Performative 2023
Terza edizione di Performative, il festival Internazionale di performance d’arte, danza musica e teatro organizzato all’Aquila dal MAXXI L’Aquila con la collaborazione con l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila.
Comunicato stampa
Oltre 20 artisti internazionali: Tomaso Binga, Marco D’Agostin, Aurelio Di Virgilio, Marzia Migliora, Motus, Muna Mussie, Daniele Ninarello, Numero Cromatico, OHT, Playgirls from Caracas, Salò, Sissi, Vanja Smiljanić, Emilia Verginelli.
E poi: Elena Bellantoni, David Zerbib, John Cascone e Jacopo Natoli con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila e dell’Accademia di Annecy-Alpes.
Prima edizione del Premio Performative03, con il progetto vincitore Self-reversing di Olga Kozmanidze.
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L’Aquila, 31 agosto 2023 – Oltre 20 artisti internazionali per tre giorni di performance d’arte, danza, musica e teatro: al via il 14 settembre all’Aquila il Festival Internazionale Performative organizzato dal MAXXI L’Aquila in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti del capoluogo abruzzese, con il sostegno di Cassa Depositi e Prestiti (CDP), e del Comune dell’Aquila che patrocina la manifestazione.
Presenti con le loro performance gli artisti: Tomaso Binga, Marco D’Agostin, Aurelio Di Virgilio, Marzia Migliora, Motus, Muna Mussie, Daniele Ninarello, Numero Cromatico, OHT, Playgirls from Caracas, Salò, Sissi, Vanja Smiljanić, Emilia Verginelli.
Grande novità di quest’anno è il Premio Performative: riconoscimento attribuito a Olga Kozmanidze per Self-reversing, performance curata e presentata da Sibilla Panerai, che con i colleghi Ivan D’Alberto e Marcella Russo ha individuato una rosa di sei lavori performativi nati sul territorio abruzzese tra i quali è stato scelto il vincitore che viene prodotto e inserito nel programma del Festival.
Confermato per questa terza edizione il team curatoriale del quale fanno parte, per il MAXXI L’Aquila, il direttore Bartolomeo Pietromarchi, le curatrici Anne Palopoli, Fanny Borel e Chiara Bertini per il MAXXIVERSO, e per l’ABAQ i docenti Silvano Manganaro ed Elena Bellantoni. Il programma di talk e approfondimenti è invece curato da Irene de Vico Fallani e Stefano Gobbi dell’Ufficio Public Program della Fondazione MAXXI.
In programma anche le azioni dal vivo degli studenti dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, quest’anno con i colleghi di Annecy-Alpes; coinvolti nelle attività del Festival anche alcuni allievi del Conservatorio “A. Casella” dell’Aquila e gli studenti delle scuole superiori del capoluogo abruzzese protagonisti di una edizione speciale del PCTO MAXXI A[R]T WORK.
Il programma si sviluppa presso le sale e la corte a esedra di Palazzo Ardinghelli, sede del MAXXI L’Aquila, gli ambienti dell’Accademia di Belle Arti progettata da Paolo Portoghesi alla fine degli anni ‘70, e in diversi punti del Centro Storico in una coinvolgente invasione che attiva nuovi processi di creatività e sperimentazione nel tessuto sociale della città: dalla barocca sala lignea del Palazzetto dei Nobili, fino alla medievale Piazza San Silvestro. Location irrinunciabile, infine, Piazza Santa Maria Paganica che accoglie la struttura polifunzionale Eccezione realizzata dagli studenti del Corso di Architettura della Facoltà di Ingegneria dell’Università dell’Aquila nell’ambito di un laboratorio di autocostruzione in collaborazione con il MAXXI L’Aquila e con il sostegno e il Patrocinio del Comune dell’Aquila.
Performative crea un laboratorio urbano in cui gli artisti nazionali e internazionali vengono chiamati a vivere e ad agire presentando anche nuove performance, come Flow. Voci d’acqua progetto inedito di Marzia Migliora: una performance itinerante che attraversa il centro storico creando un tessuto sonoro e si sviluppa in un parallelismo tra acqua e cultura, quali necessari nutrimenti per l'uomo, beni preziosi e insostituibili da cui dipendono la crescita e il benessere della società.
Inedita anche la proposta di OHT, Filippo Andreatta e Silvia Costa, in programma a conclusione della prima giornata e dedicata a un classico della letteratura occidentale: Frankenstein o il moderno Prometeo.
In programma anche performance già apprezzate dal pubblico come i due titoli di Motus, Of the nightingale I envy the fate (Dell’usignolo invidio la sorte) e You were nothing but wind ispirati alle figure di Cassandra, immortalata prima della sua uccisione, e di Ecuba dopo la sanguinosa disfatta di Troia.
