A’ Travers
In A’ Travers, mostra a cura di Chiara Fuschini, il filo conduttore è la rappresentazione del corpo ‘attraverso’ l’utilizzo di più generi, dalla pittura alla fotografia al digitale e viceversa. Come sottolinea la curatrice della mostra, le trenta opere proposte attuano interessanti e provocatorie manipolazioni e testimoniano il contributo che il mezzo virtuale sta dando alla cultura figurativa contemporanea, contaminando tutto quello che è espressione artistica in una vera rivoluzione estetica.
Comunicato stampa
Sabato 12 Gennaio 2013 inaugurazione di A’ TRAVERS a Ravenna
Matteo Bosi e Luca Merendi Stanghellini Perilli presentano la loro doppia personale
alla Ninapì Gallery
Ravenna - Sabato 12 Gennaio 2013, ore 18.00, Luca Merendi Stanghellini Perilli e Matteo Bosi inaugurano la doppia personale A’ TRAVERS alla Ninapì Gallery di Ravenna.
In A’ Travers, mostra a cura di Chiara Fuschini, il filo conduttore è la rappresentazione del corpo ‘attraverso’ l’utilizzo di più generi, dalla pittura alla fotografia al digitale e viceversa. Come sottolinea la curatrice della mostra, le trenta opere proposte attuano interessanti e provocatorie manipolazioni e testimoniano il contributo che il mezzo virtuale sta dando alla cultura figurativa contemporanea, contaminando tutto quello che è espressione artistica in una vera rivoluzione estetica.
Figure emozionanti, barocche, coinvolgenti, ricche di particolari descritti attraverso un disegno minuzioso, sono quelle di Matteo Bosi, che si muovono in ambienti dal sapore romantico simbolista che, nel primo Novecento, fece scuola nella pittura.
Mentre Luca Merendi ci trasporta in un mondo onirico e drammatico, con corpi ricchi di citazioni della storia dell'arte del '900. Opere dal sapore surreale ed equivoco dove il confine tra pittura, collage e fotografia è molto labile e alcune modalità di trattamento dell’immagine citano modi alla Toccafondo, Bacon o McKean.
Nella sua collezione intitolata Pretenders - ci racconta Luca Merendi - sono presenti corpi senza volto che non hanno un genere definito, sfumature di bit bloccati in un unico istante, quasi radiografati dalla pittura digitale.
Matteo Bosi, artista di estrema eleganza, parla di sé tramite le dinamiche del corpo e del gesto proponendo opere dal grande impatto emozionale. In un momento in cui la fotografia viene spesso usata in maniera distaccata, o fredda, il nostro autore la elabora e la riconduce alla carne e al sangue.
Gli strumenti digitali, il gioco virtuale, sono le condizioni fondamentali dei due artisti, che ci mettono di fronte un mondo piuttosto inquietante, fatto di simboli. Con complicità intellettuale, la loro arte tecnologica, mente, nella sua contaminazione dei generi maschile e femminile, con figure provocatorie, dalla gestualità spinta all'estremo.
Luca Merendi Stanghellini Perilli nasce a Ravenna nel 1974 e risiede attualmente a Milano. Diplomato allo Istituto Europeo di Design (IED) in illustrazione multimediale, lavora come art director per importanti agenzie di pubblicità milanesi, dedicandosi contemporaneamente a sviluppare un proprio percorso artistico attraverso l'illustrazione e la pittura digitale e la scultura. Presenti all’esposizione 9 pezzi tratti da Pretenders e i due trittici God Principles e Redheadgirls.
Matteo Bosi é nato nel 1966 a Cesena dove risiede. Diplomato all'Istituto d'Arte della Ceramica di Faenza nel 1985, intraprende un lungo percorso artistico caratterizzato da una continua sperimentazione che lo porta ad utilizzare molteplici strumenti espressivi; dalla ceramica alla pittura, dalla fotografia alle tecniche digitali. Presenti all’esposizione 10 opere fotografiche su fine art certificate e numerate e 7 stampate e dipinte a mano su legno.