A Calice non c’è il mare… – Enzo Gagliardino

Informazioni Evento

Luogo
CASA BRICCO
loc. casa bricco , Calice Ligure, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
06/09/2014

ore 16

Artisti
Enzo Gagliardino
Generi
serata - evento

Gagliardino, ‘reduce’ del periodo d’oro calicese, ha avuto con il paese e con Franz Paludetto una storia di “convergenze parallele” – esaltata quest’anno da 3 Città, 3 Spazi, 3 Mostre, esposizioni-evento organizzategli dal direttore artistico del Castello di Rivara a Torino, Roma ed appunto nel crocevia internazionale incastonato nel Canavese: come non concludere, in bellezza, a Calice?

Comunicato stampa

ESTERNO | INTERNO
opere di ENZO GAGLIARDINO

sabato 6 settembre 2014
dalle ore 16.00

CASA DEL BRICCO di Gianni Viola
località Bricco, Calice Ligure, SV

Einstein ci ha dimostrato come il tempo - non lineare né assoluto – sia semplicemente un elemento, relativo, utile alla spiegazione dei fenomeni…quasi a dimostrazione, fenomenali sono state le numerose performances tenutesi a Calice Ligure - nei primi anni ’70, sotto l’egida di Franz Paludetto - dall’invariabile titolo “a Calice non c’è il mare…”: ormai straordinariamente lontane ma, contestualmente, eccezionalmente vicine per vivacità ed inventiva.

Si, perché questi furono forse gli unici momenti di vera aggregazione culturale per il ‘gruppo’ (Enzo Gagliardino ne fu il rappresentante più giovane) creatosi nell’immediato entroterra ligure, che non era e non volle mai essere una scuola d’arte: la partecipazione in mostra “per delega” di Emilio Scanavino, il finto matrimonio celebrato al Tre, tra Mambor e Nanda Vigo, il torneo di ping-pong di Stefanoni, il funerale per Lenin di De Filippi, la bandiera americana di Locci, il plastico della città tecnologica sul torrente Carbuta di Urano Palma, l’evidenziatore di Mambor, il dipingendo tutto il giorno di Stuart Berkeley, la presentazione del figlio Antonio di Aldo Mondino…

Momenti irripetibili? No, il tempo, appunto, è relativo, ed i fenomeni, anche se eccezionali, rinnovabili. Così è stato nel corso degli anni per Paludetto, che saltuariamente si è concesso e ci ha concesso di godere serate uniche al ‘Bricco’ di Calice (oasi nel verde messagli a disposizione da Gianni Viola, che degli artisti sempre è stato mecenate) insieme a straordinari amici, presenti comunque: fisicamente o con le loro opere.

E Gagliardino, appunto ‘reduce’ del periodo d’oro calicese, ha avuto con il paese e con Franz Paludetto una storia di “convergenze parallele” - esaltata quest’anno da 3 Città, 3 Spazi, 3 Mostre, esposizioni-evento organizzategli dal direttore artistico del Castello di Rivara a Torino, Roma ed appunto nel crocevia internazionale incastonato nel Canavese: come non concludere, in bellezza, a Calice?

Qui mi permetto di fare un altro piccolo/grande passo indietro, nuovamente negli anni ’70, quando qualche architetto radicale tentò di ‘rompere’ con l’anonimo stile transnazionale proponendo un qualcosa di maggiormente “comunicativo” (lo stesso concetto alla base delle performances calicesi), come Ugo La Pietra, che tentò portando colti elementi formali dall’interno verso l’esterno degli edifici…Perché questa citazione? Mi è fluita spontanea quando Franz mi ha parlato dell’evento organizzato al ‘Bricco’: deviare l’asse visivo, la percezione dell’osservatore sugli edifici, utilizzando l’arte di Enzo Gagliardino. Gli spazi di relazione che dominano le sue opere, le campiture piene ed i mattoni, il loro alternarsi su involucri di facciate, le superfici interrotte da lunghi ‘tagli’ di ciminiere e grandi vetrate o da piccoli ‘tagli’ di finestre ‘nuvolose’, i ritmi di piani e vuoti, le percezioni visive orizzontali e verticali, l’attenzione bidimensionale allo spazio esterno, daranno ancor più sensazioni di chiusura e costrizione se a loro volta chiuse e costrette affiancate ossessivamente in un ambiente ristretto. Violenta percezione di contrapposizione tra esteriorità ed interiorità? Soglia di dialogo tra interno ed esterno? Limite di difesa forse permeabile o soffocante chiusura a qualsiasi trasparenza? Comunque un ulteriore tassello per scoprire o riscoprire l’Artista, il Curatore e Calice Ligure, dove non c’è il mare ma…

Armando d’Amaro