4 mostre a Km0
Il secondo appuntamento espositivo con la nuova galleria di Innsbruck sarà articolato attraverso un percorso che partirà dalle esperienze di Joseph Beuys e Salvatore Scarpitta, evidenziandone le immagini iconografiche comuni. Le mostre proseguiranno indagando l’opera di Luigi Ghirri e di cinque giovani fotografi italiani, la capacità di lavorare la materia di Fumitaka Kudo e le spesse stratificazioni di Alberto Montrasio.
Comunicato stampa
Sabato 4 ottobre 2014 alle ore 18.30 Km0 inaugura le mostre:
Salvatore Scarpitta • Joseph Beuys. Icona per un transito, (a cura di) Luigi Sansone
Thanks to Luigi Ghirri & Italian Emerging Photography, (a cura di) Laura Serani
Fumitaka Kudo. L’immagine scolpita, (a cura di) Chiara Gatti
Alberto Montrasio. L’astrazione come correlato della natura, (a cura di) Klaus Wolbert
In occasione della Notte dei musei di Innsbruck Km0 rimarrà aperta fino alle 24. Il secondo appuntamento espositivo con la nuova galleria di Innsbruck sarà articolato attraverso un percorso che partirà dalle esperienze di Joseph Beuys e Salvatore Scarpitta, evidenziandone le immagini iconografiche comuni. Le mostre proseguiranno indagando l’opera di Luigi Ghirri e di cinque giovani fotografi italiani, la capacità di lavorare la materia di Fumitaka Kudo e le spesse stratificazioni di Alberto Montrasio.
In occasione dell’apertura straordinaria, Km0 avrà il piacere di accoglievi con uno show cooking interamente dedicato ai migliori prodotti enogastronomici italiani.
I curatori della mostre saranno presenti e avranno il piacere di accompagnarvi personalmente alla scoperta degli artisti e dei differenti percorsi espositivi.
SALVATORE SCARPITTA • JOSEPH BEUYS. Icona per un transito
Come per Joseph Beuys (Krefeld, 1921 - Düsseldorf, 1986) così per Salvatore Scarpitta (New York, 1919 - 2007) determinante nella loro ricerca artistica è stata la loro biografia, soprattutto l'esperienza della seconda guerra mondiale che li ha visti drammaticamente coinvolti, anche se su fronti e schieramenti opposti. Entrambi artisti energetici e multidisciplinari hanno in modo totale amalgamato l'arte con la vita nel tentativo di cambiare la società, cercando di andare attraverso l'ispirazione artistica oltre la materialità, in un mondo ricco di elevati valori spirituali. Li accomuna inoltre l'amore per la natura, l'uso di materiali organici nei loro lavori (grasso, legno, terra, pezzi di feltro, fasce di cotone), ma soprattutto l'energia creativa e la certezza che le esperienze realizzate attraverso l'arte creino qualcosa che sproni nuovamente ad innalzare in modo edificante il vivere umano. Beuys e Scarpitta con l'insegnamento, le performance, le installazioni e l'impegno per la difesa dell'ambiente e della natura, hanno ideato un'arte fortemente connessa alla vita, un'arte esperienza, antropologica e sociale, infatti i due artisti-sciamani, spiriti liberi e anticonvenzionali, hanno portato l'arte al di fuori dalle gallerie e dai musei, per collocarla tra la natura, in un'isola lontana, in un parco di città, in un garage officina, su un circuito automobilistico dove scaturiscono nuove energie creative che permettono allo spettatore coinvolto di interagire con essa.
