Per questo nuovo capitolo di esplorazione nell’editoria indipendente in Italia vi presentiamo Gli Ori, casa editrice (fondata nel 1997 a Pistoia) che da oltre venticinque anni pubblica, racconta ed esplora l’arte contemporanea in tutte le sfaccettature con un approccio sartoriale tutto focalizzato sulla qualità dei contenuti e delle proposte. Abbiamo intervistato Paolo Gori, amministratore della casa editrice.
Raccontateci Gli Ori: come e quando è nata, che linea editoriale ha, a chi si rivolge.
Sono ormai quasi 25 anni che la nostra casa editrice è attiva nell’ambito dell’arte contemporanea. Sin dall’inizio ci siamo rivolti a un pubblico amante dell’arte che frequenta musei, mostre, studi di artisti e fiere specialistiche.
La nostra produzione si basa essenzialmente su monografie di artisti per lo più viventi, saggi d’arte ed epistolari, corrispondenze, diari e ci poniamo a supporto di mostre ed eventi. Negli ultimi anni abbiamo posto molta attenzione anche all’arte italiana del Novecento, troppo spesso sottovalutata che, a nostro avviso, necessita invece di una rilettura attenta e approfondita.
In un contesto come quello italiano dove molte persone non leggono libri, come sopravvivono gli editori indipendenti?
La qualità dei libri è indispensabile, quindi poniamo il massimo della cura e dell’attenzione sia ai contenuti che alla forma. Abbiamo fatto nostro il principio di produrre volumi che durino nel tempo, libri che continuino a rappresentare quello per cui sono nati, anche dopo tanti anni.
Qual è il libro o autore che più vi rappresenta o al quale siete più legati e perché?
Ogni libro che abbiamo pubblicato ha alle spalle una storia, un contesto entro il quale ha preso forma, un interesse specifico e spesso anche un rapporto personale con l’autore/artista o con il curatore e – come un abito sartoriale – viene “costruito” su misura cercando di mettere in luce le peculiarità di ogni artista e rispettare le esigenze di ogni curatore. È quindi difficile scegliere il libro che più ci rappresenta, perché ognuno di loro ha contribuito a farci crescere e modificarsi di giorno in giorno e a diventare quelli che siamo.
Vi andrebbe di indicarci un editore indipendente di cui vi piace particolarmente il lavoro?
Vorremmo parlare di due editori, uno che non c’è più, ma che per noi è stato fonte d’ispirazione: Vanni Scheiwiller. Se è nato Gli Ori è anche merito suo. L’altro è Hatje Cantz che ha, nella varietà dei suoi volumi, sempre delle “chicche” da portare a casa.
Qualche anticipazione sui libri in uscita nei prossimi mesi?
Molte sono le novità che abbiamo in serbo per i prossimi mesi. Stiamo per uscire con un volume riccamente illustrato con le foto di scena e del backstage del film La divina cometa, recentemente realizzato da Mimmo Paladino; una monografia su Toti Scialoja scritta da Barbara Drudi che indaga sia le vicende quotidiane sia i principali aspetti della produzione dell’artista romano (scenografia, pittura e poesia); sono in uscita ancora due volumi della collana “I Limoni” a cura di Pietro Gaglianò, uno di Antonello Tolve, Idea di pedagogia e l’altro di Daniel Borselli, Tristi Tropi come parte del Premio Scripta per la giovane critica d’arte, realizzato insieme all’Associazione “Scripta. L’arte a parole”.
Insieme ad Albertina Press stiamo per pubblicare un volume le cui foto provengono dalla collezione fotografica dell’Accademia Albertina di Torino e che sarà di supporto alla mostra che aprirà a fine ottobre. Proseguiamo poi la nostra collaborazione con le istituzioni museali, le università e le accademie di belle arti e con diverse gallerie d’arte contemporanea.
Ultima domanda: il libro assolutamente da leggere almeno una volta nella vita.
Parlando in generale sceglieremmo sicuramente Le città invisibili di Italo Calvino, mentre andando nello specifico della nostra casa editrice, passando in rassegna gli oltre mille titoli pubblicati e dovendone scegliere solo uno e da “leggere”, ci sentiamo di segnalare Giorgio Morandi. Il sentimento delle cose, di Marilena Pasquali: un’analisi accurata e approfondita delle varie fasi dell’opera morandiana, una vera e propria summasul lavoro dell’artista bolognese, edito sia in italiano che in inglese.
Dario Moalli
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