Rapsodia dell’Abbondanza

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO MURKA
Via Costa di san Giorgio 19 rosso 50125, Firenze, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
24/09/2023

ore 16.30

Curatori
Caterina Fondelli
Generi
arte contemporanea

Mostra colettiva “Rapsodia dell’Abbondanza”

Comunicato stampa

Rapsodia dell’Abbondanza

A cura di Caterina Fondelli

 

Carlotta Amanzi

Giuseppe Amorim Esposito

Ariele Bacchetti

Giada Biagioni

Iside Calcagnile

Duccio Cappelletti

Arianna Carone

Matteo Casali Caramello

Francesca Cerfeda

Oscar Isaias Contreras Rojas

Claudia Di Francesco

Donato Di Schiena

Sara Fenicia

Cecilia Grelli

Letizia Lucchetti

Gemma Mazzotti

Rebecca Michelini

Francesca Miotti

Davide Monteseno

Flavio Pacino

Stefanie Pojar

Martina Pozzobon

Guo QiKai

Clara Rubin

Martin Schuster

Giulia Seri

Zoë Rivas Zanello

Chris Rocchegiani

Lena Shaposhnikova

Meghan Shawnee Littlewood

Karen Tronel

Francesco Zanatta

Elizaveta Zorina

 

Opening 24 Settembre dalle 16.30

 

25 Settembre 2023

dalle 10 alle 13.30

dalle 15 alle 19

 

Spazio MURKA

Via Costa San Giorgio 19 rosso

50125 Firenze

 

 

 

Il desiderio di raccogliere le suggestioni di una modalità di collezionismo e esposizione che si colloca indietro nel tempo fino al XVI secolo, conduce alla mostra collettiva “Rapsodia dell’Abbondanza”. Come in musica, il group show riunisce visioni di 33 artisti contemporanei, le quali si collegano per ricreare una piccola Wunderkammer, espressione dello zeitgeist, ma con l’ammirazione nei confronti dell’illustre tradizione a cui attinge.

 

La passione per l’effimero e il gusto del circondarsi di elementi curiosi, belli o meno, ma inderogabilmente insoliti e portatori di un senso di meraviglia, continua fino al tempo in cui viviamo. Con periodi di maggiore o minore interesse, essa non si è mai però esaurita del tutto. Gli artisti contemporanei percepiscono nelle loro ricerche tale bisogno, una forza che induce a porre l’attenzione sulla dimensione minuta delle cose e della natura. Una spinta talvolta verso la fascinazione per il reperto, o ancora il volgersi ad un’intimità fatta di avi, spiriti, presenze animali.

 

Murka prosegue la sua programmazione e, sottolineando la vena immersiva ed esperienziale di cui si nutre, riproduce una Kunstkammer da scoprire e custodire. Lo spazio, per caratteristiche intrinseche di collocazione e struttura, invoglia alla scoperta del dettaglio e al varcare una soglia in cui poter lasciare alle spalle l’ordinario. Secondo lo stile dei tipici “gabinetti di curiosità", la mostra si articola sulle pareti, strabordando su di esse in termini di copertura e di dialogo con l’allestimento tridimensionale. È un gioco di abbondanza conosciuto da secoli, che non finisce di generare stupore e divertimento.

 

Un piccolo universo ricreato nella porzione di un edificio: è questa l’ambizione della Wunderkammer, che va così a lasciare poche superfici vuote, invogliando chi vi entra a una contemplazione profonda. Erano questi i luoghi difatti laddove ci si ritirava per lo studio e la ricerca, inondati da molteplici spunti, stimoli, ricordi. Nel caos dato da un ammasso di suggestioni, sembra così contrariamente a questi presupposti, di avere la possibilità di praticare un controllo su un’esistenza da sempre complicata e contraddittoria.

 

Tra il serio e il faceto, la Wunderkammer parla quindi di un atteggiamento psicologico di accumulo come volontà di definizione di se stessi e del proprio status. L’essere in un posto segreto e accessibile a pochi eletti amplifica il valore auratico di essa, rispecchiato nelle sue strutture compositive di vetrine e mensole per innalzare e mettere in mostra. Ma è tutto ciò solamente da condannare? Possiamo riconsiderare la Wunderkammer come un’occasione per tornare ad un sentimento di incanto perduto a causa di una realtà iper - esposta?

 

Le risposte possono essere inseguite fra le opere d’arte presentate e selezionate fra artisti di diversa formazione. Con diversi approcci e risultati, inglobano nella loro poetica una vicinanza al fine di dirigersi in un ambito parte del meraviglioso. Fra figure grottesche; focalizzazioni su componenti anatomiche; paesaggi lussureggianti; forme di vita naturali, mostruose e parzialmente animali; scene di domesticità di secoli passati, il percorso espositivo è un catalogo di espressioni vitali da sfogliare.

 

—- Caterina Fondelli