56. Biennale – Padiglione italo latino americano
Nell’edizione 2015 del Padiglione, che si inaugurerà nello spazio dell’Isolotto dell’Arsenale, l’IILA propone una grande installazione sonora realizzata grazie al lavoro di artisti provenienti dai Paesi latinoamericani membri dell’Istituto.
Comunicato stampa
Roma 22maggio 2015 / L’IILA-Istituto Italo-Latino Americano è presente da ormai 43 anni all’Esposizione Internazionale d’Arte - la Biennale di Venezia con il proprio Padiglione dedicato all’America Latina, realizzato in collaborazione con le Ambasciate dei Paesi latinoamericani membri e, come partner istituzionale, il Goethe Institut.
Nell’edizione 2015 del Padiglione, che si inaugurerà venerdì 8 maggio alle ore 12.00 nello spazio dell’Isolotto dell’Arsenale, l’IILA propone una grande installazione sonora realizzata grazie al lavoro di artisti provenienti dai Paesi latinoamericani membri dell’Istituto.
Gli antichi idiomi sono riuniti in quella che può essere considerata una Casa Comune dell’Arte, grazie all’attenzione artistica del Curatore Alfons Hug e del Curatore aggiunto Alberto Saraiva, nonché alla cura organizzativa del Commissario Sylvia Irrazábal, Segretario Culturale dell’IILA. Essi sono infatti testimonianza di come, anche nel campo culturale, oltre quello politico, scientifico ed economico, esista una disposizione al dialogo, all’incontro e al confronto nel rispetto reciproco e nella valorizzazione del pluralismo culturale.
Tema prescelto per il Padiglione America Latina-IILA alla Biennale Arte 2015 è quello delle “Voci indigene”: tale suggestiva tematica evoca la riappropriazione del patrimonio genetico-culturale originario attraverso l’ascolto delle radici profonde alle quali si vuole dare voce, spazio, diritto di espressione. Voci mai taciute che vogliono farsi sentire attraverso i secoli, raccontando la loro storia per testimoniarne la vitalità di usi, tradizioni, leggende, magie e valori nati dalla propria terra, attraverso una installazione sonora tesa a valorizzare una pluralità di espressioni di linguaggi di comunità locali e gruppi etnici autoctoni.
Il Padiglione America Latina-IILA vuole dunque essere luogo di quest’ascolto, cassa di risonanza che ci parla dei diritti della natura, del legame con la terra genitrice, dell’armonia tra le genti, di una sorta di antica innocenza mai perduta, temi cari al grande esploratore e naturalista tedesco Alexander von Humboldt che ci ha raccontato di quel suo famoso pappagallo che gli permise di ascoltare suoni e articolazioni fonetiche di gruppi etnici estinti o in via di estinzione del tesoro linguistico originario latinoamericano.
Così Alfons Hug ci ricorda che le voci amerinde non sono lingue morte ma al contrario un tesoro genetico-culturale vivo da riscoprire. La polifonia di idiomi, che si fondono in un unico messaggio raffinato e potente, approda a Venezia proponendo percorsi di lettura originali che si impongono con fierezza alla nostra attenzione e comprensione.
Nel Padiglione America Latina-IILA esporranno i seguenti artisti latinoamericani: Sofia Medici e Laura Kalauz (Argentina), Sonia Falcone e José Laura Yapita (Stato Plurinazionale di Bolivia), Adriana Barreto (Brasile), Paulo Nazareth (Brasile), Rainer Krause (Cile), León David Cobo, María Cristina Rincón e Claudia Rodríguez (Colombia), Priscilla Monge (Costa Rica), Fabiano Kueva (Ecuador), Mauricio Kabistan (El Salvador), Sandra Monterroso (Guatemala), Barbara Prézeau Stephenson (Haiti), Leonardo González (Honduras), Humberto Vélez (Panama), Raúl Quintanilla (Nicaragua), Erika Meza e Javier López (Paraguay), José Huamán Turpo (Perù), Gustavo Tabares (Uruguay), accompagnati dalla special guest Ellen Slegers (partecipazione speciale, artista tedesca legata all’America Latina).
IILA- Italo-Latin American Institute has been participating at the 56th International Art Exhibition – la Biennale di Venezia since 1972 with the own Pavilion dedicated to Latin America, carried out in collaboration with the Embassies of the Latin American members countries and Goethe Institut as institutional partner.
In the 2015 edition of the Pavilion, which will be opening on Friday, May 8th at noon, in the wide venue of Isolotto dell’Arsenale, IILA proposes a great sound installation realized thanks to the work of artists from the Latin American member countries.
Old languages are gathered in a sort of “Common House of the Art”, thanks to the artistic care of the Curator Alfons Hug and the Deputy Curator Alberto Saraiva, as well as the careful organization of the Commissioner Sylvia Irrazábal, Chief of IILA Cultural Department. In fact, they show a state of mind open to dialogue, encounter and comparison in cultural as well political, scientific and economic matters, based on mutual respect and valorization of cultural pluralism.
The topic chosen for this Biennale Arte 2015 is “Indigenous Voices”: it is extremely appealing and evokes a re-appropriation of the genetic-cultural heritage through listening to the deep roots, giving voice, space, freedom of expression. Never silent voices that want to be listened throughout the centuries, telling their story in order to testify the vitality of their customs, traditions, legends, magic and values sprung from the native earth, through a sound installation inclined towards the valorization of a plurality of languages of local communities and native ethnic groups.
The Pavilion of Latin American-IILA pretends to be the location of this listening, this sounding board that tells us about the natural rights, the bond with the earth from which we were born, the harmony between people, a sort of ancient never lost innocence. These topics were beloved by the great German explorer and naturalist Alexander von Humboldt, who told us about his famous parrot, thanks to which he could listen to sounds and phonetic articulations of the original Latin American linguistic treasure and of extinguished or on the verge of extinction ethnic groups.
Alfons Hug reminds us that the indigenous voices of Latin America are not dead. On the contrary, they are a living genetic-cultural treasure to be revalued. The polyphony of languages, that merge into a unique, refined and strong message, lands to Venice and proposes a new interpretation that proudly comes up to our attention and understanding.
In the Pavilion will be presented the following Latin American artists: Sofia Medici and Laura Kalauz (Argentina), Sonia Falcone and José Laura Yapita (Plurinational State of Bolivia), Adriana Barreto (Brazil), Paulo Nazareth (Brazil), Rainer Krause (Chile), León David Cobo, María Cristina Rincón and Claudia Rodríguez (Colombia), Priscilla Monge (Costa Rica), Fabiano Kueva (Ecuador), Mauricio Kabistan (El Salvador), Sandra Monterroso (Guatemala), Barbara Prézeau Stephenson (Haiti), Leonardo González (Honduras), Humberto Vélez (Panama), Raúl Quintanilla (Nicaragua), Erika Meza e Javier López (Paraguay), José Huamán Turpo (Peru), Gustavo Tabares (Uruguay), Ellen Slegers (as a special participation, German artist linked to Latin America).