54. Biennale – Padiglione islandese
La mostra di Libia Castro e Olafur Ólafsson a Venezia, si intitola “Under Deconstruction e rappresenta l’Islanda alla Biennale di Venezia, mettendo in luce i temi socio-politici dell’Islanda e di altri luoghi, utilizzando video, performance, scultura, suono e interventi musicali.
Comunicato stampa
La rappresentanza uffi ciale islandese alla 54ma Esposizione Internazionale
d’Arte —La Biennale di Venezia è costituita dal duo ispano-islandese Libia Castro
& Ólafur Ólafsson, le cui collaborazioni esplorano le forze politiche, socio-economiche
e personali che infl uiscono sulla vita di oggi. Il loro lavoro, che li ha
condotti in città di tutto il mondo e che spesso si sviluppa al di là delle loro personali
interazioni con persone e luoghi, può essere defi nito come un’inter pretazione
della cultura e delle complesse relazioni che la compongono. L’espo-sizione
del 2011 è organizzata dall’Icelandic Art Center di Reykjavík, sotto la direzione
del commissario Dorothée Kirch, ed è curata da Ellen Blumenstein. Il Padiglione
dell’Islanda è situato nella ex lavanderia di Palazzo Zenobio, a Dorsoduro, che
ospita il Collegio Armeno Moorat-Raphael.
L’esposizione di Castro and Ólafsson per Venezia, “Under Deconstruction/In Decostruzione”,
mette in luce i temi socio-politici dell’Islanda e di altri luoghi, utilizzando
video, performance, scultura, suono e interventi musicali. Essa comprende:
una nuova edizione di un loro progetto già in corso (dal 2003 ad oggi), Your
Country Doesn’t Exist/Il Tuo Paese Non Esiste, presentato in vari luoghi della
città; una video installazione coniugata alla musica, Constitution of the Republic
of Iceland/Costituzione della Repubblica d’Islanda (2008-2011), esposta
all’interno del padiglione; nonché una scultura sonora, Exorcising Ancient Ghosts/
Esorcizzando Antichi Fantasmi (2010), installata sul tetto del padiglione.
Your Country Doesn’t Exist è una campagna tuttora in corso, iniziata nel 2003, per la quale gli
artisti hanno viaggiato nel mondo diffondendo il messaggio, Il Tuo Paese Non Esiste in diverse
lingue e tramite vari mezzi visivi tra i quali cartellonistica, pubblicità televisiva e disegni murali.
A Venezia, Castro e Ólafsson presentano il progetto in quattro iterazioni.
Prima della Biennale, gli artisti hanno messo in scena e registrato una performance pubblica
interpretata da un mezzo-soprano, Ásgerður Júníusdóttir, che attraversava i canali di Venezia
in gondola cantando la frase: “Questo è un annuncio di Libia e Ólafur: il tuo paese non esiste”.
L’artista cantava la frase in diverse lingue ed era accompagnata da tromba (David Boato) e chitarra
(Alberto Mesirca). Le liriche erano state composte dagli artisti e comprendevano frasi tratte da un
testo della scrittrice e curatrice Antonia Majaca sul progetto Your Country Doesn’t Exist. La partitura
era opera della compositrice islandese Karólína Eiríksdóttir. Per tutta la durata della Biennale
una video installazione della performance sarà in mostra nel Padiglione dell’Islanda. Il 2 giugno
sarà anche messa in scena una performance nei canali della città. La gondola seguirà un
percorso attraverso i padiglioni nazionali dei Giardini di Castello e l’Arsenale. Inoltre, una scultura
neon recante la scritta “Il tuo paese non esiste” (“Your country doesn’t exist”) sarà installata
sulla facciata del padiglione. La parte fi nale della serie è rappresentata da un dipinto “Fai da te”
dell’Ambasciatore dell’Islanda Gunnar Snorri Gunnarsson, eseguito nel febbraio 2011 sotto la
direzione degli artisti, e ora esposto nel padiglione
Constitution of the Republic of Iceland rappresenta la prima collaborazione di Castro e Ólafsson
con la compositrice islandese Karólína Eiríksdóttir. Gli artisti e la compositrice hanno lavorato
per creare una partitura sulla quale la Costituzione Islandese potesse essere declamata da voci di
soprano e baritono, accompagnate da pianoforte, doppio basso e un coro misto da camera. La
composizione è stata eseguita per la prima volta in pubblico in Islanda, nel marzo 2008, sei mesi
prima del crollo del sistema bancario del paese. Il video presentato a Venezia è una versione
recente del lavoro, messo in scena alla Icelandic National Broadcasting Service Television, e trasmessa
dalla TV nazionale islandese nel febbraio 2011. Il video è stato presentato varie volte, la
prima delle quali il giorno in cui la neo eletta Assemblea Costituzionale si riunì per intraprendere
la revisione della Costituzione islandese.
