A boat is a floating piece of space toward the Horizon

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA ALFONSO ARTIACO
Piazzetta Nilo 7 80134 , Napoli, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Monday - Friday 10 am / 7 pm

Vernissage
08/06/2017

ore 19

Artisti
Fia Backström, Bethan Huws, Lucy Dodd, Silke Otto-Knapp, Rochelle Goldberg, Aislinn McNamara, Karin Schneider, Studio for Propositional Cinema
Curatori
Piper Marshall
Generi
arte contemporanea, collettiva

Questa mostra intende presentare la ricerca di otto artisti internazionali, qui tutti focalizzati sulla tematica delle coordinate topografiche della città di Napoli e più in generale dell’Italia, come modello per pensare l’arte contemporanea.

Comunicato stampa

A giugno la Galleria Alfonso Artiaco ospita una mostra intitolata: A boat is a floating piece of space, toward the Horizon, un group show curato da Piper Marshall. Questa mostra intende presentare la ricerca di otto artisti internazionali, qui tutti focalizzati sulla tematica delle coordinate topografiche della città di Napoli e più in generale dell’Italia, come modello per pensare l’arte contemporanea. I lavori in mostra offrono un itinerario fluttuante, un percorso che rivela confini tradizionalmente pensati come statici che si piegano e mutano in un processo fluido. Nel complesso questo show intende rivelare una rete liquida che in tempo reale ci porta a viaggiare, pensare e fluire.

Lungo la costa di Napoli piccoli corpi d'acqua interrompono e contrassegnano il terreno. Lago Patria, Lago Fusaro, Lago d'Averno sono solo alcuni di questi bacini. Questi corpi d'acqua offrono un curioso caso di studio.
Perché, a prima vista, l'oceano sembra separato dalla terraferma e il mare Tirrenico si affaccia sulla riva. Tuttavia, osservata da un altro punto di vista, quest’acqua trova scorrevolezza all'interno del basamento, arrivando così a confluire con la massa interna del terreno attraverso i piccoli laghi che si trovano al suo confine. L'esterno una volta pensato per essere separato, viene lasciato confluire e finisce contorcendo qualsiasi confine statico con l'interno, obliquamente piegando la loro opposizione attraverso un piano ondulato.
Sebbene non esista una banca senza fondo e un riflusso senza flusso, l'acqua all'interno e intorno a questo porto dimostra l'importanza di un mezzo che scorre in entrambi i modi. Questa linea di pensiero, che tradizionalmente separa i confini, tra il dentro e il fuori, tra il liquido e il solido, altera e ricollega il tutto attraverso un’interfaccia acquosa.

L’acqua come modello teorico e modello di tempo reale offre uno studio di casi di spostamento delle relazioni spaziali da macro a micro, un itinerario topologico, una rete liquida in tempo reale. La topologia viene qui usata come un termine scientifico che riguarda le proprietà di continua trasformazione di figure geometriche. Si dice che due figure, come l'oceano e il lago, siano equivalenti a livello topologico se l’uno può deformarsi nell’altro attraverso una piega, uno stiramento o una torsione senza però strapparsi o tagliarsi. La città si lega topologicamente ad altri porti di chiamata, altri corpi d'acqua e di terra, attraverso questo stesso passaggio acquoso. Basti pensare alla moltitudine di caverne che esistono sotto la superficie della città che vediamo. Qui uno può trovare acquedotti creati per ridirigere il corso dell’acqua che da Roma arrivava a Napoli. La sorgente liquida che collega le città ribolle e fuoriesce dalle celebri fontane. I bacini di questi raccordi raccolgono l'acqua che cade insieme alle monete. Lo scambio economico qui segue una forma d’interazione sociale, dove i soldi depositati permettono una razionalizzazione di un desiderio o una promessa da soddisfare.
Insieme a questo flusso di desiderio, così anche i messaggi e le immagini circolano, con ogni messaggio un desiderio viene gettato, traducendosi così in un’operazione visibile che permette di rileggere questi stessi flussi di desiderio.
Così come questi flussi si asciugano, così fanno anche i sogni.
In questo spazio topologico non è disponibile un confine fisso così come nessuna posizione centrale di messa a fuoco, ma noi come osservatori siamo informati da un campo di relazioni sensoriali, l'esperienza di un processo di marea, un processo fluido. In questo modello topologico, l’orizzonte si piega, trasgredendo lo spazio fisso per offrirci una nuova direzione arrotondata. Cosa succede quando guardiamo all’acqua e non alla solidità: come interferiscono tra loro diverse fonti d’acqua, come si fondono e si disperdono l’uno con e nell’altro? Le risposte artistiche sulla tematica dell'acqua offrono un insieme alternativo di coordinate con le quali interpretare la rete liquida che permette di viaggiare, lubrificare e far avanzare.

