Voxel 2218 Esercizi di manutenzione dell’immaginario
Apre a Bologna VOXEL, uno spazio di lavoro condiviso e di sperimentazione che nasce dalla convinzione che sia possibile formulare un nuovo approccio alla produzione di contenuti creativi attraverso l’integrazione di linguaggi, visioni, competenze e ambiti operativi, per superare i confini attuali della filiera produttiva dell’arte, della cultura e della conoscenza.
Comunicato stampa
Venerdì 2 febbraio 2018 apre a Bologna VOXEL, uno spazio di lavoro condiviso e di sperimentazione che nasce dalla convinzione che sia possibile formulare un nuovo approccio alla produzione di contenuti creativi attraverso l'integrazione di linguaggi, visioni, competenze e ambiti operativi, per superare i confini attuali della filiera produttiva dell'arte, della cultura e della conoscenza.
Nato da un'idea di Tommaso Arosio, fondatore di H.Blumaverde, visual designer, Elisa Del Prete, fondatrice di Nosadella.due, art curator e producer, Iader Giraldi, fondatore di Zeranta Edutainment srl, imprenditore della conoscenza, Filippo Pagotto, fondatore di DeyeVR, attore e VR developer, VOXEL è uno strumento con cui abilitare la società a immaginare il presente e il futuro attraverso una visione congiunta e complementare di professionalità diverse.
VOXEL è un progetto di contaminazione tra singole professionalità, realtà imprenditoriali e associative che operano nell'ambito della produzione dell’immaginario del mondo, del visivo, della cultura e della produzione di conoscenza.
Superato il concetto di co-working, Voxel si propone come luogo di nutrimento in cui artista, imprenditore, produttore, designer e altre figure creative che vi transiteranno, si incontrano non solo per condividere uno spazio ma per amplificare le loro voci, sperimentando formule di progettazione condivisa in cui linguaggi apparentemente distanti e segmenti della filiera della cultura fino ad oggi tangenti giungono a intersecarsi: progettazione culturale, creazione di formati di accesso alla conoscenza, curatela e produzione dell'arte contemporanea, sviluppo di percorsi formativi ed esperienze di partecipazione, sperimentazione video, tecnologia VR, comunicazione, archiviazione, documentazione e fruizione.
Fondato da quattro professionisti, VOXEL è oggi aperto ad accogliere nuovi voxeler che desiderano sperimentare una postazione di lavoro in cui mettere in discussione la propria singola identità per ampliarla a molteplici declinazioni. Per questo Voxel ha un codice, sottoscritto da El vox, ovvero dalla comunità di persone che lo generano e lo alimentano, che si propone come manifesto di adesione a un comportamento che garantisca che la libertà di ognuno non sia limitata da quella dell'altro bensì amplificata.
VOXEL è un concerto per assoli in cui prende vita un immaginario corale.
Il nome, VOXEL, si riferisce al voxel in quanto unità di misura dell'immagine 3D e si ispira all'idea che l'immaginario debba oggi alimentarsi e muoversi oltre una concezione bidimensionale, e che la sua potenziale profondità, ovvero il volume che il voxel misura, sia dettato dalla variante "uomo", ovvero da persone e relazioni capaci di riempirlo. Nasce però anche in stretta relazione al posto in cui prende vita. Situato a Bologna in via Corticella 56, VOXEL nasce infatti all'interno di un edificio assolutamente speciale, un landmark urbano per tutti i cittadini, in quanto costruzione visionaria che condensa in sé tutto il potenziale di un futuro immaginabile. Inaugurata nel 1980 dopo varie vicissitudini che hanno visto protagonisti, dalla fine degli anni Sessanta, prima l'allora possessore del terreno Arturo Ramenghi, quindi la figlia Beatrice e il marito Gino Rondoni (attuali proprietari), la palazzina a due piani in cemento armato caratterizzata dal rivestimento di ceramiche colorate, progettata a cavallo tra anni Settanta e Ottanta dall'architetto Lorenzo Cremonini ("in risposta"-diceva l'architetto- "al dilagare dell'anonimato urbano") per essere un laboratorio artigianale appositamente ideato in dialogo diretto con la città grazie alle sue numerose vetrate che corrono lungo le pareti, viene oggi riaperta dopo 6 anni di inattività (fino al 2012 l'edificio era stato sede di una biblioteca di quartiere). Nel 2018 VOXEL ne eredita la destinazione d'uso di laboratorio mettendo però al centro della produzione creativa le persone e l'impatto vitale che esse sono in grado di generare al suo interno come all'esterno.
