2 X 4_group show

Informazioni Evento

Luogo
DINO MORRA GALLERY
Via Alabardieri 1_ 80126, Napoli, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
04/02/2025

ore 19

Generi
arte contemporanea, collettiva

L’esposizione esplora le connessioni formali, estetiche e concettuali tra quattro artiste che operano nel linguaggio della pittura figurativa.

Comunicato stampa

DINO MORRA GALLERY è lieta di presentare "2 x 4 – GROUP SHOW", una mostra che prosegue il percorso espositivo di mostre collettive inaugurato a novembre all’interno dell’ex Ospedale Militare di Napoli.
L’esposizione esplora le connessioni formali, estetiche e concettuali tra quattro artiste che operano nel linguaggio della pittura figurativa: le italiane Irene Balia e Anna Capolupo, e le americane Bea Scaccia e Scout Zabinski.
Allestita nelle due stanze della galleria, la mostra genera un dialogo visivo e concettuale tra le opere, dando vita a un equilibrio dinamico tra le prospettive individuali delle artiste. L’interazione tra i lavori esposti crea un’atmosfera coerente e armoniosa, in cui emergono riflessioni sulla figurazione contemporanea e sulle molteplici declinazioni del segno pittorico.

Le artiste:
ANNA CAPOLUPO
La ricerca di Anna Capolupo ruota attorno alla vita delle cose quotidiane, debitamente organizzate nel solco della tradizione pittorica della natura morta, quest’ultima intesa come luogo in cui accadono le cose. Le sue opere sono caratterizzate dalla presenza di una piattaforma, un piano orizzontale su cui poggiano giochi d’infanzia, piante e oggetti di uso comune; oggetti che hanno il potere di piegare e plasmare la realtà. Ciò che vediamo è una scena teatrale, dove l’ordinario e il prosaico si uniscono a creare una dimensione straordinaria ed enigmatica. Il mondo onirico dell’artista entra in contatto con le sue memorie personali e con la ricerca quotidiana di uno spazio in cui la sua immaginazione può liberarsi dalla semplice rappresentazione degli oggetti e trasformarsi in un luogo dall’atmosfera surreale. L’interesse dell’artista non è tanto indagare il sogno in sé per sé approfondendo il significato è piuttosto creare un momento altro, distante dalla realtà che quotidianamente viviamo, un momento avvolto nell'incertezza, nell'ambiguità delle cose, e soprattutto del soprannaturale che si rende visibile ai nostri occhi attraverso delle interferenze, elementi disturbarti e "ombre" con manie di protagonismo. Quel mondo soprannaturale che arriva dalle origini meridionali dell’artista, in quei rituali magico-religiosi che caratterizzano la storia popolare del sud d’Italia e del sud mondo. Partendo dalla pratica della pittura l’artista attraversa diverse discipline, dal cucito all’installazione, dalla ceramica alle sculture commestibili. La pittura per Capolupo è il punto di partenza e il mezzo con cui indagare il mondo, per appuntare i pensieri come chi scrive il diario della propria vita
Bio:
Nata il 22/12/1983 a Lamezia Terme (CZ). Vive e lavora a Firenze.
Istruzione: 2015-Master in Artiterapie della Laba di Brescia. 2008-Laurea in pittura presso l’Accademia delle belle Arti di Firenze. Premi: - Vincitrice del Premio Behnoode Foundation, The Others art fair 2022, Torino. - Vincitrice sezione pittura del Premio Nocivelli a cura di Associazione culturale Techne, Verolanuova, Brescia. - Finalista e menzione d’onore al Premio Valcellina Award 10°ed. a cura di Andrea Bruciati e promosso da Le Arti Tessili, Maniago, PN. - Vincitrice Combat Prize 2016, sezione grafica, promosso da Blob Art, Livorno. - Vincitrice di Change 2016, a cura di Veronica Santi, promosso da Off Site Art e Art Bridge, Aquila e New York. Mostre personali (selezione): ARTIFICIA, a cura di Francesco Paolo del Re e Sabino de Nichilo con la partecipazione di Emanuela da Ros, 2024 presso Casa Vuota, Roma. - I see an object like a star with a burr all around, Anna Capolupo/ Lucia Veronesi per La Tana delle Tigri, 2022, Piramide delle Cascine, Firenze. - Facoltà paranoica, Anna Capolupo/Luigi Presicce a cura di Valentina Ottobri. Guidi, presso VGO associates, The Others Art fair, 2022, Torino. - FESCT!, di Anna Capolupo a cura di Tommaso Evangelista e Matteo Innocenti, nell’ambito di Vis à Vis Fuoriluogo 25, Limiti Inchius, 2022, Lucito, CB. - TRECCE CELESTI, a cura di SpazioSu presso SpazioSu, 2021, Lecce. - Gli insonni, Anna Capolupo / Mauro Benetti a cura di Francesco Lauretta, presso San Sebastiano Contemporary, 2021, Palazzolo Acreide. - Giochi da tavolo, a cura di Daniele Astrologo, vincitori Premio Nocivelli, 2021, Palazzo Martinengo, Brescia. - ALBI-UNG-OCE-TIS / Respirarea incursioni artistiche nei luoghi comuni, a cura di Pietro Gaglianò, progetto artistico di Teatro Studio Krypton, 2020, presso Biblioteca Ernesto Ragionieri di Sesto Fiorentino, FI. - UN MOTIVO COSTANTE, a cura di Christian Caliandro, presso Nuova Galleria Facto, Montelupo Fiorentino, Firenze, 2019. - Private Aesthetics a cura di Spela Zidar, presso Saci Gallery, Firenze, 2
Mostre collettive (selezione): Mostre collettive: 2024 - Per Grazia Ricevuta, a cura di Alberto Mattia Martini, Galleria Giovanni Bonelli, Milano. - Cantieri Montelupo 2023, a cura di Christian Caliandro, Fondazione Museo Montelupo, Montelupo Fiorentino. - Il genere non conta, da una visione di Giulio Zanet, Galleria Annovi Arte Contemporanea, Sassuolo. - La misura umana, a cura di Giuseppe Cotroneo e Eugenia Carabba Tettamenti presso il Circolo degli esteri, Roma. - Odyl , a cura di Brunella Baldi, Galleria Cartavetra, Firenze. 2023 - Premio Santa Croce Grafica undicesima edizione a cura di Ilaria Mariot - Pacchiani Centro Espositivo, Santa Croce sull’Arno, Pisa. - Arum Pictum, a cura di Lorenza Boisi, Museo Tornielli di Ameno, (NO). - Do u ever wonder what it’s like to be a tulip? A cura di Benedetta Monti, Andrea Festa Fine Art, Roma. - Il rumore dell’alba, a cura di Sasha Vinci, presso Spazio Sale, Lecce.

