A due passi dal caos
In mostra opere di Emanuela Fiorelli e Paolo Radi.
Comunicato stampa
Nell’ambito della ROME ART WEEK 2024, lunedì 21 ottobre alle ore 17:30, si inaugura la mostra “A due passi dal caos. Opere di Emanuela Fiorelli e Paolo Radi”, primo evento nei nuovi spazi dello Studio Briguglio, pensati e configurati per accogliere esposizioni e incontri incentrati sulla cultura del progetto e sul rapporto tra arte e architettura.
A due passi dal caos richiama la dimensione calma e defilata dello Studio, nell’ex area industriale di Nuovo Trastevere lambita da consistenti e continui flussi urbani, ma è anche e soprattutto metafora di una involontaria quanto ineludibile condizione di prossimità all’indeterminatezza e alla casualità, ad imponderabili interferenze comunicazionali, ad accidentali sovrapposizioni di senso e ai bug di una quotidianità sovraccarica e disfunzionale, vissuta e da vivere come un’allucinazione. Una quotidianità ibrida, dibattuta e sballottata tra le asperità del mondo fisico e le seducenti, stupefacenti ambiguità dei social media, dove il principio di verità spesso vacilla e collassa nella menzogna.
Tutto è possibile. Tutto è accessibile. Tutto è altrove.
Si sente la necessità di un qui e ora, di uno spazio di quiete, depurato dal filtro della distanza, in cui la relazione e la comunicazione siano dirette, reciproche e prive di interferenze.
Questa è l’esigenza che ha originato il progetto espositivo, in cui le opere di Fiorelli e Radi, con la loro fisicità, si fanno portatrici di un principio di autenticità tutt’altro che assertivo e ingannevole perché fondato sull’osservazione diretta. Un principio che muove l’emotività e il pensiero critico, accoglie e al tempo stesso sfida la percezione a misurarsi con lo spazio fisico e con quello della rappresentazione, che interagiscono tra loro fino a fondersi nella dimensione avvolgente dell’esperienza individuale.
Con lo spazio architettonico le opere di Emanuela Fiorelli dialogano e cercano la relazione intessendo trame che lo sollecitano e ne modificano la percezione. Progressive variazioni ritmiche di una riscrittura geometrica - e poetica – del contesto che induce l’osservatore al movimento, generando movimento. All’interno e attraverso lo spazio oggettivo, lo stato tensionale delle corde sottili che compongono l’opera disegna la vibrante ossatura di volumetrie aeree permeabili allo sguardo.
Al contrario, quella di Paolo Radi è una spazialità raccolta, che si sostanzia nel focus percettivo di scrigni opalescenti che racchiudono e condensano in sé il tempo e la luce. Dalla superficie algida del quadro, depurata da ogni possibile ed inessenziale interferenza semantica, affiorano corpi iconici di matrice geometrica, perfettamente percepibili ma incerti nei contorni, ricondotti alla dimensione immateriale di una trasformazione latente dalla sfocatura della materia che li accoglie.
A due passi dal caos, sono forme resilienti del contemporaneo le opere di Fiorelli e Radi, che rivendicano la frontalità dello spettatore riportando ad una più piena e avvolgente praticabilità dell’arte.