57. Biennale – Padiglione andorrano
L’artista selezionato per rappresentare il Principato di Andorra è Eve Ariza. Nata in Francia nel 1973, ha perfezionato la sua padronanza della ceramica a Limoges (Francia). Attraverso ceramiche e manifestazioni attiviste, l’œuvre di Ariza è una meditazione costante sull’evoluzione della comunicazione umana.
Comunicato stampa
L'artista selezionato per rappresentare il Principato di Andorra è Eve Ariza. Nata in Francia nel 1973, ha perfezionato la sua padronanza della ceramica a Limoges (Francia). Attraverso ceramiche e manifestazioni attiviste, l'œuvre di Ariza è una meditazione costante sull'evoluzione della comunicazione umana.
La sua installazione, Murmuri, è una riflessione su un linguaggio universale, una ricerca approfondita sul materiale in mutazione e le origini della forma e del suono. Lavora sulla moltiplicazione della ciotola come contenitore di verità ed esperienza sensoriale attraverso la sua risonanza naturale. Strappa volutamente la sua base per rivelare una forma simile alla bocca, trasformando così la sua essenza e lasciando da parte il suo uso convenzionale.
Il progetto porta avanti la battaglia dell'artista contro il “bla”, il concetto di consumo eccessivo e sovralimentazione sulle immagini e suoni come fondamento unico tangibile della società di oggi. L'installazione diventa un'esperienza...........(scarica press kit per continuare a leggere)
The artist selected to represent the Principality of Andorra is Eve Ariza. Born in France in 1973, she perfected her mastery of ceramics in Limoges (France). Through ceramics and activist events, Ariza's works are a constant meditation on the evolution of human communication.
Her installation, Murmuri, is a reflection on universal language, an in-depth study of changes in material and the origins of form and sound. She works on reproducing the bowl as a container of truth and a sensory experience through its natural resonance. She purposely tears its base to reveal a mouth-like shape, thus transforming its essence and dismissing its conventional use.
The project carries on the artist's battle against “bla”, the concept of overconsumption and overfeeding on images and sounds as tangibly the sole foundation of today's society. The installation becomes a sensory experience