Salvatore Scarpitta, Box Kite 1961bende e tecnica mista su tavola
Joseph Beuys, Schlitten 1969, slitta di legno, feltro, cinture, torcia, grassi e corda
THANKS TO LUIGI GHIRRI & Italian Emerging Photography
Thanks to Luigi Ghirri & Italian Emerging Photography propone la serie Atlas (1973 • 1974) di Luigi Ghirri accanto ai lavori di cinque giovani fotografi italiani che esprimono poetiche e tematiche differenti. Atlas rappresenta uno dei capisaldi della poetica di Ghirri. Il progetto costituisce una linea di confine tra la fotografia e l’opera concettuale, contribuendo a ridefinire la dimensione di tutte le ricerche fotografiche degli anni Settanta in poi a livello internazionale. Il punto d’incontro con i cinque giovani fotografi risiede nella grande libertà che caratterizza le opere. A partire dalla rievocazione del passato, arrivando alla magia della natura, la libertà dei fotografi contemporanei fonde i generi e introduce dei nuovi codici espressivi in approcci giornalistici dove il tono narrativo, a volte autobiografico, gioca un ruolo importante. Ottavia Castellina reinventa il passato di luoghi presi in prestito dai ricordi di una sconosciuta; Margherita Cesaretti crea un Erbario, frutto dell’ibridazione tecnica; i cortili newyorkesi di Static Drama di Alessandro Imbriaco diventano archetipi di ipotetici drammi domestici; le montagne incantate di Claudia Pozzoli, solitarie e imponenti si stagliano come metafore; infine Susanna Pozzoli attraverso una forte poetica che abita le immagini e le sospende al di sopra della loro realtà in un’altra dimensione, tra finzione e ricordo.
Luigi Ghirri • L’Atlante 1973 - 1974 • dimensioni variabili • vintage print
ALBERTO MONTRASIO. L’astrazione come correlato della natura
Alberto Montrasio, italiano nato a Monza nel 1937, è pittore ed esperto d’arte dell’Ottocento e del Novecento. Studia alla Scuola d’arte della Villa Reale di Monza e si forma direttamente sulle opere durante gli anni d'attività della galleria d'arte di famiglia aperta fin dal 1939. Nel 1964 apre una propria Galleria d’arte contemporanea in Monza dove propone centinaia di mostre. Conosce e si lega d’amicizia con i maggiori artisti coevi. Promuove la rivalutazione degli interpreti del ‘Realismo esistenziale’ e fa conoscere all’estero importanti pittori italiani. Tra 1970 e 1980 è Presidente dell’Associazione lombarda delle Galleria d’arte moderna e realizza importanti appuntamenti espositivi a livello internazionale. Fin da giovane ha un’attività pittorica propria. A soli 19 anni espone alla III Mostra nazionale di pittura Città di Monza. La sua pittura è da sempre sostenuta dalla critica militante. Mostre personali dagli anni ’60 a Bergamo, Bari, Cremona, Piacenza, Genova, Firenze, Toronto. Ampia rassegna antologica a Macerata nel 1984. Mostra di opere storiche nel 2005 alla Galleria civica di Seregno. Innumerevoli le mostre di gruppo in Italia, Svizzera e Germania. Illustra volumi di poesia. Opere di Alberto Montrasio sono nei musei di Sesto S. G., Villa S. G., Macerata, Conegliano, Gorizia, Milano. Recente l’acquisizione di tre suoi dipinti da parte della VAF Stiftung per il MART di Rovereto e la loro inclusione nel catalogo generale della Collezione. La sua pittura è caratterizzata da grande impeto segnico. Esso scava profondamente una materia di alto spessore. La sua pittura è innervata dalla stessa forte tensione sia nelle piccole tele sia quando si allarga nei più ampi formati. Fondamentali per la conoscenza della sua pittura sono i testi critici di Gianfranco Bruno, Elda Fezzi, Giorgio Mascherpa, Roberto Sanesi, Claudio Spadoni, Klaus Wolbert.
Alberto Montrasio, Sole sera 1966-68, olio su tela
FUMITAKA KUDO. L’Immagine scolpita
Nasce in Giappone, a Niigata, nel 1981.
Durante i suoi studi in Giappone sviluppa grande sensibilità artistica per la scultura, il disegno e l’incisione. Nel 2002 si trasferisce in Italia, dove ha modo di perfezionare la sua arte. Nel 2008 si diploma in Scultura e successivamente si laurea in Graphic Design e Disegno all’Accademia di Belle Arti di Carrara. Nel 2009 realizza per il Centro di ricerca sottomarina della NATO a La Spezia l’installazione scultoria permanente: “Take the future to the sea". Nel 2010 è invitato alla residenza d’artista Harlem Studio Fellowship by Montrasio Arte a New York. Nello stesso anno vince il Premio per la grafica d’arte presso la Scuola Internazionale Il Bisonte di Firenze. Vive e lavora tra Milano e la Brianza.