AA AustrianArt
La città dalle radici etrusche è ormai abituata ad accogliere eventi d’arte di grande prestigio e anche quest’anno offre i propri spazi espositivi per rappresentare uno spaccato d’arte che dia una idea minimale dell’attuale scenario artistico austriaco e, nello specifico, stiriano.
Comunicato stampa
Dal 16 Luglio al 28 Agosto 2011 il Museo della città di Bettona (Pg) ospita la mostra d’Arte
Contemporanea “AA AustrianArt”, organizzata da E20 Gaia, col Patrocinio del Comune di
Bettona e da I Borghi più Belli d’Italia.
L’eccezionale evento vede coinvolti 11 artisti austriaci:
BÜRGSTEIN & BÖSENSTEIN, Klaus GMOSER, Anneke HODEL-ONSTEIN, Walter
KÖSTENBAUER, Daniela MAUSS, Karin NIGGLER, Andrea PIERUS, Ingeborg
PLEPELITS, Marga SACHER SANTANA, Erwin SCHWENTNER, Gabi TROESTER.
La città dalle radici etrusche è ormai abituata ad accogliere eventi d’arte di grande prestigio e
anche quest’anno offre i propri spazi espositivi per rappresentare uno spaccato d’arte che dia
una idea minimale dell’attuale scenario artistico austriaco e, nello specifico, stiriano.
Naturalmente, gli 11 artisti hanno qualità e potenzialità fortemente personalizzate e non
è possibile individuare un filo unico che li unisca e li descriva. Ciascuno di loro opera e si
esprime con un forte taglio individuale e si collega agli altri artisti solo perché ne condivide
radici culturali, atmosfere emotive, incantamenti ispiratori.
Queste di “AA AustrianArt”, sono opere che circondano, che avvolgono lo spettatore e gli
permettano di entrare in una nuova dimensione, quella propria dell’arte, del sogno, del gioco.
Arte fatta di colore, di materia plasmata, di emozioni allo stato puro, un pulviscolo d’idee
e impressioni che si mostrano con impeto e malinconia, con delicata armonia cromatica e
meditata attesa di rivelazioni e sogni.
Gli artisti presenti sono dei microcosmi in cui tutto accade e si evolve.
Lo spettatore e le opere dialogano in un’unica dimensione spazio-temporale che si nutre del
rapporto tra l’emozione di chi osserva e dell’artista che elabora con fantasia e libertà.
Questo rito comunicativo, alla fine, diventa l’unica chiave di lettura per entrare in quel loro
“mondo verosimile” che investe la sfera del pensiero e dell’immaginazione.