Altre performance in programma: Curva Cieca di Muna Mussie, Jeplane di Aurelio Di Virgilio e Lourdes di Emilia Verginelli. Non mancheranno momenti dedicati alla danza con Marco D’Agostin che presenta Gli anni e Daniele Ninarello con NOBODY NOBODY NOBODY it's ok not to be ok.
Quest’anno Performative incontra il MAXXIVERSO, lo spazio della Fondazione MAXXI sul metaverso, con il progetto The future is here, somewhere, L’Aquila una lecture performance del collettivo artistico Numero Cromatico.
Torna poi il fortunato format delle Con-formance (“conferenze-performance”), pensate come azioni performative i cui autori sviluppano liberamente il proprio sguardo su un tema o su un protagonista dell’arte. In programma le conformance: Sogno Ogni Ora di Tommaso Binga in apertura del Festival, Troubled Waters-Searching For Atlantis di Vanja Smiljanic e Anatomia Parallela in movimento di Sissi.
Confermato anche per questa terza edizione il programma dei talk per ripercorrere la storia e i luoghi della performance attraverso il racconto di critici, curatori e storici dell’arte: Filippo Andreatta, Luca Lo Pinto, Cecilia Canziani e Ilaria Mancia.
La Piazza del Museo si trasforma con iI dj set serale: Playgirls from Caracas chiudono la seconda giornata mentre la conclusione del festival, come d’abitudine in musica, è affidata ai Salò, il cui progetto è uno dei più godibili e originali nati negli ultimi tempi in Italia.
Durante Performative03, nelle Sale del piano nobile di Palazzo Ardinghelli è visitabile la mostra Marisa Merz Shilpa Gupta visibileinvisibile dedicata a due grandi protagoniste del contemporaneo e curata da Bartolomeo Pietromarchi e Fanny Borel. La Project room ospita, invece, le opere di Haim Steinbach, Alberto Burri e Michele Cammarano presentate per Panorama di Italics. Nell’installazione inedita Steinbach l’artista agisce come un archeologo del contemporaneo, rendendo gli oggetti utilizzati un elemento essenziale nella costruzione dell’identità personale.
IL PROGRAMMA DETTAGLIATO Inaugurazione giovedì 14 settembre alle 17 nella Sala della Voliera. Dopo i saluti istituzionali, il festival entra subito nel vivo con la con-formance della Bianca Pucciarelli Menna, alias Tomaso Binga (Salerno, 1931), una voce di riferimento nel panorama internazionale, che presenta Sogno Ogni Ora coinvolgente momento di poesia performance in cui si mescolano ironia e grottesco, nonsense e luogo comune, arricchiti da una grande energia capace di avvicinare testo e fruitore. A seguire, a Palazzetto de’ Nobili, i MOTUS presentano Of the nightingale I envy the fate (Dell’usignolo invidio la sorte) performance ispirata dalla profetessa Cassandra, rievocata dal corpo-voce di Stefania Tansini, immortalata nei momenti che precedono l’ingiusta uccisione come schiava, adultera e straniera. Chiude la prima giornata la nuova produzione di OHT, Frankenstein / reading session: Filippo Andreatta e Silvia Costa ci coinvolgono in una lettura appassionante davanti a un fuoco acceso, in cui il romanzo diventa corpo disponibile per esperimenti diversi, con affondi parziali e verticali nel testo, senza limiti di forma, linguaggio e durata.
Venerdì 15 settembre il palco Eccezione ospita alle 11 il talk Il pianeta come festival di Filippo Andreatta. Una riflessione condivisa sul format festival inteso come un’attività psico-motoria che avviene non solo in città, ma in tutto il pianeta. Segue, alle 11.30, l’intervento di Luca Lo Pinto Performare la mostra focalizzato sulla relazione tra mostra e performance con un affondo su progetti espositivi che hanno saputo applicare la dimensione performativa sul formato della mostra. Nel pomeriggio, Performative si sposta nella sede dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila. A partire dalle 16 il Teatro dell’ABAQ ospita Muna Mussie con Curva cieca che indaga sulla lingua materna dell’artista, l’eritreo, in un dialogo tra la parola, segno, forma e significato. Alle 17, in un set delicatamente artificiale e molto intimo, Aurelio Di Virgilio presenta la performance Jeplane, il luogo dei legami impossibili, invisibili e interrotti, che viene definito dal movimento del corpo all’interno di architetture immaginate originate dalla propria interiorità. Alle 18 in Aula 5 Vanja Smiljanić è impegnata nella con-formance Troubled Waters – Searching for Atlantis dedicata al mito di Atlantide, spunto per una narrazione attorno al concetto di “identità liquida” che riflette la storia personale dell’artista nata nell’allora Repubblica Federale Socialista della Jugoslavia.