IRENE BALIA
L’origine dei dipinti di Irene Balia nasce da un’attrazione nei confronti di un’immagine. Attraverso libere associazioni, traduce queste suggestioni in pittura e le restituisce a chi guarda nella forma di paesaggio, ritratto o natura morta. Al loro interno si trovano spesso degli elementi che accompagnano il soggetto principale e che conservano un significato preciso, più o meno dichiarato, alla quale lo spettatore è invitato ad approcciarsi e non per forza a capire. Una foto, una caramella, un cuore vengono inseriti in un ambiente estraneo e la lettura del dipinto si apre a nuovi racconti. I quadri si trasformano in frammenti di una sfera personale che si allontana dalla dimensione del presente. Non esiste una prospettiva spaziale, ma solo una dimensione emotiva, un’atmosfera onirica e simbolica.
Bio:
Irene Balia nasce a Iglesias nel 1985. Dopo aver conseguito il diploma nel 2004, si trasferisce a Sassari e prosegue gli studi all'Accademia di Belle Arti, ottenendo nel 2009 il diploma accademico in pittura. È stata finalista di vari premi tra cui si ricorda il Premio Michetti e premio CO.CO.CO.-contemporary contest como (2013) e il Premio Lissone (2014). Nel 2017 realizza la sua prima commissione pubblica presso la Cittadella degli Archivi di Milano. Nel 2020 partecipa al programma di residenze internazionali della Fondazione Macc di Calasetta. Ha esposto in vari spazi istituzionali e gallerie nazionali e internazionali, tra le quali: Pinacoteca Mus’A (Sassari), Schultz Gallery (Berlino), Esentai gallery (Almaty), Villa Clerici (Milano), Galerie Camille Pouyfaucon (Parigi). Oggi vive e lavora a Milano.
Selezione mostre personali e collettive: Mostre personali 2023 “Millennium gardens”, con Loredana Galante, Galleria Area\B, Milano, a cura di Alessandra Redaelli 2021 “Summer on a solitary beach”, con Roberto Fanari, Galleria Macca, Cagliari, a cura di Efisio Carbone 2018 “Strategie di seduzione”, Spazio Chora, Sassari, a cura di Valentina Scanu 2017 “STILL from LIFE”, Apart Spaziocritico, Vicenza 2016 Irene Balia, Esentai Gallery, Almaty (Kazakistan) 2015 Irene Balia/Elena Vavaro, Studio d'Arte Cannaviello, Milano 2014 Irene Balia, Spazio Aquadro, Roma 2014 Irene Balia/Bruno Marrapodi, Interno 18, Cremona 2013 “Hortus conclusus”, Circoloquadro, Milano, a cura di Marta Cereda Mostre collettive 2024 “Gli orizzonti possibili”, Galleria Area\B, Milano, a cura di Isabella Tupone e Francesco Mancini 2024 “1a Biennale d’arte contemporanea Maria Lai – Progetto e Destino”, Museo Stazione dell’arte, Ulassai, a cura di Chiara Manca, Antonello Carboni, Damiano Rossi e Gianni Murtas 2024 “Il sospetto”, Museo Irpino, Avellino, a cura di Rebecca Russo 2024 “Any questions?”, Galleria Area\B, Milano a cura di Isabella Tupone e Francesco Mancini 2023 “(Em)Body”, Galerie Camille Pouyfaucon, Parigi, a cura di Camille Pouyfaucon 2022 “Love Bombing. Gaslighting”, Fondazione Videoinsight, Torino, a cura di Rebecca Russo 2022 “Secondo orizzonte”, Fondazione Tito Balestra, Longiano (Forlì-Cesena), a cura di Vanni Cuoghi 2022 “De insula. Antologica dall’Ottocento al contemporaneo”, Pinacoteca Carlo Contini, Oristano, a cura di Antonello Carboni e Silvia Oppo 2021 “A new body of painting”, Superstudiolo, Bergamo, a cura di Alberto Ceresoli e Carmela Cosco 2021 “Perché siamo come tronchi nella neve”, Società Umanitaria, Milano, a cura di Luca Zuccala e Andrea Tinterri 2021 “Innesti21”, GASC – Villa Clerici, Milano, a cura di Luigi Codemo 2021 “Aliena Comune”, Galleria Macca, Cagliari, testo critico di Efisio Carbone

