ORT: Opératrice de Réseaux Temporaires
La mostra nasce dalla volontà di scambio ed interazione portata avanti da TILT (Renens, CH) e Spazio In Situ (Roma, IT).
Comunicato stampa
“ORT: Opératrice de Réseaux Temporaires”
dal 5 febbraio al 5 marzo 2022 Spazio In Situ
Spazio in Situ Via San Biagio Platani 7
Inaugurazione sabato 5 febbraio h 18:30 00133 Roma
Artisti:
Amandine Vaccaielli/ Julianne Rédersdorff/ Louis Gasser/ Benoît Moreau
La mostra nasce dalla volontà di scambio ed interazione portata avanti dalle due realtà, TILT (Renens, CH) e Spazio In Situ (Roma, IT). Uno scambio iniziato ormai due anni fa, che ha preso forma in primo luogo da TILT, dove a giugno si è svolto il progetto "Made In Italy" proposto da Spazio In Situ. Eccoci arrivati alla seconda tappa di questo dialogo, per la quale l'OFF-space romano accoglie lo spazio svizzero, per una mostra, che da un lato riprende il concetto di scambio interculturale e dall'altro, rimette al centro la costituzione di queste due iniziative, ossia spazi nei quali la curatela è tenuta da artisti.
Nel mondo dell'arte di oggi, il concetto di residenza artistica ha acquisito uno status
abbastanza particolare. È simile a una forma di passaggio obbligatorio per coloro che
cercano di affermarsi artisticamente nella società contemporanea. Nei paesi
occidentali e ben oltre, le residenze tendono a moltiplicarsi, imponendosi sul panorama del sistema dell'arte. Questa tipologia di esperienza è spesso accompagnata da un discorso che ne esalta le virtù di scambio tra culture e di confronto.
A seguito della decisione del Comune di Renens di assegnare a TILT tre mesi di residenza a Genova, gli artisti si sono chiesti quale potesse essere il termine di tale scambio? Come rendersi utili e cosa portarsi dietro che non ci fosse già?
Divertente diventa la situazione di ritrovarsi anche come realtà alternativa, nel ruolo di portabandiera. Una veste di rappresentanza regionale che sia TILT, che Spazio In Situ hanno deciso di indossare rendendo visibile questo senso di appartenenza tramite le loro pratiche artistiche.
Cosa succederebbe se questo sentimento diventasse lo scopo di questo progetto, che forma potrebbe assumere?
Due gruppi, quindi due risposte, e forse ancora più domande.
Espace TILT arriva a Roma, con un ritratto volutamente frammentato, frutto di una selezione arbitraria. Ne risulta una proposta essenzialmente immateriale, un'installazione nella quale si alternano inquadrature statiche e immagini dal vivo, lasciando emergere una sensazione ambigua. Potrebbe essere diverso, quando si affronta il concetto scivoloso d'identità?
Movimento, suono, immagini e ready-made, Un lavoro proteiforme e frammentato, che senza privarsi di ironia, si impossessa della questione di "Rete" ricorrendo a elementi sparsi sottratti dal proprio contesto che non si è cercato di semplificare.
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