, la sua passione per i temi “profani” o per le personalità artistiche eccentriche, come Artemisia Gentileschi o la cerchia degli artisti seguaci di Leonardo, porta le case d’asta a orientare le expertise verso un ammiccante richiamo dei propri acquirenti. Accade perciò che un’opera artistica, per il semplice fatto di raffigurare un tema leonardesco come il Salvator Mundi, venga attribuita alla cerchia del celebre artista, nonostante stilisticamente vi siano pochi elementi indiziari in tal senso. Altre volte la stessa provenienza del pezzo viene argutamente posta in termini vaghi con l’intento di ventilare l’ipotesi che il quadro sia un originale, mentre la copia è il noto quadro conservato in un museo.
In conclusione, grazie alla ricca casistica offerta dall’autore e alla capacità di concretizzare questioni non sempre semplici, il volume si presenta di facile accesso ai non specialisti della materia. Il ritmo serrato dei brevi casi studio si unisce alla vena ironica e sarcastica della penna autorale, con il risultato di rendere agevole al lettore lo scorrere delle pagine, come se percorresse una vera e propria galleria fatta di storie e colori.
– Marco Brunetti
Simone Facchinetti ‒ Storie e segreti dal mercato dell’arte
Il Mulino, Bologna 2019
Pagg. 240, € 15
ISBN 9788815283658
www.mulino.it
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