BEA SCACCIA
Bea Scaccia dipinge artifici. Da sempre attratta dall'atto di mascherarsi, di nascondersi e di costruirsi un’identità. Legge di miti e fiabe, di metamorfosi e archetipi, dipingendo significanti di bellezza artificiale—e soffermandosi sull’idea che la bellezza, soprattutto quella femminile, possa facilmente diventare mostruosa. Le donne sono state considerate altre per secoli, in letteratura, nelle arte visive e nella cultura in generale.
Nel suo statement, scrive: “Sono sempre stata incuriosita da ciò che circonda i nostri corpi, più che dai nostri corpi in sé. Ricordo di essermi persa osservando i dettagli di barbe, tessuti, oggetti e capelli negli incredibili dipinti fiamminghi del passato. Ricordo la sensazione di smarrimento quando mi resi conto di come i pittori barocchi nascondessero il loro terrore esistenziale dietro ornamenti e tessuti voluttuosi. Anche quando mi trovavo di fronte ai dipinti di Francis Bacon, non ero colpita dalla carne e dai volti, ma dallo spazio liminale attorno a loro, dagli oggetti abbandonati, dalle tristi lampadine che aggiungeva per sottolineare il disagio. Poi c'erano Domenico Gnoli con le sue opere dolorosamente umane, e c'erano le atmosfere inquietanti dei libri che leggevo da adolescente, il realismo magico che amo ancora così tanto, da Tommaso Landolfi, Ennio Flaiano e Alberto Savinio a Toni Morrison, e più di recente Aimee Bender. E poi c'è la mia infanzia, la mia piccola città natale in Italia: vestirsi per la messa cattolica, interpretare ruoli di genere specifici, indossare certi vestiti.”
I dipinti e le animazioni di Scaccia sono psicologici. Si occupano di ciò che sta sotto la superficie, ma usano gli espedienti della superficie, della facciata — dalle pellicce sintetiche, ai gioielli, le parrucche, le stoffe — per parlare della nostra oscurità.
Perle e fermagli per capelli diventano infestazioni; ciò che era visto come ben ordinato nelle acconciature sensuali dei periodi barocco e rococò diventa inevitabilmente inquietante. Ogni composizione è eccessiva, fuori forma, consumata nello sforzo di mantenere un contorno che non può essere sostenuto. I colori sono innaturali, le luci rappresentate sempre artificiali; il glamour dei dettagli generalmente contraffatto.

