Partenze e ritorni

La questione delle cosiddette aree interne è estremamente complicata. Un tema affrontato anche dalla Biennale di Architettura di Venezia nel 2018, nel Padiglione Italia curato dall’architetto Mario Cucinella. Basti pensare che in queste aree, che rappresentano il 60% della superficie del nostro Paese, vive il 22% della popolazione italiana. I problemi principali sono lo spopolamento, l’invecchiamento, la riduzione dei servizi e l’arresto dello sviluppo. Per contrastare questi fenomeni, dal 2014 è attivo il programma governativo SNAI – Strategia Nazionale Aree Interne. Ma come si riflette questo macro-problema in Basilicata, dove 101 su 131 paesi sono colpiti dal flagello dell’abbandono?

UMANI IN VIAGGIO

Storylines. Photo Luca Centola

Storylines. Photo Luca Centola

Emigrazione, verso altre zone del Paese o all’estero, ma anche stanzialità e, talora, immigrazione. La Basilicata non è una terra che espelle i propri abitanti, pur fra le mille difficoltà. A chi è partito e a chi è rimasto è dedicato il progetto Storylines | The Lucanian ways, promosso – il nome è importante – dall’Associazione Youth Europe. Il docufilm Vado Verso Dove Vengo – che ha unito la penna di Luigi Vitelli, la consulenza scientifica di Vito Teti e la telecamera di Nicola Ragone – e la video-exhibition narrano le storie di tanti lucani, al di là della scelta più o meno imposta che hanno fatto. E il laboratorio di narrazione partecipata punta a rendere ancora più profonda la problematica dello spopolamento.

FORMULA CINEMA

Mohsen Makhmalbaf Marghe e sua Madre 2019 Partenze e ritorni

Mohsen Makhmalbaf, Marghe e sua Madre (2019)

Partecipazione è stata la parola d’ordine adottata anche dal progetto Formula Cinema, che ha dato vita a un film e a una mostra.
Da un lato, quindi, il lungometraggio Marghe e sua Madre, elaborato dagli stessi protagonisti delle vite e delle storie narrate. Un processo laboratoriale partecipato, che si è svolto sotto l’occhio registico di Mohsen Makhmalbaf, iraniano celebre per Viaggio a Kandahar (2001) e al quale si sono uniti artisti e operatori del settore provenienti da Francia, Polonia e Italia. Dall’altro, la mostra interattiva di macchine e opere ispirate al pre-cinema che, partendo dal processo cinematografico collettivo per la realizzazione del film, reinterpreta i set/location e ne rilegge il paesaggio e i personaggi.

LA POESIA DEL CINEMA

“Non Muttum di Eduard Escoffet con Gianluca Abbate” – Video a 360° della performance per MaTerre2019 from Rete Cinema Basilicata on Vimeo.

Sotto l’egida di Rocco Scotellaro – intellettuale e politico morto nel 1953 a soli trent’anni – è stato concepito il progetto MaTerre. Ancora una volta, la parola d’ordine è partecipazione. Obiettivo: realizzare un film in maniera collettiva, grazie a una residenza artistica che si è svolta dal 18 aprile al 2 maggio e che ha coinvolto cinque coppie di autori, italiani ma anche albanesi, francesi e greci, oltre a un plotone di artisti che comprende nomi quali John Giorno, Lello Voce, Jacques Gilbert e Aurélia Lassaque. Il punto di partenza, la traccia si potrebbe dire, è una poesia di Scotellaro intitolata La mia bella patria, da cui sono nati i cinque episodi del film.

– Marco Enrico Giacomelli

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Marco Enrico Giacomelli

Marco Enrico Giacomelli

Giornalista professionista e dottore di ricerca in Estetica, ha studiato filosofia alle Università di Torino, Paris 8 e Bologna. Ha collaborato all’"Abécédaire de Michel Foucault" (Mons-Paris 2004) e all’"Abécédaire de Jacques Derrida" (Mons-Paris 2007). Tra le sue pubblicazioni: "Ascendances et…

Scopri di più