5 Comizi d’amore
Per questo omaggio che il Museo Civico di Noto gli dedica per il centenario della sua nascita Aldo Premoli scelto cinque interviste ripescate tra quelle che lo vedono protagonista nell’arco di tempo che intercorra tra il 1963 e il 1971.
Comunicato stampa
Da un’idea di Aldo Premoli
5 COMIZI. D’AMORE
Dedicato a Pier Paolo Pasolini nel centenario della sua nascita
Opening 30 settembre 2022
Sino al 30 ottobre 2022
Museo Civico di Noto
Corso Vittorio Emanuele 149, Noto (SR
Sino al 30 ottobre 2022
[email protected]
Comizi d’amore è il titolo di un documentario del 1965 in cui Pier Palo Pasolini intervista italiani di varie categorie sociali su problemi di ordine morale. Ma “comizi d’amore “sono in qualche modo tutti i video dove Pasolini appare - in qualità di intervistato o intervistatore - durante la sua vita.
Per questo omaggio che il Museo Civico di Noto gli dedica per il centenario della sua nascita Aldo Premoli scelto cinque interviste ripescate tra quelle che lo vedono protagonista nell’arco di tempo che intercorra tra il 1963 e il 1971. Sono tutte particolarmente significative della sua poetica e del suo modo di sentire l’impegnio civile nella società italiana della seconda metà del secolo scorso.
In due di loro Pasolini è l’intervistatore, in un altro si ascolta un breve poema da lui scritto in memoria della sfortunata Marylin Monroe: in questi tre casi si tratta quasi di preghiere laiche recitate da un poeta la cui cultura è sempre stata fortemente innervata da un cattolicesimo insieme popolare e aristocratico. Nel quarto e nel quinto video è invece Pasolini ad essere intervistato: e qui confessa i suoi sempre sorprendenti punti di vista su argomenti scottanti del periodo o storico in cui viveva.
La sequenza proposta nel filmato costruito per questa esposizione segue non segue l’ ordine cronologico.
Nel 1968 è Pasolini viene intervistato intorno alle caratteristiche della lingua italiana. Le risposte - come sempre antiaccademiche - rivelano una modernità per quei tempi davvero fuori dal comune.
Del 1969 è l’intervista di Pasolini alla grande soprano Maria Callas. Pasolini sollecita l’indimenticabile soprano ad esprimersi intorno a concetti come “mito” e “sacro”… e naturalmente alla interpretazione di Medea, la pellicola che da regista Pasolini girò in gran parte sull’Etna.
Nel 1971 di fronte al giornalista Enzo Biagi che gli pone una serie stereotipata di domande Pasolini rivela la sua grandezza e insieme la sa sua contraddittorietà intrecciando l’insegnamento del Vangelo alla sua simpatia per gli “umili” i “non-colti” che ritiene capaci di una grazia naturale preclusa a molti altri. L’intervista fu censurata dalla Rai.
Nel 1965 proprio per Comizi d’amore Pasolini intervista Giuseppe Ungaretti intorno al concetto di “normalità”. Le riposte di Ungaretti vanno però ben oltre quel che gli chiede Pasolini: appaiono oggi come la profezia di un moderno Tiresia, per quel che riguarda il rapporto tra essere umano e quel che noi definiamo natura.
Infine nel 1963 Pasolini compone - in memoria di Marilyn Monroe - un poemetto che recita lui stesso nel docu-film La rabbia.
Questa esposizione è stata possibile grazie al sostegno di www.mediterraneosiciliaeuropa.org