Bio:
Bea Scaccia è nata a Veroli nel 1978. Ha conseguito la laurea presso l'Accademia di Belle Arti di Roma, studiando con Gino Marotta.
Nel 2011 si è trasferita a New York City, dove attualmente vive e lavora.
Nei suoi dipinti e nelle sue animazioni, Scaccia rielabora gli elementi che collettivamente danno origine a illusioni di bellezza, domesticità e glamour, indagando i legami culturali tra splendore femminile e mostruosità
Le mostre personali includono Art Brussels, Maruani Mercier, Bruxelles (2024); JDJ Tribeca, New York (2022); Katonah Museum of Art, New York (2021); Cuchifritos Gallery, New York (2014): Galleria Ugo Ferranti, Roma (2010).
Le mostre collettive includono Harper's Singapore (2024); Harper's, New York (2023); Pm/Am, Londra (2023); Analog Diary, New York (2023); Sargent's Daughters West, Los Angeles (2023); Galleria Nazionale, Roma (2022); Magazzino Italian Art, New York (2020); The Centre for the Less Good Idea, Johannesburg (2020); American University's Katzen Arts Center, Washington, D.C. (2016).
Il suo lavoro è presente in importanti collezioni pubbliche e private, tra cui la William Louis-Dreyfus Foundation e il Portland Museum of Art.

SCOUT ZABINSKI

Nell’era dei selfie, cosa significa rivendicare la propria immagine?
Scout Zabinski utilizza la propria immagine stilizzata di nudo come motivo centrale ricorrente nella sua pratica. Mettendosi a nudo per il suo pubblico, la pittura è per la sua catarsi meditativa e creativa. “Dipingo ciò che conosco… Usare la mia immagine mi permette di essere completamente libero.”
La natura morta (abbondanza, mortalità), i melograni troppo maturi (resurrezione, vita eterna), la fontana (vita, speranza, acqua, rinnovamento), il centauro (dualità, pulsione primordiale, paradosso) il fitto giardino (guarigione, apprendimento) e l'America classica (consumo, decadenza) fanno da sfondo a un ritratto curiosamente opaco dell'artista.

Bio:
Scout Zabinski (b. 1997, New Jersey) is a self-taught artist based in Los Angeles California. She holds a BA from the Gallatin School at NYU, where she studied psychology, postcolonial feminism, art history and literature. Scout Zabinski had her debut solo exhibition ‘Into the Veil’ with Carl Kostyál in London (2023) after having participated in the Draw Jam residency in 2022. Her second solo exhibition, ‘Violin Theory’ at Hospitalet (2024) was the artist’s debut in Stockholm. Zabinski’s works are included in the Beth Rudin De Woody Collection, West Palm Beach, USA and her recent solo exhibitions include ‘Now You See Me’, Seasons LA (2022) and ‘Hard and Fast’, Adhesivo Contemporary, CDMX, Mexico (2022). Her recent group shows include ‘I am Not Afraid of Ghosts’, Palazzo Tiepolo Passi, Venice (2024) and KIAF SEOUL, Carl Kostyál, Seoul (2023).