‘900 sconosciuto: riflessi e riflessioni

Informazioni Evento

Luogo
ARANCIERA IN SAN SISTO
Via Di Valle Delle Camene 11, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
28/10/2012

ore 16.30

Contatti
Email: info@apaiarte.it
Generi
arte contemporanea, collettiva

Mostra-Convegno: ‘900 sconosciuto: riflessi e riflessioni.

Comunicato stampa

“L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento.” Così stabilisce l’art. 33 della Costituzione italiana nell’atto in cui viene promulgata dal capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola il 27 dicembre 1947.
Ancor oggi si discute sull’accezione di questa corta parola “arte”, due vocali e due sillabe unite. Di certo ne conosciamo la sorgente ed il percorso qual fiume lento e pieno fin dagli albori della storia umana, che nel ‘900 trova la sua grande diga. Si abbandona qui la definizione omni comprensiva di arte e opera d’arte dando luogo a termini che esprimono un concetto aperto, in cui tutte le possibili definizioni dell’arte confluiscono. Il ‘900 si fa così portavoce di una crescita intimistica, già avviata verso la fine del secolo precedente da pensatori come John Ruskin - morto il 20 gennaio 1900. Egli scriveva “L’arte migliore è quella in cui la mano, la testa e il cuore di un uomo procedono in accordo.” Nascono quindi Manifesti, Movimenti, Pacifisti, Ecologisti, Spiritualisti. L’irrazionalismo orientale sembra aver la meglio sul razionalismo occidentale. Scopriamo così l’artista viennese Friedensreich Hundertwasser, nato il 15 dicembre 1928, vero nome Friedrich Stowasser. Hundertwasser è il nome d’arte che egli si attribuì nel 1949: significherebbe 100 acque per alcuni, per altri qualcosa tipo cambio le 100 acque, che collegandolo al nuovo nome (Friedensreich che significa regno di pace) potrebbe assumere un significato del tipo il regno di pace delle 100 acque. Un concetto sicuramente in linea col suo essere pacifista ed ecologista. O, ancora, Gustavo Rol, noto soprattutto per la sua fama di “uomo dei prodigi”. Meno per la sua attività di pittore, campo artistico da lui prediletto insieme a quello musicale, dove si dilettava suonando il violino e il pianoforte. Egli dipingeva con soli 3 colori utilizzando la pittura come linguaggio universale per diffondere il suo testamento spirituale. E potremmo andare, e andremo, avanti e avanti ancora.
Insomma, pensavamo di sapere quasi tutto, o molto, sul secolo appena trascorso, ci siamo accorti di conoscerne solo i “colori primari” e non le mille e più sfumature che hanno contribuito a comporre l’arcobaleno “Novecento”.
Laura Lucibello