1987 – 2017. Roma allo specchio

Informazioni Evento

Luogo
SINESTETICA
Viale Tirreno 70 a/b, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

lunedì chiuso / martedì - sabato 10:30-12:30 e 17:00-22:00 / domenica 17:00-22:00

Vernissage
05/05/2018

ore 19

Curatori
Maurizio Coccia, Enrico Ansaloni
Generi
architettura

La mostra “1987 – 2017. Roma allo specchio. L’immagine della capitale tra passato e futuro” è un confronto fra architetti di diverse generazioni a distanza di trent’anni, sul tema della città di Roma e sul suo futuro.

Comunicato stampa

1987 – 2017. Roma allo specchio.
L'immagine della capitale tra passato e futuro.

a cura di Enrico Ansaloni e Maurizio Coccia
da un'idea di Franco Purini e Enrico Ansaloni
con il patrocinio di Palazzo Lucarini Contemporary

Sabato 5 maggio, alle ore 19.00, presso lo spazio Sinestetica, in viale Tirreno 70b, nel quartiere di Montesacro a Roma, si terrà la presentazione e l’ inaugurazione della mostra “1987 – 2017. Roma allo specchio. L'immagine della capitale tra passato e futuro”, un confronto fra architetti di diverse generazioni a distanza di trent'anni, sul tema della città di Roma e sul suo futuro.
Intervengono, per l’occasione, i curatori e ideatori del progetto: l’architetto Franco Purini, il critico dell’arte Maurizio Coccia, l’architetto Enrico Ansaloni.
Durante l’esposizione che durerà fino al 20 maggio, saranno esposti i lavori di dodici giovani architetti, in risposta ai progetti elaborati nel 1987 per la XVII Triennale di Milano, insieme ad alcuni dei disegni elaborati in tale occasione.

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Autori (1987): Gianni Accasto, Alessandro Anselmi, Francesco Cellini, Giangiacomo D'Ardia, Vanna Fraticelli, , Franz Prati, Franco Purini e Laura Thermes.
Autori (2017): Carmelo Baglivo, Andrea Dragoni, Fabio Fabiani, Luca Galofaro, Lina Malfona, Francesco Messina, Giorgios Papaevangeliu, Gabriele Pierluisi, Luca Porqueddu, Giovanni Romagnoli, Pietro Zampetti, Laura Zerella.

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“Roma allo specchio” si propone di focalizzare l’attenzione sullo stato dell’arte della Capitale che vive forse il suo periodo di maggiore assuefazione alla dolorosa immobilità condizionata dagli interessi personali, dalla continua e devastante speculazione e dal disinteresse generale, soprattutto politico, per la Grande Bellezza, ormai nostalgicamente solo cinematografica. Uno spunto per innescare un dibattito tra i contributi degli architetti appartenenti alla generazione dei cosi detti “giovani” e le opere facenti parte della Mostra Viaggio in Italia (“Le citta immaginate. Viaggio in Italia. Nove progetti per nove città.” è una mostra organizzata in occasione della XVII Triennale di Milano nel 1987, ndr).
Nei momenti di crisi come quello attuale, proprio gli architetti, a causa della loro intrinseca vocazione al progetto (nel senso letterale di proiettare il pensiero in avanti pro - getto), come sismografi delle società, sono tra i primi a palesare un sentimento volto alla riflessione incondizionata sul passato per gettare appunto il pensiero oltre l’ostacolo: attraverso la produzione di soluzioni che hanno la capacita di prevedere un futuro non ancora evidente agli occhi dei più, possiedono quell’innata alchimia capace di trasformare le idee in utopie realizzabili a cui guardare per sperare in una società differente. Dalla città pensante, unica alternativa possibile alle smart cities e alle spet-cities possono nascere nuovi modelli promotori della dimensione pubblica legata alla pianificazione della Capitale e capaci di attuare la collaborazione interculturale; nei quali la riqualificazione del patrimonio edilizio e artistico esistente riaffermi con forza la percezione consapevole degli spazi e nei quali la messa in sicurezza del paesaggio (inteso come propulsore del recupero dell’identità delle nostre comunità) sia un reale strumento di crescita economica per il paese.

(Enrico Ansaloni)