The June exhibition at Alfonso Artiaco will be A BOAT IS A FLOATING PIECE OF SPACE, TOWARD THE HORIZON, a group show curated by Piper Marshall. This exhibition showcases artistic positions from eight international artists, all of whom meditate upon the topographic coordinates of Naples, Italy as a model for thinking with contemporary art. The artworks in this exhibition offer a flowing itinerary, a route which reveals borders traditionally thought of as static to bend, shift, and power fluid process onward. Taken together this exhibition demonstrates a real-time liquid network with which we can think, travel, and flow.
Along the coast of Naples, small bodies of water interrupt and mark the terrain. Lago di Patria, Lake Fusaro, Lake Avernus are just a few of these basins. These bodies of water offer a curious case study. For, at first view, the ocean seems separate from the mainland itself, the storied Tyrrhenian Sea lapping up against the shore. However, taken from another vantage point, this water finds fluency within the bedrock and joins the internal land mass via the small lakes at its border. The outside, once thought to be separate, is let in and eventually twists any static boundary with the inside, obliquely bending their opposition through an undulating plane. While there is no bank without a bottom, and no ebb without a flow, the water in and around this port demonstrates the importance of a medium which flows both ways. In this line of thought, that which separates the traditional boundaries, inside from outside, liquid from solid alters and instead connects through a watery interface.
The water-way as a theoretical and real-time model offers case study of a space for shifting spatial relations from macro to micro, a topological itinerary, a real-time liquid network. Topology here is a scientific term, one that is concerned with those properties of geometric figures that are under continuous transformation. Two figures, such as the ocean and the lake, are said to be topologically equivalent if one can be deformed into the other by bending, stretching, twisting and the like, but not by tearing or cutting. The city becomes tethered topologically to other ports of call, other bodies of water and of land, via this watery passageway. Just think of the many caverns that exist below the surface of the city as we see it. Here one can find aqueducts built to redirect the fluency of water from Rome toward Naples. The liquid source connects the cities, bubbling up and spilling out from the mouths of their respectively celebrated fountains. The basins of these spouts collect falling water along with coins. The economic exchange here follows a form of social interaction, where the money deposited permits a rationalization, an equivalent wish or promise to be fulfilled. Along with this flow of desire so too messages and images circulate, with each message, a wish is cast and translates into an observable operation, thereby making flows of desire “read.” When these flows dry up, so too do dreams.

In this topological space, no fixed boundary, and no central position of focus are available, rather we as observers are in-formed by a field of sensory relations, the experience of a tidal, fluid process. In the topological model, the horizon bends, transgressing fixed space to offer a new, rounded direction. What happens when we look to water rather than toward solidity; how do different “waters” interact, pool, and disperse from another? The respective artists in this exhibition offer a repositioning of the landscape, collapsing the boundaries traditionally perceived as static. The artistic responses to the motif of water offer an alternative set of coordinates for the liquid network to travel, lubricate, and power onward.

Piper Marshall