3×3 – Glajcar | Tirelli | Pietrosanti
La serie di mostre estive della galleria, continua con un nuovo dialogo tra tre artisti: Angela Glajcar _ Marco Tirelli _ Roberto Pietrosanti.
Comunicato stampa
La serie di mostre estive della galleria, continua con un nuovo dialogo tra tre artisti: Angela Glajcar _ Marco Tirelli _ Roberto Pietrosanti.
Le tematiche estetiche e i concetti artistici espressi da queste tre realtà, seppur al primo sguardo molto differenti, si interfacciano fluidamente grazie all’utilizzo di uno strumento comune: “l’ombra”. La particolare scelta dei materiali con cui questi tre artisti realizzano le loro opere non può lasciare indifferenti gli spettatori, riuscendo a trascinarli su un piano emozionale estremamente elevato.
ANGELA GLAJCAR (Mainz, 1970), è una giovane artista tedesca che con la scelta della carta come materiale da scolpire propone allo spettatore una duplice analisi delle sue opere. Il candido bianco che caratterizza le serie “Terforation” rimanda infatti la memoria e le sensazioni ad una doppia visione, letterale e simbolica, delle sue “lacerazioni”. La fragilità della carta e la delicatezza del colore puro, attraverso le sue mani, acquistano una forza ed una consistenza senza eguali; i giochi di ombre che la luce crea all’interno dei fori, fanno dimenticare il limite della bidimensionalità proprio dei fogli, delle pagine. L’essenzialità della geometria esterna in forte contrasto con gli strappi interni ripropongono perfettamente la dicotomia dell’individuo: essere umano sempre diviso tra ragione e sentimento.
MARCO TIRELLI (Roma, 1956) è uno di quegli artisti che nella metà degli anni ‘80 apre per primo al pubblico il suo studio, ricavato nei locali dell’ex pastificio Cerere nel quartiere romano di San Lorenzo. Il filo conduttore che lega indissolubilmente le sue opere è il concetto di luce come separatrice del buio: la luce separa, rende visibili le entità che non si riescono a distinguere nell’informità delle tenebre. Osservando i suoi lavori si ha l’impressione di stare contemplando qualcosa che può apparire e scomparire da un momento all’altro. La superficie, in pittura, è il luogo dell’accadimento, e Tirelli la utilizza come mezzo per liberarci dall’entropia: l’ombra è sinonimo di silenzio. Silenzio pieno della propria memoria e dell’attesa che genera, e che senza il rumore (il suo contrario appunto) non potrebbe esistere.
ROBERTO PIETROSANTI (L’Aquila, 1967) nelle sue sculture lega intimamente l’idea architettonica all’arte. Il suo è un percorso monocromo attraverso la ricerca del movimento nella staticità. Lo spazio e il tempo si fondono in un continuo paradosso che tiene sempre altissima l’attenzione dello spettatore, permettendogli di percepire la ricerca di quell’equilibrio complicato ma vitale per l’alimentazione della fantasia artistica. Nel momento della creazione delle opere l’intenzione di Pietrosanti è quella di migliorare le forme che già esistono, rincorrendo attraverso superfici e forme nette, la sua idea “pura” di movimento.