L’appuntamento per A Socially Engaged Drink di mercoledì 21 marzo è dedicato alla terza tappa di Click or Clash? Strategie di Collaborazione, a cura di Omayra Alvarado e Julia Draganović (LaRete Art Projects) con una mostra presentata a Milano alla Galleria Bianconi.

Comunicato stampa

A SOCIALLY ENGAGED DRINK
incontri su arte e società
Click or Clash? Terza tappa. Con gli artisti Maria Elvira Escallón e Gian Maria Tosatti e le curatrici Omayra Alvarado e Julia Draganović.

mercoledì 21 marzo, dalle 18.00 alle 20.00
DOCVA, Fabbrica del Vapore, via Procaccini 4, Milano

A Socially Engaged Drink, si articola in una serie di incontri che Viafarini dedica a a temi e case studies paradigmatici dell'attuale dibattito riguardante la relazione tra arte e sfera pubblica. Si propongono e discutono progetti di carattere contestuale e di impegno pubblico, e situazioni in cui l'arte diventa confronto e dialogo con le istanze della società civile. presentati dagli autori e dai protagonisti.
L'appuntamento per A Socially Engaged Drink di mercoledì 21 marzo è dedicato alla terza tappa di Click or Clash? Strategie di Collaborazione, a cura di Omayra Alvarado e Julia Draganović (LaRete Art Projects) con una mostra presentata a Milano alla Galleria Bianconi (via Lecco 20), dal 15 marzo al 12 maggio 2012.
Parteciperanno all'incontro, insieme alla curatrice Gabi Scardi, gli artisti Maria Elvira Escallón e Gian Maria Tosatti e le curatrici della mostra Omayra Alvarado e Julia Draganović.

Gian Maria Tosatti
Gian Maria Tosatti, Space #4, 2012, installazione ambientale, photo Luigi Acerra

Come mai la scelta di prendere una mostra in una galleria privata come spunto per un dibattito su arte e sfera pubblica? La risposta è semplice: sia la colombiana Maria Elvira Escallón, che presenta il suo lavoro per la prima volta in Italia, che l’artista romano Gian Maria Tosatti seguono delle pratiche rigorosamente site specific ideate per un pubblico che va ben oltre l’elite del mondo dell’arte. La memoria e il valore simbolico di luoghi in stato di abbandono, siano essi abitazioni private, strutture pubbliche o paesaggi naturali trasformati in aree coltivate e quindi sfruttate dall'uomo, costituiscono il legame tra il lavoro di Maria Elvira Escallón e Gian Maria Tosatti. Mentre Maria Elvira Escallón ha sviluppato una strategia di documentazione dei suoi interventi con foto e video che le permettono di presentare il suo lavoro anche in spazi espositivi “tradizionali”, Gian Maria Tosatti rifiuta la documentazione delle sue installazioni come opere artistiche. Questo ha aperto un nuovo terreno di confronto, tema alla base del progetto Click or Clash?: la collaborazione tra un collettivo curatoriale avventuroso (LaRete Art Projects e Omayra Alvarado) e una Galleria che ha deciso di investire con energia in un percorso di sperimentazione, ha convinto Gian Maria Tosatti a lavorare per la prima volta in un “white cube”. Il risultato è la trasformazione dell’interrato della Galleria in un appartamento interamente annerito con carbone che sembra abbandonato a seguito di un incendio. I visitatori invitati ad esplorare lo spazio buio uno alla volta, possono avanzare solo lentamente e a tentoni, immergendosi in un’atmosfera che richiama sogni archetipici della casa bruciata, del passato perduto e dell’abbandono in genere.