Cosmic Jive. 3 concerti a Matera
Tre concerti alla Cava del Sole di Matera celebrano il primo allunaggio, avvenuto nel 1969. Con altrettanti ospiti d’eccezione.
BRIAN ENO
18 luglio 2019
Brian Eno, produttore di fama mondiale, porta a Matera – in anteprima assoluta – il nuovo spettacolo Apollo Soundtrack. Il musicista e compositore britannico, noto per essere l’autore del jingle utilizzato all’avvio del sistema operativo Windows 95, raggiunge la fama con il suo Music for Airports del 1978, il primo di una serie di quattro album ambient, termine coniato da lui stesso per differenziare i propri esperimenti sulle musiche di sottofondo dai lavori di aziende che le realizzano per scopi commerciali.
SUBSONICA
19 luglio 2019
Cresciuti nella realtà “alternativa” della Torino Anni Novanta, quella dei centri sociali e del Lungo Po Murazzi, i Subsonica sono una band di rock elettronico con varie influenze, dal crossover alla dance, composta dal leader e chitarrista Max Casacci (uno dei primi chitarristi della formazione Africa Unite), dal cantante Umberto Romano (detto Samuel), dal tastierista Davide Dileo (detto Boosta), dal batterista Enrico Matta (detto Ninja) e dal bassista Luca Vicini (detto Vicio). Il loro stile inconfondibile si ritrova anche nel loro ultimo e ottavo album in studio, 8, pubblicato l’anno scorso e tuttora in tour.
NICOLA CAMPOGRANDE
20 luglio 2019
Si chiude divinamente il programma con la prima esecuzione assoluta della Missa “Vox Dei” di Nicola Campogrande, composta su commissione del LAMS Matera e della Fondazione Matera Basilicata 2019. Nelle parole del compositore e giornalista torinese: “È un Dio arrabbiato, quello della mia «Missa ‘Vox Dei’». Un Dio che, eccezionalmente, sceglie di intervenire all’interno di una Messa. E che risponde alla preghiera degli uomini con voce dura, tonante. Dopo aver composto il Kyrie, il Gloria, il Credo, il Sanctus & Benedictus e l’Agnus Dei, ho infatti deciso di inserire all’interno della struttura tradizionale di una Messa anche la ‘Vox Dei’, una sezione strumentale che evoca il turbamento, forse persino lo sdegno divino. Una sezione breve – a Dio non servono molte note per farsi ascoltare – che invita alla presa di coscienza, all’azione. E infatti, subito dopo, ho scritto un Amen conclusivo, per il quale decine di altri cantori si uniscono al coro principale per intonare una risposta umana, dolce ma decisa, intensa. Perché, se il Cielo decide di farsi ascoltare, credo che non si possa rimanere indifferenti”.
– Claudia Giraud
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