1861-2011: Un’isola Un’arte Un museo
Una grande mostra ripercorre l’ultimo secolo e mezzo di storia del Museo del Vetro di Murano, attraverso una carrellata di quasi duecento opere, tra le più rappresentative della collezione del Museo, esemplificative dell’unicità dell’esecuzione e della valenza dei suoi creatori.
Comunicato stampa
Nel 1861, grazie alla grande opera di Antono Colleoni (1811-1855), allora sindaco di Murano e dell’abate Vincenzo Zanetti (1824-1883), cultore di arte vetraria - che riuscirono a far approvare dalla Deputazione Comunale un progetto di istituire un archivio per raccogliere tutte le testimonianze della storia e della vita dell’isola - veniva fondato il Museo del Vetro, con sede nell’antico Palazzo dei Vescovi di Torcello, a Murano.
Questo importante avvenimento è ora ricordato - esattamente 150 anni dopo - con una grande mostra che ne ripercorre l’ultimo secolo e mezzo di storia, attraverso una carrellata di quasi duecento opere, tra le più rappresentative della collezione del Museo, esemplificative dell’unicità dell’esecuzione e della valenza dei suoi creatori.
A queste sono affiancati lavori esposti alle Biennali, creazioni inedite di maestri vetrai e di fabbriche, oltre a nuove donazioni che vanno ad arricchire il capitolo novecentesco del Museo.
La mostra si realizza con il sostegno della Confartigianato Venezia che, grazie alla preziosa collaborazione della ditta Seguso Gianni, ha contribuito al restauro del lampadario in cristallo del salone lato nord del Museo* e del Consorzio Promovetro Murano, con il Marchio Vetro Artistico® Murano e la Confindustria di Venezia nel comune obiettivo di promuovere e diffondere l’originale e inimitabile vetro artistico di Murano.
Alla mostra è abbinato il quinto numero della collana “Schegge di Vetro” (Fondazione Musei Civici di Venezia, 2011).
È con l’Adunanza della Deputazione Comunale del 7 ottobre 1861 - che assegnava a Vincenzo Zanetti una stanza del Palazzo Comunale perché vi fossero riposti e custoditi i documenti dell’archivio e gli oggetti d’arte donati - che nasceva ufficialmente il Museo Civico di Murano.
La ricorrenza dei 150 anni della nascita rappresenta un’occasione unica per ricordare le finalità e la valenza di quella che fu, già all’epoca, un’operazione geniale e determinante per il recupero dell’arte vetraria in un momento di grave crisi.
L’Abate Zanetti e il sindaco Colleoni raccolsero la sfida e la vinsero pienamente pur consci delle difficoltà e delle reticenze a cui andavano incontro.
Oggi come ieri, in una contingenza di crisi più che mai reale, l’attenzione su Murano è altissima. Questo rende oltremodo consci dell’importante ruolo del Museo che, proprio per questo motivo, si pone l’obiettivo di ripercorrere gli ultimi centocinquant’anni di arte vetraria muranese per non dimenticare e ricordare, presentando una carrellata fortemente incisiva della produzione dell’isola lagunare.
In quest’ottica il percorso è raccontato sia dalle opere dei maestri vetrai, sia dalle aziende, che dai prestatori, come a concretizzare un obiettivo comune: una mostra celebrativa che possa innescare un vero impulso alla realtà produttiva muranese. In mostra si trovano dunque le opere più belle realizzate in 150 anni da Ars Cenedese, Ballarin Giuliano e Roberto, Barbini Alfredo, Bubacco Lucio, CAM – Pino Signorotto, Caramea, Cenedese Giovanni e Simone, Cenedese Paolo, Dalla Valentina Adriano, De Carlo Giacomo, Elite Murano, Eraldo Mauro, Ferrro Lazzaroni, Fondazione di Venezia, Fratelli Toso, Galliano Ferro, Moretti Carlo e Giovanni, Moretti Vincenzo, Panizzi Eugenio, Progetto Vetrodausare, Ragazzi & C., Rosin Loredano e Dino, Rubino Silvano, Salvadore Davide, Salvadori Diego, Seguso Giampaolo, Seguso Vetri d’arte, Seguso Viro, Studio Salvadore, Tagliapietra Lino, Toso Borella Marco, Toso Fei Giuseppe, P. Paolo, Mattia e Renzo, Zecchin Francesco.
La mostra avvia un nuovo dialogo che non si esaurisce in un’unica esposizione, ma che sarà lungamente approfondito in successivi e importanti appuntamenti espositivi, rappresentando dunque il “prologo” di un interminabile viaggio nel mondo del vetro muranese.
(*lavorato con il sistema di “investimento”* ovvero a struttura metallica rivestita di pezzi in vetro soffiato a stampo con coppette reggi candele, fiori fiocco e pendenti a sfera e a grappolo, probabilmente fabbrica di Giuseppe Briati, metà XVIII secolo)
1861-2011: UN’ISOLA, UN’ARTE, UN MUSEO
Museo del Vetro di Murano
9 dicembre 2011 - 30 aprile 2012
Il Museo del Vetro di Murano
Il Museo del Vetro di Murano venne fondato nel 1861, quando, superato il periodo più oscuro che la storia del vetro muranese ricordi,dopo la caduta della Repubblica di San Marco (1797) e i lunghi anni di dominazioni straniere, Antonio Colleoni (1811-1855), allora sindaco dell’isola, e l’abate Vincenzo Zanetti (1824-1883), cultore di arte vetraria, riuscirono a far approvare in seno alla deputazione comunale il progetto di istituire un archivio nel quale potessero essere raccolte tutte le testimonianze reperibili ai fini di illustrare la storia e la vita dell’isola.
Ben presto sull’archivio ebbe il sopravvento la parte museale, in virtù delle numerose donazioni di vetri prodotti nell’isola nei secoli trascorsi, e di vetri contemporanei, da parte dei titolari delle fornaci che, nella seconda metà dell’Ottocento, ricominciarono a lavorare con intenso impegno.
Vincenzo Zanetti, nel 1862, istituì anche una scuola, annessa al Museo, che nei giorni festivi i vetrai frequentavano studiandovi, oltre che disegno, anche i modelli dei vetri soffiati nel passato e ivi conservati.
Dopo l’annessione di Murano al Comune di Venezia, nel 1923, il Museo Vetrario passò a far parte dei Musei Civici Veneziani; le sue collezioni furono, infatti, soggette a un riordinamento, curato nel 1932 sulla base di più moderni criteri espositivi da Giulio Lorenzetti e da Nino Barbantini e furono accresciute dall’aggiunta dei vetri delle collezioni Correr, Cicogna e Molin, che annoverano, tra l’altro, i più bei pezzi rinascimentali del Museo.
In seguito i depositi della Soprintendenza archeologica permisero di istituire la sezione archeologica, della quale gli elementi di maggior prestigio sono i vetri provenienti dalla necropoli di Enona (Zara).
Anche oggi le collezioni del Museo, oltre che per mezzo di acquisti,vengono incrementate da donazioni da parte delle fornaci dell’isola, che vanno ad arricchire soprattutto la raccolta contemporanea.