2016 Sulla nuova fotografia italiana
È una prima ricognizione voluta da VIASATERNA sulla scena della fotografia italiana contemporanea, di cui intercetta la grande vitalità attraverso tredici artisti selezionati sulla base dell’originalità e dell’eterogeneità delle rispettive ricerche, individuata come elemento chiave di un’intera produzione nazionale.
Comunicato stampa
2016 – Sulla Nuova Fotografia Italiana presenta le opere di Alessandro Calabrese, Federico Clavarino, Martina Corà, Bea De Giacomo, Teresa Giannico, Delfino Legnani, Allegra Martin, Vittoria Mentasti, Domingo Milella, Francesco Nazardo, Alessandro Sambini, Lele Saveri, The Cool Couple. È una prima ricognizione voluta da VIASATERNA sulla scena della fotografia italiana contemporanea, di cui intercetta la grande vitalità attraverso tredici artisti selezionati sulla base dell’originalità e dell'eterogeneità delle rispettive ricerche, individuata come elemento chiave di un'intera produzione nazionale. Nati dopo il 1980, gli autori di 2016 sono anche stati scelti sulla base della prossimità con Fantom, il collettivo che cura la mostra e il programma espositivo di Viasaterna dalla sua inaugurazione, di cui hanno intercettato negli anni, attività e traiettorie di ricerca.
Accompagna la mostra una selezione di pubblicazioni di editori di recente fondazione e perlopiù indipendenti, italiani o stranieri, tra cui Dalpine, Discipula, Humboldt, NastyNasty©, Planar Books, Rorhof, Skinnerboox e altri ancora. Fondamentale nel contribuire alla diffusione del lavoro degli autori italiani all'estero, della loro aggregazione e del rilancio di un intero sistema, l'Editoria è il quattordicesimo protagonista di questa mostra, motore primo e irrinunciabile per l'affermazione della fotografia - di quella italiana in particolare - grazie alla sua capillarità e accessibilità.
2016 – Sulla Nuova Fotografia Italiana non riconosce e promuove una specifica linea di ricerca. Nessuna scuola. Nessun tema ricorrente. Nessuno stile condiviso. Al contrario, identifica nella mancanza di un macroscopico principio comune - in una positiva frammentazione - la caratteristica distintiva e la ricchezza di uno scenario unico e dinamico.
Non manca la fotografia pura, con i paesaggi di Domingo Milella, grandiosi interrogativi sul rapporto dell'uomo con la storia e con l'ambiente che abita, e i rigorosi quanto lucenti scorci architettonici di Allegra Martin. Altri rivedono, manipolano, trasformano e ibridano alcuni codici tipici del fotografico: Francesco Nazardo e Bea De Giacomo partono dall'immaginario della fotografia di moda e Delfino Legnani da quello della fotografia commerciale, innestandole sul corpo della ricerca contemporanea; Vittoria Mentasti libera il reportage dalla necessità di un evento, Lele Saveri mescola la più tipica documentazione delle proteste civili con gli schemi della serialità tipologica ottenendo un effetto straniante. Ci sono poi lavori centrati sui principi della narrazione: Federico Clavarino consegna allo spettatore degli indizi per organizzare una propria storia in un contesto dalle tinte noir, Alessandro Sambini mette in discussione l'intero impianto narrativo del sistema della comunicazione, The Cool Couple racconta storie d'interesse politico e civile con tono sarcastico e surreale. Alcuni, infine, agiscono sul linguaggio della fotografia alterando il suo rapporto con la realtà: Alessandro Calabrese ottiene una sorta di super-fotografia parzialmente illeggibile attraverso la sovrapposizione di numerosi strati di immagini, Teresa Giannico fotografa ambienti di cartone ricostruiti con altre fotografie, innescando un irrimediabile cortocircuito, Martina Corà preleva immagini preesistenti e le presenta su supporti anomali, dando vita a misteriosi oggetti fotografici.
2016- Sulla Nuova Fotografia Italiana presenta tutto questo in un'unica soluzione. Senza classificazioni né gerarchie. Al contrario affiancando e combinando tra loro tematiche, poetiche ed estetiche radicalmente differenti. La moltiplicazione di stili, interessi e punti di vista costituisce l'elemento caratterizzante della nuova fotografia italiana. Non c'è contrazione verso un singolo punto, ma espansione, dilatazione, ampiezza, molteplicità. Di qui deriva la sua grande vivacità negli ultimi anni, che ha portato a numerosi riconoscimenti internazionali in un momento di forte espansione. Il punto di partenza è una tradizione nobile e radicata; quello d'arrivo una serie di esperienze che traggono linfa internamente ed esternamente, articolate e spiazzanti. È un unico flusso che prende di volta in volta differenti direzioni. Deviazioni. Con affluenti ed immissari. Senza controllo. Creando una fitta rete che tiene insieme la visionarietà con la matematica disciplina.