A Cielo Aperto 2018
L’Associazione Culturale Vincenzo De Luca presenta due nuove opere ambientali nell’ambito del progetto A Cielo Aperto, a cura di Bianco-Valente e Pasquale Campanella, attività di ricerca e sperimentazione nel mondo dell’arte contemporanea nel Comune di Latronico: (T)here di Giovanni e Giuseppe Giacoia e Billboards del fotografo Maurizio Montagna
Comunicato stampa
(T)here è un progetto di una mappa comunitaria iniziato nel luglio 2017, con azioni performative e camminamenti sul territorio urbano di Latronico, che vede la sua conclusione con l’inaugurazione di un’opera permanente in località Arenara.
La scultura, installata in un ambiente naturale, consiste in un blocco di pietra grigia di Latronico sulla quale sono stati creati 23 vuoti e 23 tasselli incisi con iscrizioni in forma simbolica.
Le iscrizioni sono la sintesi delle informazioni sensoriali raccolte durante le ricognizioni sul territorio che, Giovanni e Giuseppe Giacoia, hanno proposto alla cittadinanza.
Il progetto ha utilizzato le mappe come formazioni astratte simboliche e il camminare come gesto estetico ed esperienziale; si è sviluppato in due fasi: la raccolta delle Scatole mnemoniche e la semina dei Sigilli sui tasselli.
Durante la raccolta, i partecipanti, attraverso l’uso consapevole dei sensi e usando le Scatole mnemoniche, hanno accumulato informazioni passeggiando sul territorio; nella fase della semina i segni, le tracce e le percezioni sensoriali, raccolte in forma scritta o disegnata, sono state ridotte a elementi visuali essenziali sotto forma di sigilli.
I sigilli condensano memorie, auspici, ricordi e desideri cosparsi sul territorio.
(T)here riflette sulla distanza tra mappa cartografica e realtà, tra il lì (there) e il qui (here); tra realtà fisiche e rappresentazioni visuali. Apre un dialogo sull’idea di luogo, sulla relazione tra migrazione e permanenza e sulla costruzione dell’identità di un territorio.
La forma scultorea si compone di una roccia che conserva la sua natura e che permane sul luogo, mentre i sigilli sono mobili, mostrano l’intervento attivo dell’uomo e il desiderio di comunicare realtà visibili.
L’opera, contiene in sé una mobilità, i sigilli sono estraibili e potrebbero essere rimossi dalla roccia madre per essere custoditi in altri luoghi, come semi sparsi ovunque. Nel retro di ogni sigillo sono riportate le coordinate geografiche e nel tempo le persone potrebbero ricongiungerli alla roccia madre.
Maurizio Montagna, dopo aver tenuto un workshop di fotografia del paesaggio a Latronico nel 2017, ha sviluppato il progetto di un’opera permanente in località Arenara.
Billboards trae le sue radici da una ricerca personale dell’artista di cui fa parte anche l’omonimo progetto editoriale pubblicato nel 2008, un rigoroso catalogo che ritrae più di 80 cartelli pubblicitari di grande formato in disuso, fotografati in serie. Un progetto attraverso una lettura documentaria che non fa leva su quello che il cartello inquadra o delimita, ma seleziona e costruisce oggetti collocati nel paesaggio e interpretati come ready made. Eliminando la loro funzione, gli espositori e i pannelli pubblicitari acquisiscono una peculiare indipendenza, si trasformano in sculture e installazioni. Difatti, Billboards è un’installazione sull’osservazione del paesaggio in cui l’artista-fotografo ci pone di fronte a un cartello pubblicitario di 6 metri per 3, senza fondo, in modo che noi possiamo, come in un fotogramma, osservare una porzione di paesaggio che in questo caso muta col passare del tempo. L’idea della temporalità e della mutevolezza dell’immagine fa sì che l’opera di Montagna non sia un semplice “oggetto”, un ready made del mondo dell’arte, ma un dispositivo per capire e interpretare le immagini in una visione immersiva della realtà. Sicuramente tra i fotografi contemporanei, Luigi Ghirri ha realizzato interessanti immagini su oggetti che incorniciano una parte del soggetto, non solo cartelli ma manufatti che si possono assimilare al concetto stesso di cartello/supporto, contenitore di una potenziale inquadratura del paesaggio. Inquadratura che, anche negli scatti dei cartelloni vuoti di Uriel Orlow, registra una visionarietà che non inquadra nulla al di fuori del cielo.
Al contrario, l’operazione concettuale che attua Maurizio Montagna è quella di una presa di coscienza rispetto al paesaggio che ci circonda, ai piedi del monte Alpi, che sovrasta Latronico, dove posiziona in un punto preciso un cartello defunzionalizzato. Oggetto non più di comunicazione pubblicitaria ma dispensatore di immagini continue e mutevoli, dove il passante o il visitatore diventano prioritari per la fruizione e la costruzione di questi frammenti di paesaggio.
Associazione Culturale Vincenzo De Luca
L’Associazione Culturale Vincenzo De Luca si costituisce nel 2005 a Latronico, in Basilicata. Ha promosso, autofinanziandosi, il progetto A Cielo Aperto, un’occasione per fare il punto sul senso e sui possibili sviluppi dell’arte in relazione a un contesto locale e alle sue specificità. La progettualità praticata nei laboratori è stata un elemento fondamentale per il dialogo e il coinvolgimento dei cittadini. La politica culturale messa in atto si inserisce nel dibattito in corso sull’arte contemporanea, per lo sviluppo di un localismo consapevole, da cui far emergere storia, forme materiali e simboliche che accrescano il valore di spazio e luogo pubblico.