Subito fuori dal centro di Bologna VOXEL nasce alla Bolognina, un quartiere in cui la popolazione si compone di oltre 30 etnie, dove il passato e il futuro convivono, il globale coesiste col locale, e l'identità stessa di Bologna entra in discussione. Qui VOXEL si propone come un tassello inclusivo nel contesto urbano e sociale, attraverso la promozione di iniziative e attività in sinergia con enti e associazioni locali oltre che con la comunità di quartiere.
2218 Esercizi di manutenzione dell'immaginario
2-3 febbraio 2018
VOXEL inaugura al pubblico venerdì 2 febbraio dalle 18 alle 24 in occasione di Arte Fiera e segnalato da ART CITY Bologna 2018 con 2218 Esercizi di manutenzione dell'immaginario, un palinsesto articolato sul tema della creazione d'immaginari in cui presentare la ricerca e l'attività dei suoi membri, ampliate dalle visioni di ospiti esterni. Lo spazio diventa performance esso stesso grazie alla multipresenza di opere, esperienze sensoriali, azioni e conferenze, installazioni virtuali, visive e luminose.
Ogni uomo deve essere capace di tutte le idee, e penso che in futuro lo sarà (Jorge Luis Borges)
Sabato 3 dalle ore 11.00 VOXEL si presenta al pubblico offrendo un brunch di benvenuto presso i suoi spazi. Una prefazione d'eccezione di Alberto Felice De Toni, Magnifico Rettore dell’Universita di Udine e Segretario Generale della CRUI, esperto di complessità, dà il via a un programma di azioni e conferenze sul tema dell'immaginario a cura dei fondatori Tommaso arosio, Elisa Del Prete, Jader Giraldi, Filippo Pagotto.
Il programma
VOXEL accoglie il pubblico nella sua corte finestrata al piano terra oscurandone la percezione con Odissea, il viaggio dei sensi, una produzione Zeranta Edutainment Srl di Damiano Folli, Manuele Bravi, Camilla Fabbrizioli, un'esplorazione dentro sé stessi e le proprie emozioni, sulle onde del viaggio della conoscenza per antonomasia. Un semplice ostacolo, gli occhi bendati, permette una navigazione impensabile all’immaginazione. Un percorso sensoriale fatto di mani, acqua, vento, profumi, cibo e parole da vivere e partecipare in prima persona, per navigare nello spazio e nel tempo. Il progetto è stato realizzato per Education For All Experience temporary museum progettato da Zeranta Edutainment srl per il G7 Università di Udine a luglio 2017 (venerdì e sabato ore 18.00-21.00, sabato replica ore 11.00-13.00. Ingresso a numero limitato ogni 5 minuti )
Scendendo nei due basements l'intervento ITALIA 170 di Flavio Favelli è un prologo al più ampio progetto SERIE IMPERIALE, a cura di Elisa Del Prete e Silvia Litardi promosso da Nosadella.due su commissione pubblica della Fondazione Rocca dei Bentivoglio di Bazzano, vincitore della seconda edizione di Italian Council 2017, ideato dalla Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane (DGAACP) - Ministero dei beni e delle attività culturali e del Turismo. L'opera duplice ITALIA 170, letteralmente uno sguardo, un battito di ciglia di occhi che, nel guardare lo stesso soggetto, restituiscono interpretazioni diverse, anticipa la molteplicità di derivazioni che SERIE IMPERIALE propone nel suo complesso articolarsi lungo il 2018, dalle implicazioni sociali, concettuali ed estetiche della pittura murale e del suo confrontarsi con la dislocazione e la stratificazione, alla molteplicità dell'opera d'arte stessa, che andrà a comporsi di quattro livelli di possibile fruizione, fisici e virtuali.
