59. Biennale – Padiglione Azero
Il progetto Born to Love rappresenta l’Azerbaigian alla Biennale di Venezia.
Comunicato stampa
Padiglione dell’Azerbaigian
alla 59. Esposizione Internazionale d'Arte - La Biennale di Venezia
Born to Love
Esecutore: Fondazione Heydar Aliyev, Baku, Azerbaigian
Commissario: Ambasciatore Mammad Ahmadzada
Curatore: Emin Mammadov
Partecipanti: Zhuk (Narmin Israfilova), Infinity, Ramina Saadatkhan, Fidan Kim (Novruzova), Fidan Akhundova, Sabiha Khankishiyeva, Agdes Baghirzade
Coordinatori: Narmina Khalilova, Farhad Boyukzada, Paolo De Grandis, Carlotta Scarpa,
PDG Arte Communications
Sede: Piazza San Marco, Procuratie Vecchie, 139-153
Apertura al pubblico: 23 aprile – 27 novembre, 2022
Orario di apertura: 10.00 - 18.00 – Chiuso il lunedì (esclusi 25/04, 30/05, 27/06, 25/07, 15/08, 5/09, 19/09, 31/10, 21/11).
Comunicato Stampa
Stiamo vivendo una vita reale, o il nostro mondo è solo una simulazione ben fatta, e noi siamo solo linee in un codice informatico, zeri ed uno? Qualcuno più intelligente di noi, più avanzato e tecnologicamente superiore alla nostra civiltà, ha creato tutto questo mondo, l'universo - per caso, come un esperimento, o forse per divertimento.
Per la Biennale Arte 2022, il padiglione dell'Azerbaigian è orgoglioso di presentare Born to Love dal 23 aprile al 27 novembre 2022, che segna la quinta partecipazione dell'Azerbaigian all'Esposizione Internazionale d'Arte - La Biennale di Venezia, realizzata dalla Fondazione Heydar Aliyev.
Il curatore Emin Mammadov presenta l'affascinante mostra di opere di sette artiste azerbaigiane contemporanee che attinge dal fenomeno della Coscienza Infinita dell'Universo.
Nell'installazione Born to Love di Zhuk (Narmin Israfilova) l'elemento acqua è usato come l'ambiente che è alla base della nascita dell'umanità, a partire dal grembo della madre.
Zhuk (Narmin Israfilova), nata a Baku, Azerbaigian, nel 1992, vive e lavora a Baku, Azerbaigian
L'arte di Infinity con il suo All is Sacred ci immerge nell'oceano, dove le perle di percezione e saggezza possono essere nostre da afferrare e recuperare. Il suo progetto è guidato da un bisogno di essere un tutt'uno con l'essenza della natura e del mondo in cui viviamo.
Infinity, nata a Baku, Azerbaigian, nel 1984, vive e lavora a Baku, Azerbaigian.
Ramina Saadatkhan riunendo diverse estetiche e stili combina tecniche di collage pop-art con elementi di espressionismo astratto rivelando l'Energia del Caos.
Ramina Saadatkhan, nata a Baku, Azerbaigian, nel 1977, vive e lavora a Baku, Azerbaigian.
Fidan Kim (Novruzova) nel suo progetto Totem riflette l'evoluzione dell'umanità, il rapporto dell'uomo con gli animali e il principio fondamentale della vita, che è la sopravvivenza del più forte. La lotta dell'uomo con se stesso e con l'ambiente. E che in questo momento la protezione dell'ambiente, degli animali in particolare, è una priorità assoluta per tutti noi.
Fidan Kim (Novruzova), nata a Baku, Azerbaigian, nel 1997, vive e lavora a San-Francisco, USA
La figura della scultura Saltation di Fidan Akhundova riflette le diverse fasi della vita della donna. Non sappiamo cosa aspetta la donna che fa quel passo, il salto nell'ignoto. Il viaggio che stiamo per intraprendere è pieno di dubbi e difficoltà, ma è un viaggio più consapevole e più libero.
Fidan Akhundova, nata a Baku, Azerbaigian, nel 1989, vive e lavora a Berlino, Germania.
Sabiha Khankishiyeva con il suo progetto Dragon ci ricorda che tutto ciò che ci circonda, dal nostro ambiente alle più piccole cellule del nostro corpo, è composto da una moltitudine di elementi che si replicano. Nella scienza, tale fenomeno è definito geometria frattale. E pertanto, non possiamo negare la connessione tra il nostro subconscio, la coscienza e questo mondo. Anche l'occhio umano ama trovare questa simmetria in cui si manifesta la totalità dell'armonia.
Sabiha Khankishiyeva, nata a Baku, Azerbaigian, nel 1990, vive e lavora a Baku, Azerbaigian.
Con le sue immagini della vita che ci circonda, di ogni oggetto o momento non solo captati dalla macchina fotografica, ma piene di significato nascosto Agdes Baghirzade cerca di portarci più vicino alla perfezione divina. The other side of me incapsula vignette della nostra esperienza transitoria quotidiana.
Agdes Baghirzade, nata a Baku, Azerbaigian, nel 1975, vive e lavora a Baku, Azerbaigian.
L'uomo è un essere che è costantemente alla ricerca di se stesso e che in ogni momento della sua esistenza mette alla prova e riesamina le condizioni della sua stessa esistenza. In questo atteggiamento critico verso la propria vita risiede il suo vero valore. L'unica cosa che conta per l'uomo è l'installazione interiore dell'anima, il principio interiore, il privilegio dell'uomo e il suo dovere primario, inteso in un senso ampio, che ha una base non solo morale ma anche metafisica universale. L'uomo conosce il mondo attraverso i sensi: la vista, il tatto, l’udito… Ma siamo sicuri di ciò che sentiamo? Siamo certi che un sogno sia davvero un sogno, e che al risveglio troveremo la "vera" realtà e non un altro sogno?
Curatore
Emin Mammadov Consigliere artistico della Fondazione Heydar Aliyev, vive a Baku.
Nel 2012 è stato nominato Operatore Onorario dell'Arte della Repubblica dell'Azerbaigian. Mammadov ha ottenuto rapidamente riconoscimenti internazionali ed ha curato numerose mostre in Azerbaigian e in Europa. Mammadov ha curato Virtual Reality Padiglione Azerbaigian nel 2019, UNDER ONE SUN. The Art of Living Together Padiglione Azerbaigian nel 2017, ed ha anche curato le mostre Beyond the Line e Vita Vitale che sono state esposte al Padiglione dell'Azerbaigian della Biennale Arte 2015. Nel 2016-2018 ha curato la mostra internazionale itinerante Live Life a Londra, Parigi, Berlino, Tbilisi e Mosca.