A Cielo Aperto – Per Fare un Tavolo. Arte e territorio
Affissione pubblica di manifesti nel centro storico di Latronico.
Comunicato stampa
Per Fare un Tavolo. Arte e territorio
Evento ideato e organizzato da Bianco-Valente e Pasquale Campanella nell'ambito del Padiglione Italia alla 17. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia
Intervento pubblico
Affissione pubblica di manifesti nel centro storico di Latronico
Inaugurazione: 04 agosto 2021, ore 18.30
Vico Settembrini 2, Latronico (PZ)
Dal 04 agosto al 02 settembre 2021
Visite guidate:
04 agosto 2021, ore 18.30
12 agosto 2021, ore 18.30
18 agosto 2021, ore 18.30
Ritrovo: Vico Settembrini 2, Latronico (PZ)
Presentazione del libro
Per fare un tavolo. Arte e territorio
Edito da Postmedia Books
Intervengono: Costanza Meli, Alessandra Pioselli, Carmela Rinaldi, Pietro Gaglianò, Gianni Romano.
19 agosto 2021, ore 22:00
Piazza della Libertà (piazzetta San Giovanni), Latronico (PZ)
La presentazione sarà diffusa online con Facebook Live dall’account del Padiglione Italia alla Biennale di Architettura 2021: Resilient Communities_Venezia
A Cielo Aperto partecipa con l'evento Per Fare un Tavolo. Arte e territorio a Comunità Resilienti, Padiglione Italia alla 17. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, curato da Alessandro Melis e promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. L’attività di A Cielo Aperto, a cura di Bianco-Valente e Pasquale Campanella, è sostenuta dall’Associazione Culturale Vincenzo De Luca che ha avviato da molti anni una ricerca sulle pratiche dell’arte in relazione alle specificità del proprio territorio, con l’intervento di artisti in residenza per la realizzazione di un museo all’aperto.
A Cielo Aperto coglie l’invito di Alessandro Melis con la creazione di un progetto in cui sono state coinvolte personalità provenienti da diversi ambiti disciplinari che hanno preso in esame tematiche come: arte e territorio, esiti, mediazione politica, ruralità, localismo consapevole, bene comune, pratiche artistiche e sviluppo economico.
I contributi di urbanisti, architetti, artisti, storici dell’arte, sociologi, antropologi, economisti e geografi saranno restituiti in un intervento di arte pubblica con l’affissione di 34 manifesti nel centro storico di Latronico e con la pubblicazione di un libro, edito da Postmedia Books.
Per Fare un Tavolo. Arte e territorio considera un’ulteriore possibilità dello spazio pubblico, sottolineando alcuni fattori di cambiamento della public art che spingono alla ridefinizione del ruolo "pubblico" dell'arte, degli artisti e delle comunità.
I manifesti prodotti sono da considerarsi come un dialogo fra diversi punti di vista, con l’intento di non armonizzare le differenze ma, al contrario sottolinearle, facendo emergere un’altra Italia: quella delle aree interne.
Questo intervento è sì artistico, ma vuole anche aprire una discussione sui modi in cui si possono rivivere e riattivare i territori, sperimentando metodi di comunicazione che non esulano da un confronto “stretto” con la storia locale, non nella direzione di un ripristino del folklore o di un passato che non c’è più, ma spostando l'attenzione dall'oggetto al processo, dal materiale alla narrazione, dallo spazio alla comunità, in termini di nuove possibilità culturali. Differenza e complessità si registrano e si evidenziano nel progetto Per Fare un Tavolo. Arte e territorio, con il quale si vuole indagare sulle specificità dei territori per recuperare un legame profondo con lo “spirito dei luoghi”.
Diversità e dialogo emergono anche dalla pubblicazione in cui, oltre alla riflessione e all’analisi teorica, si confrontano alcune fra le migliori esperienze artistiche italiane che in anni di lavoro hanno saputo mettere insieme “bellezza” e “politica”. Il libro non è da considerarsi come una pubblicazione a sé ma come un’espansione dell’intervento artistico. Sarà presentato a Latronico alla presenza di Costanza Meli, Alessandra Pioselli, Carmela Rinaldi, Pietro Gaglianò, Gianni Romano e online, tramite Facebook Live, sull’account del Padiglione Italia alla Biennale di Architettura 2021: Resilient Communities_Venezia.
Il progetto include contributi di: Rita Elvira Adamo, Aperto_art on the border, Emanuela Ascari, Aste & Nodi, a.titolo, Giorgio Azzoni, Federico Bacci, Mary Baldassarre, Katia Baraldi, Stefano Boccalini, Luca Bertoldi, Pino Bruno, Giusi Campisi, Ca’Mon, Beatrice Catanzaro, Francesca Comisso, Casa delle Agriculture, Caretto / Spagna, Cemento amato, Leone Contini, Emanuela Coppola, Luigi Coppola, Sergio Cotti Piccinelli, Stefania Crobe, Carlo De Luca, Antonio De Rossi, Alessandro Esposito, Pietro Gaglianò, Lucia Giardino, Emilia Giorgi, Guilmi Art Project, Interferenze / Liminaria, Fabio Landolfo, La Rivoluzione delle Seppie, Gabriele Leo, Daniela Luisi, Angelo Maggio, Grazia Mappa, Paolo Mele, Costanza Meli, Alessandro Melis, Antonio Ottomanelli, Rossano Pazzagli, Luisa Perlo, Marco Petroni, Alessandra Pioselli, Leandro Pisano, Daniela Poli, Post Disaster Rooftops, Ramdom, Rete Nazionale Giovani Ricercatori Aree Interne, Riabitare l'Italia, Carmela Rinaldi, Monica Sgrò, SITI, Stato di Noia, Filippo Tantillo, Vincenzo Tenore, Ivano Troisi, +tstudio, Giovanni Viceconte, Veronica Vitale, Kathryn Weir, Museo Wunderkammer, Claudio Zecchi.
La partecipazione agli eventi è gratuita, i partecipanti dovranno rispettare il distanziamento fisico e le altre misure anti-COVID 19.
Associazione Culturale Vincenzo De Luca
L’Associazione Culturale Vincenzo De Luca si costituisce nel 2005 a Latronico, in Basilicata. Ha promosso, autofinanziandosi, il progetto A Cielo Aperto, a cura di Bianco-Valente e Pasquale Campanella, un’occasione per fare il punto sul senso e sui possibili sviluppi dell’arte in relazione a un contesto locale e alle sue specificità. La progettualità praticata nei laboratori è stata un elemento fondamentale per il dialogo e il coinvolgimento dei cittadini. La politica culturale messa in atto si inserisce nel dibattito in corso sull’arte contemporanea, per lo sviluppo di un localismo consapevole, da cui far emergere storia, forme materiali e simboliche che accrescano il valore di spazio e luogo pubblico.