L’architettura di Quirino De Giorgio oltre il tempo (e l’oblio)

Vincitrice del DAM Architectural Book Award, riconoscimento attribuito ogni anno ai dieci migliori libri di architettura del mondo, la monografia “Quirino De Giorgio: An Architect’s Legacy” è la prima pubblicazione in lingua inglese dedicata all’architetto che ha attraversato il Novecento (e le sue correnti) nel segno della sperimentazione.

Assegnata dalla Frankfurt Book Fair e dal Deutsches Architekturmuseum (DAM), la 12esima edizione dell’International DAM Architectural Book Award ha avuto tra i suoi dieci vincitori anche la monografia Quirino De Giorgio: An Architect’s Legacy.
Scritta dagli architetti Michel Carlana, Luca Mezzalira e Curzio Pentimalli, con il contributo del fotografo Enrico Rizzato e del grafico Lorenzo Mason, ed edita da Park Books, questa pubblicazione ricostruisce la carriera del progettista italiano, scomparso nel 1997, annoverato fra gli esponenti dell’architettura nazionale “attraverso il quale è possibile percorrere un viaggio lungo tutto il Novecento: dal periodo futurista, a quello fascista, sino alle sperimentazioni inerenti l’avvento del cemento armato”. In larga parte ubicati in Veneto, gli edifici presentati nel libro divengono così le tappe di un peculiare viaggio nella progettazione architettonica del secolo scorso. Oltre le correnti e i nomi più noti.

Michel Carlana, Luca Mezzalira, Curzio Pentimalli – Quirino De Giorgio. An Architect's Legacy (Park Books, Zurigo 2019)

Michel Carlana, Luca Mezzalira, Curzio Pentimalli – Quirino De Giorgio. An Architect’s Legacy (Park Books, Zurigo 2019)

INTERVISTA SU QUIRINO DE GIORGIO

Cominciamo dalle ragioni che vi hanno spinto verso questo progetto editoriale. Perché pubblicare oggi un libro su Quirino De Giorgio?
Quirino De Giorgio: An Architect’s Legacy è un progetto editoriale a nostro avviso innocente, per certi versi ingenuo, perché nato senza conoscere l’autore Quirino De Giorgio e il suo lascito architettonico. Siamo cresciuti frequentando ed esplorando in profondità il territorio veneto “inciampando”, in parallelo al nostro periodo di formazione, in una serie di opere di differenti periodi storici che ci colpivano per aspetti molteplici: erano architetture di forte interesse per la sperimentazione delle tecniche, l’audace ricerca ingegneristica e la specifica lettura delle geografie in cui erano insediate. Può immaginare la sorpresa nel rendersi conto che questi edifici, così innovativi ed avveniristici per il tempo, erano frutto della ricerca dello stesso architetto, apprendendo solo in un secondo momento chi fosse Quirino De Giorgio. Un approccio di questo tipo, quasi fossimo degli archeologi più che dei critici, credo possa ribaltare il consueto avvicinamento a un autore, poiché colpiti dal suo operato (sepolto dallo stratificarsi del tempo) e non dalla nomea o dagli “ismi” che con troppa facilità la critica solitamente tende ad attribuire.

Il progetto editoriale è durato un quinquennio; forse, anche per questo, avete paragonato il libro a “un piccolo edificio”. Quali le sfide poste dalla sua elaborazione, in particolare a livello di ricerca, in considerazione dei ridotti materiali a disposizione su De Giorgio architetto e della vostra scelta di analizzare le trasformazioni nel tempo avvenute nelle sue architetture?
Impiegare cinque anni in una ricerca editoriale di questo tipo, parallelamente alla pratica professionale, costringe ad avere un’idea chiara del progetto fin dalle prime ipotesi legate alla “forma” del libro. Provenivamo da un’altra importante esperienza editoriale con Electa Mondadori, un progetto nato ancora quando eravamo studenti presso l’Università IUAV di Venezia, inerente l’opera dell’ufficio di ingegneria svizzero Conzett Bronzini Gartmann. Ciò che si voleva provare a fare con il libro su De Giorgio, rispetto a questo primo progetto in cui chiedevamo agli architetti di parlare di ingegneria, era ragionare in senso “rotondo” sul concetto di libro e di pubblicazione architettonica. Non si voleva proporre una tradizionale monografia su un autore, ma permettere ai lettori una sorta di primo approccio a Quirino De Giorgio, in forma di viaggio attraverso le novanta opere rimaste, dislocate principalmente in Veneto. Un viaggio sia attraverso l’architettura ma anche su quanto lo stratificarsi del tempo fosse un principale “materiale” del progetto. In questo senso, il confronto diretto con il fotografo Enrico Rizzato, ma soprattutto con il grafico Lorenzo Mason è stato un momento fondamentale durato tutto il processo di realizzazione del libro.

