19. Mostra Internazionale di Architettura – Padiglione Bulgaro

Il Padiglione Bulgaro alla 19ª Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia 2025 presenterà PSEUDONATURE, un progetto dell’architetto Iassen Markov.
Comunicato stampa
Il Padiglione Bulgaro alla 19ª Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia 2025 presenterà PSEUDONATURE, un progetto dell'architetto Iassen Markov. L'esposizione si terrà dal 10 maggio al 23 novembre 2025 presso Sala Tiziano, Centro Culturale Don Orione Artigianelli, Venezia, con un'inaugurazione ufficiale il 9 maggio.
Sul progetto - PSEUDONATURE
PSEUDONATURE è un'installazione sperimentale che esplora i paradossi della sostenibilità in un’epoca in cui la tecnologia media sempre più il nostro rapporto con la natura. Il fulcro del progetto è una macchina per la produzione di neve artificiale alimentata a energia solare, che genera nevicate artificiali nell’estate veneziana – solo per seppellire i pannelli solari che la alimentano. Questa poetica contraddizione mette in discussione la nostra capacità di controllare i processi naturali, evidenziando il delicato equilibrio tra l'intervento umano e le forze ambientali.
All'interno del padiglione, i visitatori troveranno una odaya bulgara reinterpretata (un salotto tradizionale), progettata come uno spazio di riflessione e dialogo, dove l'intelligenza artificiale e le tradizioni umane si incontrano. Il progetto include anche Radical Recipes for a Better Climate, un catalogo collaborativo in cui architetti, designer e scienziati contribuiscono con strategie individuali per l'adattamento sostenibile – culminando in una visione collettiva del futuro generata dall’intelligenza artificiale.
Su Iassen Markov
Iassen Markov (n. 1980, Sofia) è un architetto e designer che lavora tra Monaco, Stoccarda e Sofia. Laureato all’Università di Stoccarda, la sua carriera spazia tra accademia, architettura aziendale e design sperimentale. Ha insegnato in prestigiose istituzioni, tra cui la Technische Universität München, l'Università delle Arti di Zurigo e la Architectural Association di Londra. Il suo lavoro sfida le narrazioni architettoniche convenzionali, esplorando in profondità l'intersezione tra tecnologia, ecologia e sperimentazione spaziale.