Si può vedere bene come, già dalla premessa, questo articolo esista come un abbaglio, una provocazione: l’arte non ragiona in termini performativi e non possiamo certo affibbiarglieli noi. Facciamo dunque che proviamo a tirare su una cinquina – più un extra – delle opere poetiche che forse, nel mucchio delle migliori, forniscono un quadro organico e completo della poesia che ha visto la luce in quest’anno uscente.
Sì di Alessandro Broggi, Tic Edizioni
A tre anni da Noi (Tic Edizioni, 2021), Alessandro Broggi torna con un puro ciclone di carta e inchiostro. Un testo di prosa poetica e filosofica che continuamente si tende ad accarezzare il limite della contemplazione teoretica, e in qualche modo invoglia chi legge a fare altrettanto.
Meraviglioso. Una maratona di ballo, la vita assecondata dalla vita, florida, benevola, gocciata da un fatto giornaliero di verità epidermiche – e dalla provvista regolare di piccoli frammenti di tempo, di vicissitudini senza inizio né fine incessantemente fornite di nuovi risvolti, da cui pure l’intero, e quanto si stabilisce e decorre nella cera dell’unico corpo, non si lascia distrarre –, e le durate infine si corrono incontro.
Visite notturne di Stefano Simoncelli, Pequod
La poesia come veicolo di resurrezione. Stefano Simoncelli dedica un’intera silloge alla sua amata moglie, all’amore e alla nostalgia di lei; è la testimonianza preziosa di una perdita, del prezioso suo piangerla, e di noi, a piangerla, con lui.
Cerco sulla terrazza, ma non trovo nessuno,
solamente la pioggia che batte sulle insegne
dei negozi, sui tubi di scarico, sulle barche
ed è strano che non muova mai un passo
o gridi il tuo nome dentro alla paura,
ma sto imparando ad aspettarti immobile
e in silenzio per sentirmi più vicino al nulla.
Eredità ed estinzione di Giovanna Frene, Donzelli
Inizia come poemetto epico, prosegue come sofisticata e attualissima opera di denuncia, sorprende con scorci in dialetto, con nozioni d’arte e di biologia. Giovanna Frene, sferzante e mai approssimativa, con questo suo libro ci regala un piacere etico ed estetico che perdura dalla prima pagina all’ultima, soprattutto per gli addetti ai lavori dell’ambito poetico-letterario. Impeccabile.
la diplopia su carta, sfigurata, non è del tutto assente, o presente:
ne hanno a metà, una media che mantiene il dire, il fare,
il domandare per scarsità di pioggia: che fece piovere,
alla fine, fu la perfezione del coincidere, cupo vento
diretto a Oriente, ma non è così: molto e giovane
il nuovo orgoglio, abita, qui.
Bambina corrente di Alessandra Carnaroli, neldubbiostampo
La stessa Alessandra Carnaroli cruenta e necessariamente politica di 50 tentati suicidi più 50 oggetti contundenti (Einaudi, 2021) torna con questo libretto dalla tiratura di trenta esemplari numerati. La bambina corrente è come una rondine migrante; solo che viene portata via dal mare e, dunque, dalla corrente. Una coltellata dolorosissima da ricevere, questa raccolta; “da ricevere” anche nel senso che, ogni tanto, è ben importante riceverla.
la bambina migrante
affogata durante un naufragio
ce la ritroviamo a settembre
sulle nostre spiagge
comunque meglio
che in classe
Libro massimo di poesia di Marko Miladinović, Agenzia X
Marko Miladinović con questo libro si è divertito a giocare con la parola scritta, quella dritta e quella a rovescio, sotto e sopra, declinata in contenuto e contenitore tramite giochi di parole, scherzi, liste, versi serissimi e poi font, maiuscoli, corsivi e soprattutto immagini: un robusto, sapiente (e divertente) uso delle immagini. Un viaggio folle e bellissimo.
è piccolo e avvelena
è grande e schiaccia
volere male a un altro
per quel che è e come
tutte le altre differenti
prose
pose
cose
Il libro extra: Vivi al mondo di Daniela Attanasio, Vallecchi
Tra i libri di poesia che ho adorato leggere nella mia vita trionfa senza scampo questo capolavoro di Daniela Attanasio, dignitoso e sbagliato come solo la poesia sa essere. Sbagliato fin dalla scelta del giorno di pubblicazione: 15 dicembre 2023. Troppo tardi per comparire nelle classifiche finali del proprio anno di nascita, ma senza le carte in regola per figurare in questo. Anche per questo motivo l’ho voluto proprio qui, in chiusura, come uno strappo alla regola.
E come la sfavillante anomalia che è.
all’alba di un giorno qualsiasi il tempo si è aggrappato alla mia giacca
costringendomi a tornare su quello che è già stato
ma i ricordi si facevano sempre più ripidi
si sfogliavano con tempi sbagliati come calci al cuore –
guardando indietro vedevo i visi sfigurati di chi ho amato
di chi ho cercato di amare
se mi sforzavo di ricordare scorrevano davanti agli occhi solo dettagli
per esempio le unghie delle sue mani tagliate male
Maria Oppo
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