Al secondo piano, grazie alle postazioni di realtà virtuale messe a disposizione da DeyeVR Filippo Pagotto presenta Once upon a time you dressed so fine, un saggio della sua ricerca in corso sul tema dei graffiti e della loro insita temporaneità. A partire dal discusso intervento di cancellazione di Blu sul muro dell'XM24 in Bolognina ai muri di discoteche abbandonate destinate alla demolizione, la documentazione a 360° offre uno strumento innovativo di documentazione e preservazione virtuale di un patrimonio che appartiene alla storia dell'arte e dell'architettura contemporanea, ma anche al racconto antropologico di comunità, alla storia sociale e materiale di un'epoca. Usufruendo di appositi visori il pubblico sarà trasportato in un tempo sospeso in cui l'esperienza non coincide con un presente tangibile ma lascia spazio all'anima impalpabile del tempo (venerdì e sabato ore 18.00-21.00, sabato replica ore 11.00-13.00).
Dalla strada ai vertici dell'edificio, da fuori a dentro (e viceversa), con l'intervento di mappatura site specific Voxeling (visibile solo in notturna) Tommaso Arosio propone una riflessione visionaria sulle potenzialità inafferrabili di uno spazio che è insieme luogo fisico e luogo geografico. L'origine è un puro gioco visivo, che insiste sulla trama quadrettata e multicolore dell'architetto Cremonini, rileggendo spessore e dinamismo delle maioliche, trasformate da semplici pixel a tridimensionali voxel. Al tempo stesso l'installazione mette in evidenza le soglie dell'edificio, ampie vetrate immaginate come membrane permeabili, di compenetrazione e osmosi tra interno ed esterno, edificio e quartiere, città e mondo, funzioni e comunità. Attraverso la videoproiezione dinamica, mai uguale a sé stessa, agibile e modificabile in tempo reale, con microcamere, interfacce e sensori, la relazione tra immagini generative e presenze reali farà del pubblico il punto di contatto tra queste molteplici dimensioni.
Sabato 3 febbraio, dal brunch di benvenuto fino all'aperitivo, il programma d'interventi di esperti di vari ambiti dal titolo Manutenzioni dell'immaginario offre al pubblico un'occasione unica di ascolto.
Alle 15.00 il gruppo artistico Artway of Thinking propone TheARTbeat of Voxel, un incontro con la Co-Creation Methodology, una narrazione esperienziale che coinvolge il pubblico in un'esperienza estetica partecipativa in cui l'Empatia è la dimensione da esplorare attraverso cui "Possiamo toccare la dimensione invisibile dell'Unità".
Alle 16.00 Roberto Fusco, agiografo di Città del Vaticano, introduce il tema Costruzione e Decostruzione. Come vi sopprimo un mito attraverso la diretta esperienza di come la creazione, l'alimentazione e in alcuni casi la soppressione dei miti rappresenta una vera e propria manutenzione dell’immaginario della nostra cultura spirituale di riferimento.
Alle 17.00 Domenico Potenza, docente di Composizione Architettonica all'Università di Pescara parlerà dell’immaginario urbano nelle metropoli del futuro, dalle visionarie forme dello star system, alla resistenza creativa della citta` informale: come favelas brasiliane, baraccopoli africane, bidonville asiatiche, suburbs americani crescono in risposta all’attrattivita` prodotta dalle grandi metropoli.
Alle 18.00 i due architetti Gianluca Peluffo e Paola De Lucia presentano le direzioni dell'architettura verso la provincia.
Alle 19.00 l'artista Flavio Favelli presenta ITALIA 170, due manifesti che introducono il progetto Serie Imperiale.
Alle 20.00 Marco Magagnoli e Franco Berardi chiudono il palinsesto con L'onda immersiva, una lezione sulla mutazione dell’antropo-sfera in risposta all’evoluzione del linguaggio, modificato progressivamente dall’evoluzione della concatenazione tecno-semiotica: il dio il cui oracolo si trova a Delfi non parla e non nasconde, ma fa segni (Eraclito).
Ogni incontro avrà una durata di circa 20'.
VOXEL è aperto fino a mezzanotte per la ART CITY White Night.
VOXEL è promosso da
DeyeVR, H.Blumaverde, NOS e Nosadella.due, Zeranta Edutainment srl
in collaborazione con Promoled
Info e contatti su
voxel.network
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