Solo qualche giorno fa (il 4 novembre scorso), a Firenze, inaugurava Giunti Odeon, libreria con cinema unica nel suo genere, negli spazi storici dell’Odeon, al Palazzo dello Strozzino. Un debutto atteso, non esente da aspre polemiche, che ha invece confermato la volontà di immaginare e investire su un luogo di cultura moderno, improntato alla multidisciplinarietà, a beneficio di tutta la città. Di segno analogo è l’annuncio di Mondadori, che presto aprirà a Napoli la più grande libreria d’Italia. A fronte di uno scenario nazionale non proprio favorevole alla sopravvivenza delle piccole librerie di quartiere – preoccupante tendenza, in atto da diversi anni, che erode il terreno culturale delle nostre città – i grandi gruppi editoriali sembrano dunque intenzionati a non mollare la presa. Una dinamica che certamente non sana la difficile situazione delle realtà indipendenti, però ci porta a registrare, nel giro di pochi giorni, il secondo, ambizioso investimento sul mercato di un settore che ha bisogno di essere alimentato dalla fiducia imprenditoriale.
La nuova libreria Mondadori Bookstore a Napoli
Tanto più che nel capoluogo campano, dove Mondadori già dispone di un bookstore multipiano al Vomero, inaugurato nel 2020 in via Luca Giordano, nei locali di un ex negozio di abbigliamento, la nuova libreria aprirà all’interno della centrale Galleria Umberto I, opera monumentale in ferro e vetro inaugurata nel 1890, polo commerciale e salotto di riferimento nella Napoli di inizio Novecento, tra via Toledo, il Teatro San Carlo e Castel Nuovo. Per ora la notizia è confinata all’ambito dei social network del gruppo, che anticipa pochi dettagli sull’imminente progetto, votato come il precedente napoletano al concept “Ma”, ispirato al nome dello spazio giapponese dedicato al relax e alla meditazione: negli spazi in Galleria (lato via Santa Brigida, accanto ai locali occupati dalla caffetteria Starbucks) sono ancora in corso i lavori di ristrutturazione, messa in sicurezza e valorizzazione delle preesistenze storiche, poi si procederà alla realizzazione di quella che promette di essere non solo la più grande libreria della Penisola, estesa per una superficie che supera i mille metri quadri, con 148mila titoli a disposizione sugli scaffali – ma anche la più sostenibile, grazie all’utilizzo esclusivo di legno e plastica riciclabile. Ancora sconosciuta, invece, la data di apertura del Mondadori Ma Bookstore, che però dovrebbe coincidere con il periodo natalizio alle porte.
Libri, eventi, coworking e meditazione in Galleria Umberto
Sul fronte occupazionale, la libreria darà lavoro a una squadra di poco meno di venti persone, in gran parte già selezionate (ma sono ancora aperte alcune posizioni). A dirigere le operazioni, la cordata imprenditoriale composta dai napoletani Antonio Serpe, Nello e Biagio Nunziata e dal siciliano Giuseppe Messina, titolare del marchio Bookstore Ma (già presente in molte città d’Italia, da Torino a Milano, Salerno e Cagliari) con il supporto di Mondadori Retail. Sono loro a svelare qualche anticipazione più mirata sullo spazio nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera: oltre all’esposizione di libri, la grande libreria ospiterà uno spazio per eventi e un’area riservata al coworking, ma anche una galleria fotografica e una buvette, pronta a ospitare degustazioni enogastronomiche. In catalogo, ampio spazio sarà garantito alla cultura e alla storia di Napoli. Finestra aperta anche sul mondo dei manga. E proprio guardando all’Estremo Oriente, come già visto negli store del gruppo a Catania e Grosseto, con buona probabilità anche Napoli potrà contare su uno spazio allestito per omaggiare la filosofia della meditazione, trait d’union del progetto. L’investimento complessivo dovrebbe superare il milione e mezzo di euro.
Livia Montagnoli
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