100×100
La collettiva fotografica del Gruppo12 inaugura il 2015 a ExpArt di Bibbiena.
Comunicato stampa
Dal 3 al 15 gennaio 2015 ExpArt di via Borghi 80, a Bibbiena (Ar), ospita 100x100, mostra di fotografia del collettivo Gruppo12 a cura di Silvia Rossi.
L’esposizione, a ingresso libero e gratuito, sarà visitabile dal martedì al sabato, dalle 15,30 alle 19,30, o su appuntamento.
Sabato 3 gennaio, alle ore 18, l’inaugurazione in galleria con l’aperitivo offerto da Bar Le Logge alla presenza degli artisti.
Le opere esposte saranno in vendita a un prezzo speciale per tutta la durata dell’evento, al fine di finanziare i futuri progetti del collettivo fotografico.
La mostra
100x100 è la mostra con cui il Gruppo12 presenta un insieme eterogeneo – Giuseppe Bocci, Lorenzo Carnevali, Mario Cavigli, Antonio Mariotti, Simone Martini e Giancarlo Mazzetti –unito dalla passione per la fotografia e dal potere narrativo dell’ottava arte.
In questa particolare esposizione il Gruppo12, già noto per progetti quali Tartana, Passepartout e I Sapori del Casentino, ci offre la possibilità di conoscere i propri componenti nelle loro individualità.
Sei fotografie in formato 100x100 rappresenteranno sei diversi autori, sei diverse storie, sei diversi modi di vedere e interpretare. Uno sguardo ora ravvicinato e presente, ora lontano e sognante.
Paesaggi, persone, vicende; la famiglia, la rivolta, la pace; la città, il bosco, le mura domestiche: un cammino nella contemporaneità attraverso l’obiettivo di sei talentuosi fotografi.
Narrazioni così distanti tra loro non potranno che incuriosire e porre quesiti sul lavoro e la ricerca del Gruppo12. Come interagiscono queste personalità? Come le loro visioni riescono a fondersi e, nonostante ciò, a mantenersi uniche? Ai visitatori le risposte.
I protagonisti
Il Gruppo12 è un collettivo di amici nato nel 2012 che condivide la passione della fotografia e che, frequentando circoli, fotografi professionisti e fotoamatori, ha cominciato a cercare una forma di espressione che fosse comune a tutti.
Questo non nelle modalità, ma nel contenuto. Le fotografie, infatti, raccontano la stessa esperienza, ma in modi molto diversi per ognuno dei componenti.
Il mosaico finale che ne deriva è la visione collettiva di un momento, nel tempo e nello spazio, che le macchine fotografiche aiutano a raccontare.