Alle 18.30 Olga Kozmanidze, vincitrice del Premio Performative porta sul palco del teatro dell’Accademia Self-reversing a cura di Sibilla Panerai: un esperimento sonoro in grado di reinventare il valore del linguaggio a partire da uno dei canti contenuti in Canti e racconti dei contadini d’Abruzzo dell’antropologa Omerita Ranalli, che mette in scena i fantasmi dell’isteria, recuperando e potenziando la vocalità femminile.
Alle 19.15 la performance di danza di Marco D’Agostin Gli Anni, coreografia costruita per tentare di ricucire lo strappo fra storia e memoria, fatti accaduti e ricordo conservato. In serata, alle 21.30 con You were nothing but wind i MOTUS trasportano il pubblico negli scenari post umani di “un mondo a venire” dove echeggiano i latrati/parole di Ecuba, dopo la disfatta di Troia e la sua drammatica deportazione. Alle 22.30 conclusione con il dj set delle Playgirls from Caracas e la loro ricerca queer che scava senza alcun limite in generi e periodi differenti.
Sabato 16 settembre, l’ultima giornata di Festival si apre alle 11 con i talk di Cecilia Canziani Agire lo spazio pubblico e di Ilaria Mancia Potenza relazionale della performance e possibili modelli per l’istituzione museale.
Alle 12, nella corte di Palazzo Ardinghelli, Performative03 coinvolge gli studenti delle scuole aquilane per una speciale sessione del PCTO MAXXI A[R]T WORK durante la quale Filippo Andreatta crea con gli studenti una narrazione partecipata su Frankenstein o il moderno Prometeo.
Per tutta la giornata, nelle sale del museo si alternano momenti di performance: dalle 11 Emilia Verginelli presenta Lourdes, lavoro che raccoglie e condivide voci tangibili e testimonianze reali da cui partire per un’osservazione clinica del fenomeno Lourdes. Dalle 15 si aggiunge Daniele Ninarello con NOBODY NOBODY NOBODY It’s Ok Not To Be Ok (Appunti, celebrazioni e proteste di un corpo vulnerabile): una serie di azioni “proteste” scaturite da pratiche solitarie e meditative che producono un discorso danzato capace di indagare sulle memorie che la cultura della violenza lascia sul corpo di chi la subisce. Al mattino (ore 11.30), la danza di Daniele Ninarello, incontra l'opera di Massimo Bartolini In a Landscape (2017) nel prezioso Oratorio De Nardis, in collaborazione con Panorama L'Aquila, Italics.
Alle 14 L’Oltrefesta di John Cascone e Jacopo Natoli con Elena Bellantoni, David Zerbib e gli studenti dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila e dell’Accademia di Annecy-Alpes: negli spazi del MAXXI la performance, espressione di un progetto laboratoriale nato in collaborazione fra le due accademie che esplora i sensi della festa come vissuto collettivo, come moltiplicazione di centri, come diffusione di atti, come perdita di tempo.
Sospeso tra L’Aquila al Palazzetto dei Nobili e il MAXXIVERSO, lo spazio della Fondazione MAXXI sul metaverso, si apre alle 16 The future is here, somewhere, una lecture performance di Numero Cromatico il cui progetto online, unitamente a un’estensione digitale della corte del museo, sarà presentato il 27 settembre sul web (arium.xyz/spaces/maxxiverso).
Alle 17 nella corte del MAXXI L’Aquila, nella con-formance Anatomia Parallela in movimento, Sissi racconta i principi e il nuovo lessico para-scientifico della sua anatomia emotiva: una nuova idea di corporeità, una rilettura dell’organismo e delle sue funzioni, in relazione alle emozioni che lo attraversano, modificandolo internamente.
Alle 18.30 a piazza San Basilio Marzia Migliora presenta la performance inedita, ideata e realizzata proprio per Performative03, Flow. Voci d’acqua nella quale catalizza temi da sempre centrali nella sua ricerca artistica - la relazione con lo spazio e la storia dei luoghi, il coinvolgimento della comunità, il suono – e li coniuga con questioni di primaria importanza per la nostra società: l’emergenza idrica e lo sfruttamento delle risorse naturali. Il lavoro coinvolge il coro del Conservatorio statale di musica “A. Casella” dell’Aquila diretto da Rosalinda Di Marco e nasce da un progetto di Marzia Migliora e Luca Morin con la collaborazione di Off Site Art.
Alle 23, dal palco Eccezione, Salò chiude il Festival con una proposta musicale tra psichedelia, noise, avant rock e un gusto spiccato per la performance, elementi che rendono le loro esibizioni le cui esibizioni dal vivo una rarità delle grandi occasioni.
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