Let them weave! Contemporary Polish Sewn Sculpture
La mostra presenta le opere di ventinove artisti polacchi, e due rappresentanti dei circoli artistici ucraini il cui medium artistico è l’arte tessile.
Comunicato stampa
La tessitura, che ci ha uniti, significa qualcosa di diverso per ciascuno di noi. […] può vedere la fibra come l'elemento base che costruisce il mondo organico del nostro pianeta, come il mistero più grande di ciò che ci circonda. Questa fibra costruisce tutti gli organismi viventi, le piante, il tessuto delle foglie e noi stessi, i nostri nervi, il nostro codice genetico, le nostre vene, i nostri muscoli. Siamo strutture fibrose.
Magdalena Abakanowicz
Le opere presentate nella mostra Let them weave! Contemporary Polish Sewn Sculpture comprende le opere di artisti attivi attorno al Centro Polacco di Scultura negli ultimi 40 anni, così come rappresentanti delle giovani generazioni. Includono, tra gli altri: Magdalena Abakanowicz, Alina Szapocznikow, Maria Pinińska-Bereś e Franciszek Orłowski.
Gli oggetti, le installazioni e le proiezioni presentate nella mostra costituiscono da un lato un dialogo con la storia della Biennale d’Arte, e dall’altro pongono l’attenzione sulla funzione stessa della Biennale di Venezia sulla quale l’emergenza pandemica e il regime di lockdown hanno lasciato importanti segni.
Restrizioni sanitarie e limitazioni agli spostamenti hanno portato il mondo a fermarsi per un po'. L’assenza del flusso dei turisti ha permesso alla natura di riappropriarsi dei propri luoghi.
La fibra o il filo qui è solo un pretesto. Le opere presentate, da un lato, indirizzano alle questioni ecologiche, e dall’altro alle questioni relative ai bisogni della comunità e della collettività pensando al futuro del mondo che ci circonda.
La mostra è una voce nel dibattito sulla condizione del mondo e degli esseri umani. Richiede speranza per un futuro migliore dell'umanità e del pianeta; è una risposta al logorio dato dalle immagini ricorrenti del disastro climatico e dei conflitti armati che distruggono le comunità. È una risposta creativa all'impotenza di fronte alla visione del disastro che diviene recepita normalità e della svalutazione dell’Antropocene innescando riflessioni nuove e provocanti.
La mostra presenta le opere di ventinove artisti polacchi, e due rappresentanti dei circoli artistici ucraini il cui medium artistico è l'arte tessile.
Magdalena Abakanowicz, Basia, Bettina Bereś, Jerzy Bereś, Paweł Błęcki, Tatiana Czekalska, Ewa Dąbrowska, Iwona Demko, Lia Dostlieva, Monika Drożyńska, Diana Grabowska, Helena Hafemann, Radka Horbaczewska, Sylwia Jakubowska, Ida Karkoszka, Małgorzata Lisiecka, Cecylia Malik, Aurelia Mandziuk, Małgorzata Markiewicz, Magdalena Moskwa, Teresa Murak, Mariia Mytrofanova, Franciszek Orłowski, Ewa Pachucka, Maria Pinińska-Bereś, Alina Szapocznikow, Elwira Sztetner, Agata Zbylut, Sofi Żezmer, Izabela Żółcińska