Abel Herrero – Invasi
‘Invasi’ l’evento, di respiro internazionale per la circolarità dell’opera di Herrero, fa il punto sull’attuale ricerca pittorico-plastica dell’artista che nel 2010 a la Avana, con la mostra “Osservatorio”, aveva dedicato un consistente numero di opere a celebrare i 500 anni della creazione del telescopio di Galileo Galilei.
Comunicato stampa
Nell’ambito delle attività espositive promosse dall’ Assessorato ai Progetti Speciali e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Reggio Emilia, venerdì 4 ottobre 2013 alle ore 18,30, nelle sale espositive dei chiostri di San Pietro, verrà inaugurata, per la cura di Bruno Corà, la mostra dei recenti lavori di Abel Herrero, artista di origine cubana residente in Italia dal 1994. L’esposizione si inserisce nel programma della Giornata del Contemporaneo: la grande manifestazione nazionale dedicata all’arte contemporanea e al suo pubblico.
‘Invasi’ l’evento, di respiro internazionale per la circolarità dell’opera di Herrero, fa il punto sull’attuale ricerca pittorico-plastica dell’artista che nel 2010 a la Avana, con la mostra “Osservatorio”, aveva dedicato un consistente numero di opere a celebrare i 500 anni della creazione del telescopio di Galileo Galilei. In quell’occasione, sotto il concetto di “osservazione”, Herrero aveva ideato e realizzato un articolato nucleo di dipinti e di opere plastiche che visualizzavano aspetti naturali, concetti scientifici e dimensioni poetico-immaginarie rivelanti nessi significativi tra arte e scienza con la propria forza ideativa e visionaria. Di lui in Italia, d’altronde, si erano già potute ammirare, in differenti mostre presso gallerie private e spazi pubblici, pitture e sculture in cui il mondo animale sconfinava in quello umano, suscitando le ambiguità di confini antropo-zoomorfici che spesso hanno caratterizzato anche la letteratura latinoamericana da Borges a Cortazar. Il nuovo cammino di Herrero con questa mostra, che annovera quindici grandi tele e cinque sculture in marmo, appare diversamente affabulatorio, non privo di poderose metafore che lasciano trasparire considerazioni sulla realtà contemporanea invitando a riflettere su di essa. Infatti, i grandi paesaggi di mare, di terra e di cielo dipinti a olio e affiancati dalle cinque sculture di marmo ‘calacatta oro’ lavorato a Carrara, denominate “vasi comunicanti”, non sono esenti dal suscitare rivelazioni sorprendenti per le analogie riscontrabili con la storia e con la conflittualità quotidiana dell'individuo. Anche in questa circostanza Herrero conferma il suo spessore poetico e un’attitudine a infondere nell’opera una qualità epica e critica che fa di lui un artista mosso da una carica contemporaneamente etica ed estetica. Per la mostra è in preparazione un catalogo nel quale, al saggio critico sull’opera di Herrero, si affiancherà un significativo dialogo tra il filosofo Emanuele Severino e l’artista, dialogo frutto dell'amicizia e della stima che unisce l'artista al pensatore.
Abel Herrero: (L'Avana, 1971) ha frequentato a L'Avana la Escuela Elementar de Artes Plásticas e l'Academia de Pintura de San Alejandro. Pittore è anche autore di sculture (ha esposto alla Biennale di Carrara), fotografie, scenografie teatrali. Oltre che nella capitale cubana, ha tenuto mostre in Italia, in Europa (Strasburgo, Madrid, Barcellona, etc.) e negli Stati Uniti. Tra le esposizioni più recenti in Italia nel 2010 Pagine da un bestiario fantastico (Galleria Civica di Modena), nel 2011 alla Biennale di Venezia - Padiglione Emilia-Romagna, nel 2012 Pelle di donna (Triennale di Milano). Dal 1994 in Italia, vive fra Parma e la Toscana