EXPOSITION COLONIALE
Artista: Aleksandar Denić
Curatore: Ksenija Samardžija
Commissaria: Jelena Medaković, Direttrice del Museo della Città di Belgrado
Sede: Giardini della Biennale, Venezia
20 Aprile – 24 Novembre, 2024
Vernici: 17–18–19 Aprile, 2024
"Comunque, oltre alla storia ufficiale della memoria, esiste una storia non ufficiale del ricordo, che va ad aggiungersi alla prima e alla sua critica. Perché la storia non è solo ciò che è accaduto agli Stati, alle Nazioni e alle loro istituzioni, ma anche il riflesso e l’espressione di questi eventi sull'animo e sullo spirito degli individui: dall'esterno, la storia diventa interna, un evento diventa un'esperienza, e la storia diventa una biografia."
Đuro Šušnjić
Exposition Coloniale, nella sua ricchezza visiva, presenta spazi e luoghi di transito - residenze temporanee, che diventano cimeli sociali o momenti d’ansia trasmessi da una società in cui "ovunque tu vada e ovunque tu sia, incontrerai sempre estranei - loro/noi siamo ovunque." L’installazione di Aleksandar Denić si trova nel Padiglione Nazionale Serbo, che ancora oggi porta sulla facciata la monumentale scritta Jugoslavia, nazione che si è geo-politicamente dissolta a seguito dei conflitti che l’hanno devastata nei primi anni '90. Qui l'architettura diventa una struttura emotiva, confermando che essa non è solo forma e funzione, ma intrinsecamente pregna del contesto sociale e culturale in cui si trova. In questo modo il Padiglione Nazionale diventa non solo un edificio rappresentativo, ma un monumento vivente del paese frammentato e dell'identità perduta. Entrando nel padiglione serbo, ci si sente immediatamente come stranieri nel proprio paese. Aleksandar Denić interviene in questo spazio di riflessione e disagio, essendo lui stesso uno straniero, poiché è un artista che si è da tempo trasferito in Germania.
La curatrice di Exposition Coloniale, Ksenija Samardžija, chiarisce che il concetto centrale che guida l’artista in tutto il progetto ruota attorno all’utilizzo del “luogo”. Lo spazio del padiglione è concepito come un'eterotopia, un concetto coniato dal filosofo francese Michel Foucault per indicare quegli spazi che hanno la particolare caratteristica di essere connessi a tutti gli altri spazi, ma in modo tale da sospendere, neutralizzare o invertire l'insieme dei rapporti che essi stessi designano, riflettono o rispecchiano. Ksenija Samardžija afferma che: “Denić è un maestro nel manipolare gli elementi spaziali creando una dialettica tra situazioni architettoniche distinte che risultano visivamente sorprendenti e concettualmente provocatorie. Attraverso la manipolazione degli elementi spaziali, Denić crea una tensione che non deriva solo dall'opera fisica stessa, ma piuttosto dall'interazione tra lo spettatore e una narrazione su diversi livelli. La presenza di suoni, melodie, luci, impianti d’areazione e altri elementi sensoriali aggiunge ulteriore complessità all’installazione e contribuisce ulteriormente a sfuocare in modo disturbante il confine tra il reale e l’emotivo.
Il risultato è un'esperienza spaziale dinamica e coinvolgente, che si basa su componenti realistiche completamente reinterpretate e originalmente costruite. Le installazioni di Denić non si riferiscono a un luogo e a un tempo specifico, ma rappresentano modelli familiari che tutti riconosciamo e che potrebbero trovarsi ovunque. La sua capacità, al contempo monumentale e sottile nell’intimità dei dettagli, di creare una dialettica tra il "regno puro” e il surreale ci pone in una dimensione incerta di sconforto manifestandosi come un déjà vu o un ricordo vissuto intensamente che ci sconcerta. La creazione di un’esperienza della realtà sperimentata attraverso l’agitazione e la tensione è direttamente correlata alla tesi di Heiner Müller sulla costante necessità di mettere in discussione il sistema di pensiero e di valori attraverso la funzione dell’arte, così da rendere la realtà impossibile.”
Testi del catalogo: Frank Castorf, Ksenija Samardžija, Stevan Vuković, Christopher Yggdre
Construction Menagement: CDPC doo Belgrade, Arch. Rade Mihajlović
Assistente del Project Art department: Danilo Mladjenović
Assistente dell’artista: Nebojsa Antešević
Exhibition Designer: Isidora M. Nikolić
Special Project Adviser: Christopher Yggdre
Produzione e organizzazione: Belgrade City Museum
Con il principale supporto del Ministero della Cultura della Repubblica di Serbia |