Libri della Buonanotte. Si può andare alla scoperta di una città a partire dalla propria camera d’albergo

È del Gruppo Duetorrihotels l’idea di una collana dedicata al racconto del patrimonio artistico delle città italiane sede dei suoi alberghi. Il nuovo titolo su Verona fa scoprire l’ipogeo di Santa Maria in Stelle, chiesa sotto una chiesa

L’albergo come punto di partenza di una nuova narrazione della città. È l’obiettivo del Gruppo Duetorrihotels che da anni produce una serie editoriale dedicata al racconto originale del patrimonio artistico delle città italiane in cui hanno sede le sue strutture ricettive. È la collana dei Libri della Buonanotte, giunta quest’anno alla nona edizione con quattro nuovi titoli: si trovano gratis in hotel oppure in vendita nelle librerie e nei maggiori store online. A Verona è stato appena presentato il volumetto L’ipogeo di Santa Maria in Stelle. Prima è stato il turno di Firenze (Lo Spedale degli Innocenti), poi seguiranno Genova (Genova in jeans, 1 aprile) e Bologna (Seta di potere, 17 aprile) nei rispettivi alberghi del Gruppo, alla presenza degli autori dei singoli racconti.

La collana dei Libri della Buonanotte

La collana letteraria, edita da Minerva e curata dalla storica dell’arte Beatrice Buscaroli, rappresenta l’occasione per scoprire storie inusuali e nascoste dell’Italia. “La filosofia di questi libri”, ci racconta Silvano De Rosa, direttore del Due Torri Hotel 5 stelle Lusso di Verona, con sede in un edificio del 1300 affacciato sulla Chiesa di Sant’Anastasia, con tele del Seicento conservate all’interno, “è di sostituire il cioccolatino sul cuscino come cadeau, per offrire qualcosa di diverso sulla città, non scontato, al di là di Giulietta e Romeo e dell’Arena”. Chi soggiorna in albergo trova, infatti, sul comodino della propria camera questo breve racconto, da leggere tutto d’un fiato, che regala spunti per itinerari turistici poco conosciuti.

Il Club di Giulietta, foto Claudia Giraud
Il Club di Giulietta, foto Claudia Giraud

Il nuovo Libro della Buonanotte: l’Ipogeo di Santa Maria in Stelle

È il caso dell’Ipogeo di Santa Maria in Stelle, oggetto dell’omonimo libro della giornalista Germana Cabrelle che lo definisce “un luogo mistico, affascinante e misterioso risalente al periodo paleocristiano. Completamente affrescato. Una chiesa sotto una chiesa. Sconosciuto agli stessi veneti”. Si tratta di un sito archeologico e un luogo di culto cristiano che si trova in una frazione di Verona, nell’omonimo paese, Santa Maria in Stelle, situato nel cuore della Valpantena (l’altura veronese che insieme alla Valpolicella è nota per la produzione di pregiato vino rosso), e che deve il suo nome a un affresco dipinto sulla volta.

La storia dell’Ipogeo di Santa Maria in Stelle

Nata come acquedotto romano, questa struttura a forma di pantheon,  cinque metri sotto l’attuale chiesa 500esca di Santa Maria Assunta, ha conosciuto nel corso dei secoli molte trasformazioni, anche nella sua funzione comunitaria. Dal 2018, questo luogo nascosto e fragile, dagli affreschi da preservare, è gestito da un’Associazione di volontari che ne permette la fruizione tramite visite guidate su appuntamento e a offerta libera. “Dopo la sua chiusura per restauro, siamo andati a pieno regime dal 2022 e attualmente abbiamo circa 1500 visitatori all’anno”, ci spiega una volontaria: “Un numero discreto per noi, considerando che possiamo fare massimo 20 persone al giorno, a gruppetti di 5 persone, per questioni di tutela”.

Palazzo Maffei, Verona, foto Claudia Giraud
Palazzo Maffei, Verona, foto Claudia Giraud

Anche Palazzo Maffei nella collana del Libro della Buonanotte

L’anno scorso, sempre a Verona, il Libro della Buonanotte, era stato dedicato a un’altra eccellenza del territorio un po’ fuori dai soliti circuiti Arena-Casa di Giulietta: la Casa-Museo Palazzo Maffei che proprio quest’anno ha compiuto cinque anni dalla sua apertura al pubblico. All’interno di uno dei più scenografici e noti palazzi seicenteschi della città, sorto nell’area dell’antico Capitolium romano, quinta suggestiva di Piazza delle Erbe con la sua facciata barocca, la dimora è sede di una raccolta d’arte di grande interesse che spazia dall’archeologia greco-romana a oggi – frutto di oltre cinquant’anni di passione collezionistica dell’imprenditore veronese Luigi Carlon. Per festeggiare questo anniversario si è dotato di una nuova video-installazione multimediale Aeterna Mente di CamerAnebbia sulla storia di Palazzo, ed è aperto 6 giorni alla settimana.

Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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