9 artisti italiani
una collettiva di Artisti italiani che vantano una notevole storia espositiva nazionale e internazionale.
Comunicato stampa
area24 space ha il piacere di presentare una collettiva di Artisti italiani che vantano una notevole storia espositiva nazionale e internazionale. Di estrazione e formazione diverse hanno in comune un lungo e costante impegno nel campo delle arti visive che li ha portati a raggiungere un evidente successo di pubblico e di critica. I lavori esposti, ricchi di significati e di valori, tutti realizzati con tecniche raffinate, formano un unicum di notevole spessore che ha la capacità di attirare lo spettatore ed instaurare una sorta di transfert emotivo che invita al dialogo e alla riflessione.
La mostra è composta da opere degli artisti:
Luigi Auriemma, artista e poeta nato a Napoli nel 1961, dove si è formato e diplomato in Pittura all’Accademia di Belle Arti. È fondatore e coordinatore della rivista d’arte LEONARDA. Al centro della sua ricerca è la riduzione della pittura, ma anche il dialogo tra opposti come la trasparenza del vetro e l’opacità degli altri materiali, come la vernice industriale con cui scrive parole sui suoi vetri. La parola assume un ruolo sempre più importante, da segno diventa una proposta di lettura dell’opera, come in è_cri_t (2010) o in C_END_RE (2013). Tra le esposizioni collettive e personali più importanti ricordiamo “Corpus Carsico”, Certosa di San Giacomo (Capri), “Per-formare una collezione”, Museo MADRE (Napoli), “Cryptica”, Museo del Sottosuolo (Napoli), “D_I_O_GENE”, MANN (Museo Archeologico Nazionale di Napoli), “C_END_RE” al Museo del Sottosuolo (Napoli), “Ipotesi arte giovane” Flash Art Milano. Sue opere sono inserite in collezioni pubbliche e private.
Antonio Barbagallo, nato a Nola nel 1955, vive e lavora a Napoli. La sua ricerca si muove nel solco dell’astratto informale, sul recupero del passato e dei suoi frammenti e sperimentando con una forte matericità, con l’uso di impasti terrosi e pigmenti e con tecniche più moderne di elaborazione elettronica dell’immagine. Collabora a lungo con Framart Studio, iniziando una serie di mostre personali e internazionali che lo vedono accanto ad artisti come Klein, Nagasawa, Oppenheim, Vettor Pisani. Tra le mostre più importanti ricordiamo nel 2003 la Biennale del Mediterraneo a Pertosa (a cura di Andrea Iovino) e “Struttura-Oggetto” presso la Reggia di Caserta e il Belvedere di S. Leucio, nel 2011 la 54° Biennale di Venezia, nel 2017 e nel 2019 espone al PAN. Nel 2020 realizza “Il grande mare che avremmo traversato”, virtual project e virtual exibition, inoltre tra il 2020 e il 2021 porta a compimento in Puglia “Semita aspera”, un’opera monumentale in cemento armato e pietre.
Prisco De Vivo, pittore, scultore, designer, poeta, nato a San Giuseppe Vesuviano nel 1971. È attivo dall’inizio degli anni ’90, dal ’98 collabora con la Galleria Mimmo Scognamiglio di Napoli che porta il suo lavoro ad Arte Fiera, Art-Cologne e Art-Brussels. La sua produzione si articola in cicli, i primi incentrati sull’inquietudine umana, con una ricerca che si esprime in una dimensione concettuale. In quelli più recenti, come Spose 2004-2006, Poetesse 2008-2009, Apparizioni 2011-2012, Volti di donna 2008-2013, Fiori luminosi 2014 si concentra sulla figura femminile vista come un’immagine tragica e metafisica. Nel 2014 inaugura Lucis – Art Studio Gallery, a Quadrelle (AV), all’interno del Parco Regionale del Partenio.
Pina Della Rossa, artista visiva e docente di Storia dell’Arte, attiva dagli anni ’80. I suoi medium vanno dalla fotografia, al video, alla pittura all’installazione. Nella sua ricerca, di matrice concettuale, introduce una riflessione sul rapporto tra Identità e Corpo, Memoria e Materia, e va oltre la scientificità dell’applicazione fotografica. La sua produzione è caratterizzata anche dall’impegno sociale, con progetti incentrati su temi come la lotta alla violenza. Nei suoi puzzle la sua opera si libera di ogni costrizione formale ed esplode nello spazio. Le sue opere sono inserite in numerose collezioni pubbliche e private, tra cui: MUSEO MADRE – Napoli; MUSEO NAZIONALE, Thebes – Grecia; MUSEO ALLOTROPYA, Antikyra – Grecia; MOBIUS Gallery, Massachusetts-USA. Nel 2016 è stata inserita nell’ATLANTE dell’ARTE CONTEMPORANEA a Napoli e in Campania, Loredana Troise (a.v.), a cura di Vincenzo Trione. Ha esposto presso numerosi musei e gallerie nazionali e internazionali.
