Il Maxxi partecipa al progetto di Google “We wear culture”
3000 anni di storia della moda e del costume riuniti nella più grande sfilata di stili diversi debuttano online nel nuovo progetto di Google "We wear culture" disponibile sulla piattaforma Google Arts & Culture.
L’iniziativa è frutto di una collaborazione con il MAXXI e oltre 180 istituzioni culturali di fama mondiale di ogni parte del mondo, da New York a Londra, da Parigi a Tokyo, da San Paolo a Firenze e Roma. Utilizzando tecnologie all’avanguardia, il progetto consente di esplorare stili e look di epoche diverse, a partire dall’antica Via della seta, passando per le mode sofisticate di Versailles, fino al punk britannico o alle storie che sono alla base degli abiti che indossiamo oggi. Pezzi iconici che hanno cambiato il modo di vestire di intere generazioni, come i tacchi alti di Marilyn Monroe o l’abito nero di Chanel, vengono riportati in vita grazie ad alla tecnologia VR (realtà virtuale). Un’esposizione digitale legata alla mostra Bellissima. L’Italia dell’alta moda 1945 – 1968 del MAXXI è ora disponibile online come parte dell’esposizione internazionale che si apre oggi.
Le diverse mostre digitali presentano icone, movimenti, pionieri e trendsetter fra cui Alexander McQueen, Marilyn Monroe, Cristóbal Balenciaga, Coco Chanel, Audrey Hepburn, Christian Dior, Helmut Newton, Irving Penn, Yves Saint Laurent, Manolo Blahnik, Gianni Versace , Oscar de la Renta, Pierre Balmain, Vivienne Westwood, Miyake Issey e tanti altri.
Esperti di moda, curatori e stilisti nonché università, musei e ONG da ogni parte del mondo hanno collaborato al progetto per dimostrare che la moda fa parte della nostra cultura, costituisce una forma d’arte ed è il frutto di una vera e propria artigianalità. Le tecnologie all’avanguardia di Google, inclusi la realtà virtuale, i video a 360°, i tour con Street View e le immagini “gigapixel” ad altissima risoluzione, sono state usate per preservare le collezioni e renderle disponibili a tutti.
I contenuti in evidenza disponibili online grazie al MAXXI includono video, fotografie, approfondimenti dedicati a Bellissima. L’Italia dell’alta moda 1945 – 1968 la mostra a cura di Maria Luisa Frisa, Anna Mattirolo e Stefano Tonchi, che nel 2014 attraverso la lente privilegiata della moda, ha proposto un ritratto della cultura italiana in un momento di creatività straordinaria. Emilio Schuberth e le Sorelle Fontana, Germana Marucelli e Mila Schön, Valentino e Simonetta, Roberto Capucci e Fernanda Gattinoni, Fendi, Renato Balestra, Biki, Irene Galitzine, Emilio Pucci, Fausto Sarli e molti altri: dalle creazioni spettacolari per i grandi balli, all’eleganza trattenuta degli abiti da mezza sera, dal grafismo rigoroso del bianco e nero all’esplosione cromatica degli anni Sessanta, dalle invenzioni per le attrici della Hollywood sul Tevere alle intense collaborazioni fra sarti e artisti. 80 abiti cui si accostano bijoux, scarpe, cappelli, borse, una selezione di pezzi unici di Bulgari, fotografie di Pasquale De Antonis, Federico Garolla, Ugo Mulas e opere d’arte di Carla Accardi, Alberto Burri, Giuseppe Capogrossi, Lucio Fontana e molti altri.
Giovanna Melandri Presidente della Fondazione MAXXI ha dichiarato: “Il MAXXI è per sua natura un luogo di incontro di culture e linguaggi diversi. Un museo del XXI secolo non può non considerare l’importanza non solo del pubblico reale ma anche di quello virtuale che fruisce delle offerte culturali online. In questo senso è fondamentale utilizzare tecnologie innovative come la piattaforma Google Arts & Culture che rappresenta un’ottima occasione per condividere, preservare e promuovere il nostro patrimonio con il mondo. Attraverso video, foto e testi, gli utenti potranno rivivere l’emozione della mostra Bellissima. L’Italia dell’alta moda 1945 – 1968, conoscere le storie di grandi creatori di moda, i dettagli di ogni singolo modello, il sapore di un’epoca che ha creato il mito della moda italiana nel mondo”.
L’esposizione We wear Culture è aperta a tutti e disponibile online su g.co/wewearculture e attraverso l’app Google Arts & Culture su iOS e Android.
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