Michel Carlana, Luca Mezzalira, Curzio Pentimalli – Quirino De Giorgio. An Architect's Legacy (Park Books, Zurigo 2019)

Michel Carlana, Luca Mezzalira, Curzio Pentimalli – Quirino De Giorgio. An Architect’s Legacy (Park Books, Zurigo 2019)

Il libro possiede un’identità grafica e fotografica riconoscibile e accattivante, dalla quale emerge anche un efficace e peculiare “equilibrio/bilanciamento” fra le porzioni di testo e quelle vuote, in bianco. Come avete raggiunto questo risultato compositivo e quali premesse/volontà lo hanno originato?
Ci interessava moltissimo il libro avesse un ritmo inedito, che fosse il più possibile non convenzionale. Era per noi importante riuscire a sperimentare un libro che fosse non solo un contenitore, ma un veicolo per esplorare le opere rimaste di un autore che ha vissuto quasi tutto il Novecento. Quando lo si sfoglia, si percepisce una certa ambiguità in questo progetto: è un libro che ha l’ambizione di non voler essere un atlante, una mappa, una monografia nel senso tradizionale del termine e neppure un libro di fotografia, ma al tempo stesso racchiude in sé tutte queste fattezze.
La forma del libro è il risultato dell’intreccio di due libri: uno quasi unicamente fotografico che illustra in modo analitico e cronologico l’opera di De Giorgio; uno narrativo che racconta la vita dell’uomo, tra testi, aforismi ed icone. Il ritmo è il risultato di come questi due corpi si intrecciano nelle 400 pagine, tra convergenze ed incongruenze – come del resto è la vita di chiunque, compresa quella di De Giorgio.

Negli ultimi anni assistiamo a un crescente interesse per gli architetti italiani del Novecento meno noti, che potremmo definire “di nicchia”, e verso la loro produzione. Quali ritenete essere i motivi alla base di questo “fenomeno”, che riguarda tanto l’editoria quanto alcune esperienze nate e cresciute sui social network?
Quello in cui stiamo vivendo è un buon momento per l’architettura italiana. Noto un grande orgoglio nella ricerca che molti uffici stanno portando avanti e per questo il rapporto con la nostra tradizione e con quella che si potrebbe definire “memoria collettiva” sia indispensabile. Da qui la grande riscoperta di autori poco approfonditi o quasi sconosciuti penso diventi una sorta di necessità per recuperare le nostre tradizioni.

Michel Carlana, Luca Mezzalira, Curzio Pentimalli – Quirino De Giorgio. An Architect's Legacy (Park Books, Zurigo 2019)

Michel Carlana, Luca Mezzalira, Curzio Pentimalli – Quirino De Giorgio. An Architect’s Legacy (Park Books, Zurigo 2019)

Il volume ha vinto il DAM Architectural Book Award. Questo risultato potrebbe rappresentare un incentivo per intraprendere nel prossimo futuro un percorso analogo, magari lavorando di nuovo su una figura meno nota dell’architettura italiana del secolo scorso o considerate questa esperienza legata a De Giorgio sostanzialmente un unicum?
Vincere questo riconoscimento ha premiato i grandissimi sforzi di ricognizione fatti per questo progetto editoriale, confermando l’importanza che hanno per noi le idee nelle ricerche che facciamo: idee elementari, per certi versi primitive, che provano ad andare in profondità ai temi della quotidianità. Come nei progetti che sviluppiamo nel nostro ufficio, non ci interessa replicare la struttura adottata per il libro su De Giorgio, in quanto pensiamo, oggi più che mai, si debba tornare a essere specifici, autoriali nel senso più profondo del termine. Stiamo preparando da un po’ di tempo un nuovo progetto editoriale e con grande gioia ci stiamo accorgendo di quanto sia diverso dai precedenti, ripartendo per l’ennesima volta da zero.

– Valentina Silvestrini

Michel Carlana, Luca Mezzalira, Curzio Pentimalli – Quirino De Giorgio: An Architect’s Legacy
Park Books, Zurigo 2019
Pagg. 400, € 38
ISBN 9783038601760
www.park-books.com

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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