Giuseppe Di Guida, nato a Lusciano nel 1955. Dal 2015 promuove e cura incursioni d’arte nei luoghi dell’ex Manicomio di Aversa, dove nasce il Museo della Follia, sigla identitaria che accompagna il suo lavoro nel sociale. La sua ricerca ha una forte matrice concettuale e si concentra sulla critica dei sistemi di potere e del capitalismo che ha depauperato e mercificato l’uomo e i suoi valori. Numerose sono le mostre personali e collettive che l’artista ha promosso a partire da “Disegno Campania” 1988 a cura di Enrico Crispolti, tenutasi a Morcone (BN) e “La provincia e l’impero” a cura di M. Crescentini, Trentola, Orvieto, Paliano, del1989, “I colori del libro” Palazzo ducale di Lusciano, Galassia Gutemberg Napoli 1998.
Luigi Pagano, nato a Scafati nel 1963, diplomato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Fin dagli anni ’80 la sua ricerca pittorica è rivolta a una visione osmotica tra natura rivelata e natura nascosta. Tra medium sempre diversi, dai catrami, alle combustioni su lamiera alle più recenti tele la materia trova sempre la sua dimensione. I suoi lavori sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private italiane ed estere tra cui (in permanenza) Chiesa di San Lio a Venezia, il Museo Stauròs di San Gabriele, il Music und Theater di Monaco di Baviera, Collezione permanente Museo Frac, Baronissi (SA), Museo di Arte Moderna di Hangzou (Cina), Museo del Novecento, Castel Sant’Elmo, Napoli. È tra i trenta artisti italiani che hanno illustrato i Lezionari della Chiesa Cattolica Italiana.
Enzo Palumbo si avvicina all’arte negli anni ’70 quando al Liceo Artistico ha l’opportunità di studiare con docenti come Mario Persico, tra i fondatori del gruppo ’58. Intraprende viaggi all’estero, dove può vedere le opere dei grandi dell’arte moderna come Dalì, Picasso, Kandinsky, Klee e acquisisce consapevolezza artistica. Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove oggi svolge l’attività di docente e inizia la sua produzione, sperimentando con varie tecniche. Dell’attività espositiva si ricorda: “Di natura personale” Campanile di Saviano Napoli, 2017, “Del tuono del lampo ed altre metamorfosi” PAN (Palazzo delle Arti di Napoli) 2018, Installazione permanente “Tracce di rissa” presso la Metropolitana di Scampia a cura della Fondazione PLART.
Felix Policastro nato nel 1961 in Venezuela. Vive e lavora nella piana del Vesuvio. La sua ricerca artistica è nel segno del “progetto divino”, il tentativo, cioè, di instaurare un rapporto intellettuale tra uomo e natura. La mostra personale del 1990 “Pluvia”, esposta a Napoli nella sede Consolato del Venezuela e “Alcabala” nel 1992 a Toulouse in Francia, fissano un momento importante nella sua ricerca artistica: qui inizia un percorso che vede nuovi strumenti e forme di astrazione arcaica in cui si interroga sulla necessità dell’arte nella società contemporanea. Nel giugno del 2010 presenta “NOTEXT” negli spazi del Museo Plart di Napoli, è presente alla 54 Biennale di Venezia.
Stefania Sabatino, artista partenopea, docente di Disegno e Storia dell’Arte e laureata in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli. La sua ricerca artistica si articola tra pittura, design, installazione, performance e video arte. Nei suoi lavori scompone il soggetto umano andando a scrutarne ogni dettaglio, deformandolo, esasperandolo, astraendolo. Importante è anche la linea del disegno, che non funge solo da contorno ma è anche segno, ha una sua gestualità, evidenzia pieni e vuoti, volumi e spazi. Le sue opere sono in molte collezioni, tra cui la Pinacoteca Provinciale di Salerno, Museo “Stanislao Kuckiewicz” Castel di Sangro, Museo Mineralogico Campano di Vico Equense, Collezione Villa Aprile ad Ercolano Napoli, Collezione “Segni” Torino.