Exorcising Ancient Ghosts è un opera audio in due lingue basata sulla ricerca di Castro e Ólafsson
sul tema dei diritti delle donne e degli stranieri nella società della Grecia antica, prodotto a Napoli
nel 2010. Il lavoro trae ispirazione dalla scoperta, ad opera degli artisti, di una legge ateniese
della metà del sec. V a. C. che proibiva agli ateniesi di sposare o avere relazioni intime con stranieri.
Castro e Ólafsson hanno lavorato con un gruppo di ricercatori per creare un drammatico
“collage di testo”, composto di vari estratti di antichi testi greci di politica, fi losofi a, diritto e letteratura.
Gli artisti hanno quindi messo in scena due letture dei testi, pronunciate da due coppie
durante un rapporto sessuale: una formata da una donna napoletana e un uomo balinese che leggevano
il testo in italiano, l’altra coppia, della Nuova Zelanda, leggeva il testo in inglese. Per Venezia,
gi artisti presentano il lavoro come un’installazione sonora sul tetto del padiglione, incorporando
così l’architettura stessa del padiglione nel lavoro. Le registrazioni sonore sono trasmesse
simultaneamente da un vaso di terracotta attraverso due set di auricolari.
Il 2 giugno sarà
anche messa
in scena una
performance di
Il Tuo Paese
Non Esiste
nei canali della
città.
Curator
Commisioner
About the Artists
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Libia Castro (b. Madrid, Spain) and Ólafur Ólafsson (b. Reykjavik, Iceland), aptly referred
to as “citizens of the world”, met in the Netherlands in 1997 and have been collaborating
since. Exploring the relationships between art, everyday life, sociopolitical and crosscultural
issues, Castro and Ólafsson have built up a body of work using a variety of media,
which includes documentary video, sound and multimedia installation, public performance,
sculpture, and photography. They have developed a conceptual approach to
art making that is characterized by a sense of play, transgression, and inventiveness.
Both artists received their M.A. in visual arts from The Frank Mohr Institute in the
Netherlands, where their partnership was formed. From the onset, their work has garnered
critical attention in the Netherlands, Germany, Iceland, and abroad. They have
shown in international exhibitions at major museums, contemporary art centers and
galleries around the world, and, in 2009, they were awarded third place in the prestigious
Dutch art prize, Prix de Rome, for their video Lobbyists. Their work is included in
such collections as CA AC in Sevilla, Spain, The National Gallery of Iceland, and The
Kverneland Folgerø Sammlung in Berlin, Germany.
Berlin-based Ellen Blumenstein (b. Kassel, Germany) is an independent curator and
she joins with Castro and Ólafsson to create a dynamic, multi-national team for the
2011 Pavilion of Iceland. Blumenstein worked as a curator for Kunst-Werke Institute
for Contemporary Art in Berlin, from 1998-2005 and has curated various international
exhibitions and projects in museums and galleries throughout Europe, the United
States, and South America. These exhibitions and projects include Regarding Terror:
The RAF-Exhibition, with Klaus Biesenbach and Felix Ensslin, at Kunst-Werke Institute
for Contemporary Art in 2005; The Human Stain—Conceptual Art from the Collections
of CGAC at the Centro Galego de Arte Contemporanea in Santiago de Compostela
in 2009; and Gordon Matta-Clark at BDA Gallery, Berlin in 2010. Blumenstein
is also co-founder of the curatorial collective, THE OFFICE, through which she has
curated several exhibitions and performances.
Ellen Blumenstein received her B.A. in German language and literature studies, musicology, and
journalism from University of Hamburg, and her M.A. in German language and literature studies,
musicology, journalism, communication studies, and art history from the Free University of Berlin.
Dorothée Kirch (b. Erlangen, Germany) has served as Director of the Icelandic Art
Center since March 2010. Prior to her appointment, she worked as a freelance curator
and cultural worker on contemporary visual arts exhibitions, events and documentaries
in Iceland and abroad. She served as co-curator, along with Markus Thor Andresson,
of the Pavilion of Iceland in the 53rd International Art Exhibition—La Biennale di
Venezia in 2009. She also worked as curator for 114 Steps, Sassa Trülzsch Gallery, Berlin
in 2009; Stray Beacons, as part of the Reykjavik Arts Festival in 2009; and Reykjavik
Experiment Marathon with Hans Ulrich Olbrist and Olafur Eliasson in 2007-2008.
Dorothée Kirch lived in New York and Berlin before returning to Reykjavik in early 2010. Kirch
graduated with a B.A. in studio arts from the Iceland Academy of the Arts in 2001, and an M.B.A. from
Reykjavik University in 2005.