FIRMITAS UTILITAS VENUSTAS. A NEW PARADIGM è il ciclo di azioni e performances che si svolgerà dal 18 al 20 aprile all’interno del programma del Padiglione del Congo alla 60. Esposizione Internazionale d’Arte - La Biennale di Venezia 2024.
L’evento, curato da Federica Forti e coordinato da Changbei Wu, vede la partecipazione dei seguenti artisti: Primož Bizjak (Slovenia, 1976. Vive e lavora a Madrid), Alessandro Librio (Italia, Sicilia, 1982. Vive e lavora a Parigi), Francesco Lauretta (Italia, Ragusa, 1964. Vive e lavora a Firenze) e Luigi Presicce (Italia, Lecce, 1976. Vive e lavora a Firenze) fondatori della Scuola di Santa Rosa, Tao Qiu (Cina, 1980), Kay Zevallos Villegas (KAY) (Lima, Peru. Vive e lavora a Parigi), Stephan Zimmerli (Parigi, Francia, di origini svizzero vietnamite).
Di ogni artista si trovano le schede in cartella stampa.
Le performances si terranno alla Gervasuti Foundation Londra Venezia - Palazzo Canova, sede del Padiglione del Congo e le azioni al Caffè Lavena, in Piazza San Marco.
“Partendo dal concetto di “Stranieri Ovunque”, tema lanciato dal curatore della °60, Adriano Pedrosa, il progetto riflette sulla città di Venezia. Il turismo di massa impone una dipendenza economica e allo stesso tempo una schiavitù culturale. Venezia torna ad essere autentica alle 5:50 del mattino (da qua il titolo), poi la macchina si risveglia e dimentica tutto.
“È Venezia la città in cui il paradigma vitruviano firmitas, utilitas, venustas sembra incarnato in ogni dettaglio che l’occhio attento possa accarezzare con lo sguardo. Questo non è stato solo un criterio costruttivo o estetico. Venezia è stata crocevia di culture tenute insieme con gli stessi principi. Oggi, a nostro avviso è lei la vera esclusa, la “Straniera Ovunque”. I pochi cittadini rimasti, l’enorme turismo di massa da contingentare, la Biennale con i suoi abitanti alieni. Un patrimonio materiale e immateriale da preservare“ (dichiara Federica Forti, curatrice del progetto).
“La mission della Gervasuti Foundation è portare l’attenzione sugli argomenti scomodi che necessitano un megafono per essere gridati. Quest’anno con il progetto Lithium, il Padiglione Congo sta puntando i riflettori sulla post-antropizzazione, cioè sullo sfruttamento distruttivo delle risorse rivenduto come exit strategy per fronteggiare e risolvere gli stessi problemi che sta causando. Per questo motivo il Padiglione Congo ha scelto il progetto come evento inaugurale. Gli artisti selezionati hanno tutti sperimentato la condizione di essere “stranieri ovunque” (ed è forse proprio la condizione di artista ad esserlo) e portano a Venezia una riflessione sulla città, una indagine oggettiva da più punti di vista, ma offrono anche – a chi voglia coglierlo- una pratica ispirata proprio ai valori vitruviani ed al recupero dei valori di stabilità di una comunità in dialogo, conoscenza del fare e bellezza, che ognuno di noi può applicare” (aggiunge Michele Gervasuti, presidente della Gervasuti Foundation London Venice).
“Al centro una intelligenza anti-ficiale, cioè un fare artigianale, una lentezza ed un approccio intellettuale che ci serviranno presto se vogliamo dialogare con l’intelligenza artificiale” (conclude Federica Forti, curatrice del progetto).
L’evento è supportato dagli sponsor Botanica srl e Y+ ART SPACE (schede in cartella stampa) che vogliamo sentitamente ringraziare per aver creduto nel valore della iniziativa.
“Con grande piacere e consapevolezza supportiamo il lavoro di questi artisti su un tema per noi cruciale, quale la relazione e la connessione con i luoghi preservandone la natura e l'identità. Nel nostro parco botanico portiamo avanti con il Radicepura Garden Festival riflessioni intorno al paesaggio mediterraneo come espressione profonda di un modo di sentire e agire nel rispetto dei tempi lenti della natura, della capacità di rigenerarsi e resistere. Ecco allora che attraverso il linguaggio dell’arte si moltiplicano le occasioni di indagine che ci portano a cercare un modo possibile di coesistere nel nome dell’armonia, dell'essere parte di un ecosistema che l’uomo da secoli tenta di governare, ma che ci mostra sempre la sua forza veemente. Non a caso il prossimo tema sarà caos e giardino, definendo già due poli e due ambiti di discussione e pratica, sentendoci ancora di più in sintonia con le istanze presentate a questa edizione della Biennale” (dichiara Mario Faro, CEO di Botanica srl e Ideatore del Radicepura Garden Festival).
“Y+ ART SPACE è estremamente onorato di essere stato invitato a partecipare a questo progetto artistico. L'artista cinese Qiu Tao presenta il progetto artistico site specific "Domande sulla materia: memorie di latitudine e longitudine (Venezia)". Questa serie stata ideata per la prima volta a Macao, Cina, e ora, nella Piazza San Marco della Biennale di Venezia del 2024, la sua collaborazione con il team curatoriale porterà ancora una volta la sua pratica partecipativa”.
FIRMITAS UTILITAS VENUSTAS. A NEW PARADIGM riflette su “Venezia Straniera ovunque”, una città che non riconosce sè stessa, e che allo stesso tempo non è più compresa. La riscoperta dei tre valori su cui la città si fonda: firmitas, utilitas, venustas, come nuovo paradigma, invoca la ricostruzione di una comunità di individui consapevoli.
Alla Gervasuti Foundation, sede del Padiglione del Congo, si inaugura il giovedì 18 aprile, alle ore 22:00, con la performance e installazione site specific che realizzata insieme dagli artisti Kay Zevallos Villegas (KAY), Alessandro Librio e Stephan Zimmerli.
Il programma continua il giovedì 18, venerdì 19 e sabato 20 aprile, dalle 16:30 alle 20:30, presso lo storico Caffè Lavena. Primož Bizjak con il banco ottico, strumento privilegiato dall’artista, mostrerà una visione di città capovolta (come potrebbe essere se tutto tornasse com’era) da osservare lentamente. Nel mentre, in tre tavoli del Lavena, proprio su Piazza San Marco, lavoreranno agli altri artisti invitati.
La
Scuola di Santa Rosa (Francesco Lauretta e Luigi Presicce) presenta una tappa veneziana del progetto omonimo ideato da Lauretta e Presicce per ritrovare un senso di comunità ed il piacere di condividere la pratica del disegno: sarà possibile partecipare
disegnando liberamente in compagnia di altre persone. Gli altri due tavoli sono concepiti come colloquio intimo e individuale con l’artista:
Tao Qiu inviterà a partecipare alle sue time capsules “tracing the objects” che conterranno informazioni su chi si trovava nello stesso luogo e alla stessa ora in Piazza San Marco. Le capsules saranno poi nascoste in angoli remoti di Venezia e lasciate ai posteri come archeologia futuribile.
Stephan Zimmerli disegnerà live una psicogeografia di mappe mentali di Venezia, basate sul racconto orale dei partecipanti. Per partecipare a questa seduta (durata: 20 minuti) sarà necessario prenotarsi alla mail:
[email protected]