Ospitato nello storico Palazzo Mazzonis, il MAO Museo d’Arte Orientale di Torino è una delle realtà più significative del panorama italiano – e tra le maggiori in Europa – per la conoscenza e lo studio dell’arte asiatica. Tra suggestivi giardini giapponesi, spazi dedicati a mostre temporanee (ed eventi) e collezioni che custodiscono opere provenienti dall’Asia meridionale e Sud – est asiatico, il Museo ha deciso di arricchire la sua offerta aprendo una nuova biblioteca interamente dedicata alle arti visive orientali.
Un’area che prende forma al quarto piano dell’edificio e che disporrà di circa mille volumi, spaziando dalle arti antiche a quelle contemporanee.
La biblioteca d’arte asiatica del MAO di Torino
La biblioteca comprende circa mille volumi dedicati alla storia dell’arte orientale, suddivisi per aree geografiche, quali: Sud – est asiatico, Giappone e Cina. A questi si aggiunge una raccolta di cataloghi di mostre realizzate sia al MAO che nei Musei della Fondazione Torino, e nei principali poli museali d’arte orientale italiani, come ad esempio il Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone di Genova e il Museo Poldo Pezzoli di Milano. Infine, si aggiungono alla nutrita lista di tomi anche i cataloghi delle maggiori case d’asta internazionali, quali Christie’s, Sotheby’s, Nagel e Aste Bolaffi.
Libera accessibilità alla libreria del MAO di Torino
Inserita nella sezione dei libri dei Musei Civici di Torino, i titoli della e ricca e variegata raccolta del MAO sono rintracciabili sull’apposito sito e consultabili poi in biblioteca, gratuitamente (ma con prenotazione obbligatoria), dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 16.
Parola al direttore del MAO Davide Quadrio
“Il patrimonio di un museo consiste non solo nel conservare e mettere in relazione pubblico e oggetti artistici e archeologici, ma anche nell’ottimizzare le risorse educative a più livelli”, spiega ad Artribune Davide Quadrio, direttore del Museo di Arte Orientale di Torino. “Condividere i volumi e aprire la biblioteca specialistica a studiosi è fondamentale per un museo che vuole essere accessibile e aperto. Il progetto, portato avanti in pochi mesi dallo staff museale in collaborazione con Marika Marone, che gestisce la biblioteca e le prenotazioni, è un altro segno del processo di evoluzione e sperimentazione del MAO. Un Museo accessibile e dinamico, storia di storie: come potrebbe esistere senza un luogo della parola, delle immagini e delle narrazioni di chi ha studiato gli oggetti del MAO?
Valentina Muzi
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